Intervista a
Francesco Scarpelli
Responsabile Servizio Meteomont
del Corpo Forestale dello Stato
Lei ha parlato spesso giustamente
del ruolo dei media nel compito di informazione e formazione dell’opinione
pubblica ai fini della prevenzione di quei rischi che sono connaturati ad
un uso poco cosciente della montagna da parte degli utenti. Quali sono i
passi che oggettivamente a suo parere dovrebbero svolgere gli organi di
informazione per affiancarvi in questo complesso e meritorio compito?
Innanzi tutto si deve cominciare
con una diffusione sistematica di quello che è il nostro servizio rappresentato
principalmente dal bollettino di previsione, ma soprattutto cercando di
riportare anche in forma eclatante le disgrazie che vengono evitate. Io
in tal senso ricordo un episodio particolare e lo cito come emblematico
in un periodo di 25 anni di esperienza che è stato pieno di situazioni analoghe:
quello che più mi ha colpito però risale al 1984 quando con questo servizio
Meteomont per la prima volta riuscimmo a far chiudere un impianto di risalita,
tramite il sindaco e ovviamente la prefettura, con una strada e tutta una
pista, sulla quale c’era una scuola sci di 130 bambini. In seguito alle
condizioni negative previste, cadde una valanga che travolse la pista e
l’impianto di risalita, non provocando però fortunatamente nemmeno un morto.
Ecco in quel caso, nessuno disse nulla: io invece credo che quando l’informazione
è non di repressione ma preventiva dei pericoli come nel caso del nostro
servizio Meteomont, vada anche messo in risalto che dà i suoi frutti.
Questo per sottolineare una cosa
che io dico sempre, ossia che quando la prevenzione è fatta bene, purtroppo
spesso non fa rumore.
Forse la chiave di questo bisogno
di sinergia sta proprio nello stimolarsi reciprocamente, media da una parte
e Corpo Forestale dall’altra. Come agite voi in questo senso e come si esplica
la vostra volontà di migliorare questa situazione?
In realtà il nostro servizio dovrebbe
sì servire di stimolo, ma soprattutto fornire un servizio. Del resto noi
tutti i giorni produciamo un bollettino, che viene diffuso alle principali
agenzie (Ansa, Adn Kronos) e pubblicato sul nostro sito Internet…poi è chiaro
che chi è "dall’altra parte" dovrebbe recepire il messaggio, vista la nostra
totale disponibilità alla diffusione non solo di informazioni ma anche di
quell’educazione e di quella conoscenza della montagna che ne fanno derivare
il giusto atteggiamento di rispetto da parte dell’utente in generale e soprattutto,
mi premetto di dirlo, del "cittadino", che magari ha programmato il week-end
o la vacanza e che non è sempre facilmente disposto a rinunciarvi perché
il manto nevoso è pericoloso o non è preparato adeguatamente magari a livello
fisico ad affrontare determinati contesti od escursioni. Questi sono concetti
difficili da diffondere come cultura e atteggiamento generalizzato, ma spero
che col tempo questa sia una battaglia che riusciremo, per la migliore salute
di tutti, a vincere.
Alessandra Giordani
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