Intervista a
Cesare Patrone
Coordinatore Regionale Abruzzo del
Corpo Forestale dello Stato
Siamo oggi all’indomani della nascita
della Legge 36 riguardante il "riordino" del Corpo Forestale dello Stato.
Lei che è strettamente coinvolto in queste tematiche a livello regionale,
ci può dare il suo giudizio in merito a questa legge, ai suoi obbiettivi
e ai passi in avanti, e nello specifico ai suoi risvolti per il contesto
abruzzese? Perché tanto impegno?
Io personalmente credo che l’impegno
profuso in questo senso sia dovuto alla cultura politica propria del Ministro,
che ha voluto portare avanti il discorso del Corpo Forestale dello Stato
perché ha intuito che per meglio permettere lo sviluppo economico e sociale
del territorio, nell’ambito del federalismo, ci vuole una forza di polizia
ambientale che riesca ad unificare i contesti e a rendersi portavoce di
quelli che sono i contenuti ed i messaggi propri del nostro Paese. Tutto
ciò perché è possibile in questo modo, nel rispetto di quelle che sono le
competenze delle singole regioni, manifestare quegli aspetti che rappresentano
dei valori comuni, quali ad esempio l’ambiente ed il territorio, in modo
uniforme.
Questo risultato peraltro assume
sempre maggior importanza se si considera che la questione era aperta sul
tavolo da più di 20 anni.
Alessandra Giordani
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