L’ESPOSIZIONE AL RADON
Il 6 febbraio
2003 il Coordinamento delle Regioni e delle Province Autonome di Trento
e Bolzano ha approvato la versione definitiva delle Linee Guida per le Misure
di Concentrazione di radon in aria nei luoghi di lavoro sotterranei.
È
questo un primo passo nell’applicazione di quanto previsto dai
decreti legislativi
n. 230/1995, n. 241/2000 e n. 257/2001 che
dispongono una serie di obblighi relativi alla valutazione della concentrazione
media di radon negli ambienti di lavoro sotterranei quali gallerie, musei,
cantine, garage, etc.
Ad oggi purtroppo siamo molto
in ritardo rispetto ai tempi di applicazione dei suddetti decreti, se si
pensa che non è stata ancora nominata quella Commissione Ministeriale la
cui Sezione Speciale avrebbe dovuto redigere entro il 2 marzo 2002 le linee
guida relative alle modalità di effettuazione delle misure.
Il problema dell’esposizione al radon non è molto
pubblicizzato, eppure si tratta di un gas radioattivo naturale classificato
come agente al massimo livello di cancerogenicità dall’Agenzia Internazionale
per la Ricerca sul Cancro (IARC)
e la sua esposizione in ambienti chiusi è considerata la seconda causa del
cancro polmonare dopo il fumo da sigaretta.
Il radon è presente nel suolo
ed in alcuni materiali utilizzati in edilizia quali il tufo. L’esalazione
del gas e la sua conseguente emissione in atmosfera è favorita dalla porosità
del materiale che lo contiene nonché da fattori ambientali quali l’umidità,
la temperatura e la pressione.
La sua alta volatilità
fa sì che il problema dell’esposizione si ponga esclusivamente in luoghi
sotterranei, confinati e scarsamente areati. È questo il motivo per il quale
il legislatore ha posto la propria attenzione esclusivamente su questi ambienti,
laddove si abbia una permanenza significativa di persone superiore a 10
ore al mese.
Da una prima indagine svolta
in Italia, su un campione di circa 5000 abitazioni, si è riscontrato un
valore di concentrazione medio pari a circa 70-75 Bq/m3 (Becquerel*
per metro cubo), dato non certo allarmante se si considera che le commissioni
internazionali hanno fissato in 500 Bq/m3 il livello di azione.
Tuttavia il campione esaminato
non è, per numero, particolarmente significativo; in Italia è stato monitorato
circa un sito ogni 11.800 abitanti mentre, ad esempio, in Svezia è stato
monitorato un sito ogni 24 abitanti .
Si spera quindi che, in tempi
abbastanza brevi, sulla scorta di quanto è già stato fatto dal Coordinamento
delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano sia dato il
via all’azione di monitoraggio prevista così da individuare tutte quelle
zone ove l’esposizione al radon sia particolarmente significativa e quindi
pericolosa per la salute della popolazione.
Vito Schiavone
*becquerel (Becquerel) Misura
di attività di SI. Simbolo: Bq. Misura la quantità di radioattività contenuta
in un dato campione della materia. È quella quantità di elemento radioattivo
in cui si verifica una disintegrazione atomica per secondo [Duration . Becquerel
= s^(-1)].
per le note biografiche su
Becquerel vedi il link:
http://www.correrenelverde.it/cultura/personaggi/becquerel.htm
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