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Ambiente e Natura: per vivere meglio con più consapevolezza
Aziende, Onlus, Enti, Associazioni per l'ambiente e la natura
IL PARCO NAZIONALE DEL GRAN PARADISO
Il Nivolet
Il Parco Nazionale del Gran Paradiso, primo parco nazionale
istituito in Italia, abbraccia un territorio di oltre 70 mila ettari, compreso
fra le Valli Orco e Soana in Piemonte, le Valli di Cogne, Rhemes e Savarenche in
Valle d’Aosta. Boschi di larici e abeti, vaste praterie alpine, rocce e
ghiacciai costituiscono lo scenario ideale per la vita di una fauna
straordinaria che ha nello stambecco il suo animale simbolo.
LA VALLE ORCO
La Valle Orco prende il nome dall'omonimo torrente che nasce
a ridosso dell'altipiano del Nivolet a 2300 metri di altezza e percorre l'intera
vallata che nei toponimi viene anche indicata come "valle di Locana". Una buona
fetta della Valle Orco è compresa nei confini del Parco Nazionale del Gran
Paradiso, il decano delle aree protette italiane. Conosciuta già nel secolo
scorso per la sua realtà montana ricca di bellezze naturali, intorno al 1859 la
Valle Orco visse un momento di grande visibilità grazie alle "incursioni" di
Vittorio Emanuele II, il "Re cacciatore" al quale il Comune di Ceresole aveva
ceduto il diritto di caccia su camosci e stambecchi, ottenendo in cambio il
titolo onorifico "Reale". Ceresole era anche meta delle escursioni estive della
Regina Margherita, di Giosuè Carducci, di Guido Gozzano. Fra fine ‘800 e inizio
‘900, Ceresole visse una stagione di turismo di elite, di moda fra la
borghesia torinese, legata alla presenza dei Savoia e alla fonte di acque
minerali molto conosciuta e apprezzata. Segni di quell’epoca sono le
architetture di pregio del Grand Hotel e di alcune ville. L’attività economica
era legata, inoltre,
all’agricoltura e all’allevamento del bestiame,
soprattutto nel vasto pianoro del capoluogo. In seguito, con la realizzazione
del bacino artificiale dell’Aem di Torino, inaugurato il 2 agosto del 1931
dall’allora Principe ereditario Umberto di Savoia, l’economia del centro montano
cominciò a gravitare intorno ai nuovi impianti idroelettrici, esempio
straordinario di sfruttamento delle acque dell’Orco e dei suoi affluenti. La
vocazione turistica di Ceresole Reale ha cominciato a riprendere quota alla fine
degli anni ’80, con una serie di interventi mirati alla valorizzazione di questa
importante "fetta" del Parco del Gran Paradiso.
LA VALSAVAReNCHE
Racchiusa dal massiccio del Gran Paradiso, la Valsavarenche
confina con le Valli di Rhemes e Cogne, e alla testata con la Valle Orco con il
piano del Nivolet. E’ attraversata dal torrente Savara, che si getta nella Dora
Baltea nei pressi di Villeneuve (AO), dopo aver superato foreste e gole
rocciose. Grazie alle sue caratteristiche, la valle è rimasta a lungo isolata;
l’interesse turistico
nei suoi confronti si è sviluppato solo a partire
dall’Ottocento, quando il re Vittorio Emanuele II la scelse come meta prediletta
delle battute di caccia, di cui era grande appassionato. Qui il sovrano poteva
infatti dedicarsi alla caccia al camoscio e allo stambecco, diventati poi
simboli del Parco Nazionale del Gran Paradiso, istituito nel 1922. Oltre che da
camosci e stambecchi, le montagne della Valsavarenche sono abitate da aquile
reali, gipeti e i più grandi rapaci alpini. Il territorio è estremamente vario,
con ghiacciai e laghi alpini, che caratterizzano il paesaggio d’alta quota, ed è
base di partenza per l’ascesa al Gran Paradiso (m 4061), l’unico 4000
interamente italiano.
La Valsavarenche è attraversata da una strada che dal piccolo
comune di Introd, all’imbocco della valle, raggiunge Dégioz, a 1540 metri, ai
piedi della Grivola e del Gran Nomenone, e arriva a Pont per terminare proprio
alle falde del Gran Paradiso.
LE ATTIVITA’ NELLE DUE VALLI
Gli sport praticabili
Le attività sportive praticabili in Valle Orco e Val
Savarenche sono: l’escursionismo, l’alpinismo, lo sci alpinismo, lo sci di
fondo, l’arrampicata, le cascate di ghiaccio, il pattinaggio su ghiaccio.
Centri Visita in Valle Orco e Valsavarenche
a Noasca presso il municipio (tel. 0124-901070), segreteria
turistica del Parco, mostra permanente sulla geologia e geomorfologia,
laboratorio didattico e proiezioni: è il principale punto informativo del
parco, aperto tutto l’anno e tutti i giorni;
a Ceresole Reale in località Pian della Balma, mostra
permanente sullo stambecco (durante l’estate);
al Serrù (punto informativo) mostra sul sentiero del Colle
della Losa, che collega i parchi Gran Paradiso e Vanoise: aperto solo in
estate;
a Locana presso la chiesa sconsacrata di San Francesco,
mostra sugli antichi mestieri delle vallate piemontesi del parco, con
particolare attenzione alla figura dello spazzacamino
a Degioz (Valsavarenche) mostra permanente sulla lince e
sulla predazione animale (in allestimento nella nuova sede, apertura prevista
inizio di luglio.
Per informazioni tel. 0124 901070)
Percorsi naturalistici ("Sentieri natura") e per non-vedenti
Noasca (Valle Orco): due percorsi; il primo con le
indicazioni delle specie vegetali; il secondo, più recente, che risale il
Vallone del Roc toccando alcune interessanti borgate ormai abbandonate.
Ceresole Reale (Valle Orco): studiato anche per i non
vedenti, è un percorso che stimola i sensi meno utilizzati, come il tatto,
l’olfatto e l’udito.
Valsavarenche: da Eaux Rousses si segue l’antico sentiero
per la casa di caccia di Orvieille. Sono sviluppati gli aspetti naturalistici
e culturali di maggior interesse.
ITINERARI NELLA ZONA DEL NIVOLET
La chiusura al traffico permette di assaporare il Nivolet e
il suo territorio con maggiore attenzione, alla scoperta di scenari naturali di
grande fascino.
Si possono infatti visitare luoghi storici, come le case
di caccia fatte costruire dai sovrani sabaudi nei secoli scorsi, come quella
del Gran Piano di Noasca, o altre attualmente trasformate in rifugi (il Rifugio
Savoia è l’antica palazzina di caccia costruita da Vittorio Emanuele II), o
percorrere i numerosi "sentieri natura", che, grazie ad un attenta segnaletica,
consentono al visitatore di conoscere l’ambiente e le realtà locali.
Passeggiate a piedi, in bicicletta e, per gli
amanti di paesaggi incontaminati, è possibile avventurarsi con corde e
picozze.
Le località del Serrù, del Chapili, di Ceresole Reale (che si
estendono a sud del Nivolet e sono dotate di parcheggi custoditi) o della
Valsavarenche (versante valdostano del Parco Nazionale Gran Paradiso) presentano
molti itinerari (alcuni più brevi e altri di qualche ore) che conducono al Colle
o nei dintorni.
La descrizione degli itinerari che segue non scende nei
dettagli: vuole essere semplicemente uno spunto per il lettore-escursionista,
lasciandogli l’onere della documentazione, ma anche la soddisfazione che nasce
fin dai preparativi che precedono un’escursione di grande respiro.
A PIEDI DA VALLE DELL’ORCO
1. Dal Colle del Nivolet al Lago Lillet
Dislivello in salita: 650 m
Tempo di salita: 4 ore
L’itinerario inizia "sotto" il Colle del Nivolet, più
precisamente nella zona denominata "Losere", dove si prende la strada reale
segnata, che aggira la Costa della Civetta e raggiunge l’Alpe Combetta.
Da qui si può godere di uno splendido punto panoramico. Si
sale quindi all’Alpe Comba per poi raggiungere, con un percorso più ripido, fino
al Colle della Terra. Superato il Colle inizia la discesa verso il Lago Lillet,
l’"Occhio azzurro" del Gran Paradiso, posto in una conca glaciale. Si arriva
sulle sponde del lago attraverso gli ultimi tornanti della mulattiera. Gli
appassionati delle lunghe camminate e delle pendenze di montagna possono
proseguire e arrivare fino al Colle della Porta e godere degli splendidi
panorami alpini.
2. Dal Rifugio Savoia (2532 mt, dal colle del Nivolet verso la
Valsavarenche) ai laghi Rosset e Leytaz (2703 mt)- Punta Basei (3338mt)
Dislivello in salita: 806 m
Tempo di salita: ½ fino ai laghi; 3 ore fino al Colle
Basei
E’ un itinerario molto amato dai frequentatori del Nivolet: è
infatti di grande bellezza paesaggistica e non presenta alcuna difficoltà per i
meno esperti. Dal Rifugio Savoia si arriva alla zona dei laghi Rosset e Leytaz,
fino al Colle Nivolet e poi Colle Basei. Lo spettacolare panorama sul Gran
Paradiso vale da solo la prova di questo percorso. Da qui, in un’ora, e con
capacità alpinistiche, si raggiunge la cima della punta Basei (mt 3338), dove il
panorama si allarga a tutti i "4000" della valle d’Aosta.
3. Dai Chiapili di Sopra di Ceresole Reale al Rifugio Chivasso
Dislivello in salita: 800 m
Tempo di salita: 3 ore
Il circuito parte da Alpe Brengiat a monte dei Chiapili di
Sopra (1754 m) di Ceresole Reale. Si segue la vecchia strada del Nivolet che
corre parallela alla provinciale fino ad un ponte di legno. Da qui si prende la
strada asfaltata per un centinaio di m per ritornare sul sentiero della
mulattiera reale, in corrispondenze di un gruppo di baite. Proseguendo per una
serie di tornanti si arriva alla comoda mulattiera che sale all’Alpe Buffà. Si
continua poi a salire, fino ad incontrare il sentiero, che volgendo a destra,
conduce al casotto del P.N.G.P. del Bastalon. Proseguendo lungo la provinciale
per più di 500 mt si arriva sotto le rocce del Nivolet. Da qui verso l’antica
strada reale di caccia c’è un bellissimo colpo d’occhio sul Serrù e sull’Agnel.
In breve si raggiunge il rifugio Chivasso (m 2604).
4. Dal Nivolet a Ceresole Reale per la strada reale di
caccia
Dislivello in salita: 800 m. circa
Tempo di salita: 8 ore
Partenza da "Losere" e si prosegue verso il Colle della Terra
– Lago Lillet – Colle della Porta – Alpe Broglio – A. Broglietto – A. Loserai –
Colle Sià – Casa Bianca – Moies – Ceresole.
E’ sicuramente l’itinerario di maggior prestigio dell’alta
valle Orco. La strada reale di caccia, con il suo maestoso sviluppo, accompagna
l’escursionista alla scoperta del versante meridionale del Gran Paradiso in
tutti i suoi aspetti: dai pascoli ricchi di acque, alle morene, dai ghiacciai ai
laghetti, dalla rossastre pareti rocciose ai dolci pendii ammantati di larici.
Senza dimenticare, specie di buon mattino, gli incontri con la tipica fauna del
Parco.
A PIEDI DA VALSAVARENCHE
5. Da Degioz (1541 m) al Colle del Nivolet
Dislivello in salita: 1350 m
Tempo di salita: 8 ore
Un itinerario che mescola storia e natura: si incontrano
infatti palazzine di caccia sabaude e stambecchi. Il luogo di partenza è Degioz.
Superati il torrente Savara e le poche case di Vers le Bois, si segue l’ex
strada reale di caccia, che sale piacevolmente, senza affaticare i camminatori.
Oltre il bosco si trova la casa di caccia d’Orvieille, la prima delle
costruzioni volute da Vittorio Emanuele. La seconda è l’ex rifugio Savoia, dove
si raggiunge il piano del Nivolet. Per raggiungerla da Orvieille si segue il
sentiero per il Col di Entrelor fino al lago Djouan. Da quest’ultimo si
raggiunge il colletto della Costa della Mentò scendendo poi nel vallone delle
Meyes dal quale si risale per un breve tratto fino a superare la Costa dell’Aoullier
oltre la quale il sentiero prosegue con andamento prevalentemente pianeggiante
passando nelle vicinanze del casotto dei guardaparco dell’Aoullier dal quale
scende verso la strada proveniente dal Colle del
Nivolet. La pista si mantiene alta sul piano del
Nivolet e conduce fino ai laghi, dove si trova l’antica palazzina di caccia
sabauda, oggi rifugio Savoia .
6. Da Pont di Valsavaranche (1960 m) al Piano del
Nivolet
Dislivello in salita: 450 m (600 m fino al Colle)
Tempo di salita: 1 ora 30min (2 ore 30min fino al
Colle)
E’ uno degli itinerari classici della Valsavarenche, con
panorami di grande fascino soprattutto a luglio, quando i prati offrono
meravigliose fioriture. Il sentiero inizia nei pressi del piazzale di Pont di
Valsavarenche, salendo poi in un bosco di larici, fino alla base dei pendii e
delle pareti sottostanti la croce dell’Arolley. Il sentiero supera con alcuni
tornanti ripidi pendii giungendo così alla croce medesima, offrendo un panorama
spettacolare sulle vette del Gran Paradiso. Il sentiero prosegue salendo
mantenendo la sinistra (destra idrografica) del torrente Dora del Nivolet. Dopo
aver attraversato alcune piccole conche, e senza attraversare il torrente, si
raggiunge infine il Piano del Nivolet. Volendo proseguire, e attraversando il
piano del Nivolet, si passa nei pressi di due alpeggi (A. del Grand Collet e A.
del Nivolet); il sentiero sale poi con dolcezza raggiungendo la strada che
scende dal Colle del Nivolet. Nei pressi del valico si trovano i laghi alpini e
i rifugi del Nivolet: il Città di Chivasso e il Savoia.
COME RAGGIUNGERE IL COLLE DEL NIVOLET
In auto
DA TORINO
Si percorre la A5 in direzione Aosta fino ad Ivrea, qui si
imbocca la statale 565 in direzione Castellamonte-Cuorgnè. A Courgnè si seguono
le indicazioni per Ceresole Reale e si attraversano i paesini di Pont Canavese,
Locana, Noasca. Ceresole Reale è l’ultima località prima del Colle del Nivolet,
distante da qui circa 20 minuti di strada.
DA MILANO
Si percorre la Milano-Torino fino all’allacciamento con la A5
Torino-Aosta in direzione Aosta. L’uscita da prendere è quella di Ivrea,
dopodiché si seguono le indicazioni sopra fornite.
In treno + Autobus
Il versante piemontese del Parco si raggiunge dalle stazioni di Torino e
Ivrea con mezzi pubblici:le linee SATTI. Tel. 011 5215523-57641, 800217216 -
www.satti.it
Il versante valdostano del Parco si raggiunge dalla stazione di Aosta con
mezzi pubblici: le linee a disposizione sono SAVDA. Tel. 0165- 262027-
www.savda.it
CONTATTI UTILI
Ufficio stampa:
Tel. 011-547471; Fax 011-534311
Gabriella Braidotti 348-3152102
e-mail:
info@360info.tv
Segreteria turistica del Parco nazionale Gran Paradiso:
Via Umberto I, 1- 10080 Noasca (TO)
Tel./ Fax: 0124- 901070
e-mail: info@pngp.it
Guide del Parco:
Tel. 011-8606233
Per Trekking naturalistici rivolgersi a:
Parnassius Apollo Club, c/o guida del Parco Gianni Tamiozzo
Tel. 011-2680062
e-mail: parnassius.apollo@libero.it
PERNOTTAMENTO E CUCINA TRADIZIONALE
RIFUGIO "MASSIMO MILA"
Il rifugio escursionistico Massimo Mila sorge a 1583 metri di
altezza, sulla sponda settentrionale del lago artificiale di Ceresole, in una
zona di particolare interesse naturalistico: l’alta Valle Orco, nel "cuore" del
versante piemontese del Parco Nazionale Gran Paradiso. Ospitato in un edificio
costruito negli anni ’60 dall'Azienda Energetica Metropolitana di Torino, oggi
il rifugio è stato "inventato" dall’Associazione Amici del Gran Paradiso e
affidato in gestione alla Cooperativa Alp 2000, nata nella primavera del 2000
per favorire l’imprenditorialità nella montagna canavesana. Dispone di 35 posti
letto in 1 camerata e 6 camerette.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0124-953230
RIFUGIO "CITTA’ DI CHIVASSO"
Il rifugio Città di Chivasso è localizzato nei pressi del
Colle del Nivolet (nel versante piemontese del Parco) a circa 2600 mt di
altitudine. La struttura gode di una posizione privilegiata, inserita in un
ambiente ricco di specchi d’acqua a contatto con il verde della natura e con un
magnifico panorama sull’altopiano del Nivolet e dei suoi laghi. Meta ideale
degli escursionisti che giungono al Nivolet per godere di una sosta rilassante e
ripartire per i numerosi itinerari che da qui si possono intraprendere,
attraverso le antiche mulattiere reali. Il Rifugio dispone di 38 posti letto in
due camerette da 6 letti e in due dormitori, in locale soggiorno-pranzo ed una
veranda per il pranzo, in cui è possibile degustare la cucina tradizionale. Nel
soggiorno un piccolo angolo bar e una biblioteca plurilingue.
Per informazioni: tel. 0124-953150 o 011-9600827;e-mail
cittadichivasso@caichivasso.it
RIFUGIO "SAVOIA"
Situato nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, alla testata
dell’alta Valsavarenche a 2534 mt, nella splendida conca pianeggiante del
Nivolet, in riva al piccolo lago omonimo, il Rifugio Savoia è per gli amanti
della montagna un punto di partenza per un’infinità di itinerari alpinistici a
tutti i livelli. Circondato da una flora bellissima e da graziosi laghetti, da
alte vette, ghiacciai e crepacci, la struttura è attrezzata di 20 camere da
2/3/4/ posti letto, una sala da pranzo con cucina casalinga e un piccolo bar.
Per informazioni: tel. 0165-94141 o 0165-95296
RIFUGIO "GUGLIELMO JERVIS" (m.225°)
A due ore di cammino da Ceresole Reale (Borgata Villa m.
1583), il Rifugio Jervis sorge sul vasto pianoro del Nel, ricco di acque e
dominato dall’imponente e severo versante nord delle Levanne (m.3619). Dal
Rifugio, attraverso il vasto pianoro, si può salire al Colle del Nel (m. 2551 –
1 ora) e scendere al Lago del Dres. Per Informazioni: tel: 0124-953138
RIFUGIO "LEONESI"(m. 2909)
A 4 ore di cammino da Ceresole Reale (Borgata Pouvens m.
1598). Nido d’aquila sullo sperone della Levannetta, il Leonesi, decano dei
rifugi della valle (1892), fu testimone delle prime imprese alpinistiche del
Duca degli Abruzzi.
BAR RISTORANTE "LA GENZIANELLA"
(Ceresole Reale)
Una piacevole sosta al centro del paese nello chalet di
recente costruzione. Possibilità di pasti con cucina tipica ceresolina. Tra le
specialità: polenta concia, polenta con selvaggina, formaggi della malga, carni
e verdure alla griglia, pane del Gran Paradiso, salam ‘d turge, pulenta ‘d
Sirizol’s.
Indirizzo: Bg. Montone 18- 10080 Ceresole Reale (TO)
Per informazioni: Tel. 0124-953131
RISTORANTE "LA BARACCA" (Località Serrù)
Il ristorante "la Baracca" si trova all’imbocco del
parcheggio del Serrù, dove partono le navette verso il Nivolet. Punto ideale per
godere di una vista panoramica sul lago e per assaggiare i piatti tipici
dell’antica tradizione di questa valle, dalla polenta concia con farina macinata
a pietra, allo zabaione caldo, dal pane di castagne, alla toma condita, al
tortino di castagne con crema di formaggio. Pranzando o cenando qui, il
biglietto della navetta per risalire al Colle verrà rimborsato.
Per informazioni e prenotazioni: 0124-953275; 0124-582426
CAFFE’ "MORETTI" (Ceresole Reale)
Affacciato sulla piazza principale, il bar-paninoteca
Moretti, offre una splendida vista sul lago e sulle montagne circostanti ed è
dotato di due grandi terrazze solarium con sdraio e lettini. Possibilità di
gustare l"aperitivo Ceresole", con prodotti tipici del paese e del Canavese e la
coppa gelato "Nivolet" con il miele del posto.
CAMPING "PICCOLO PARADISO"
Situato in un piccolo angolo di Ceresole Reale, il campeggio
"Piccolo Paradiso" offre delle piazzole con tanto spazio circondato da un verde
lariceto e da un torrente color di perla che scorre a Valle. Verso il paese, si
possono praticare innumerevoli sport: pallavolo, tennis, calcetto, freeclimbing,
mountain bike, praticare escursioni a cavallo, pescare sul lago o dilettarsi con
il windsurf.
Indirizzo: Località Foiere- 10080 Ceresole Reale (TO)
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0124-953235
A PIEDI TRA LE NUVOLE - COLLE DEL NIVOLET
IN BICICLETTA
Angelo Ghinelli, da L’Espresso on-line
"…Svolte e tornanti si ritorcono sui muscoli indolenziti.
Accumuli acidolattici iniziano ad avvelenare lo sforzo. Un fragore di rocce
franate si precisa in un contrappunto di silenzi e scrosci di cascate.
Altra svolta. Altro laghetto. Serrù. Verde smeraldo
precipitato da un vertiginoso ghiacciaio che si assopisce nell'acqua gelida del
proprio disfacimento. Un languido lamento di pedivelle cigola una faticosa
melodia che si moltiplica in un gioco di eco indisciplinate.
Altra svolta. Altro laghetto. Agnel. La strada, coricata su
un breve piano, deraglia nell'acqua increspata. Una diga impazzita si piega sul
bacino artificiale disegnando un arco innaturale che risucchia anche la
carreggiabile. La tenue risacca del laghetto batte un tempo antico, dimenticato,
fatto di pazienza e sacrificio. L'acqua, fresco miraggio, riflette le
sconclusionate peripezie del tracciato asfaltato che, ebbro di curve, si
contorce lungo una possente parete verticale.
Il veleno degli ultimi tornanti s'insinua nell'organismo e
strappa mute proteste di fatica. Un semplice gergo di deragliatore risuona lungo
gli erti strappi che si ripetono al termine d'ogni svolta. Profonde ansimazioni
rimbalzano da un tornante all'altro sommergendo in un messaggio d'incipienti
fatiche i sottostanti compagni di viaggio. La radice d'asfalto sta per spuntare
alla superficie del colle. Un paesaggio lunare irradia il proprio fascino verso
i due laghetti precedenti che ora appaiono incastonati su azzardati terrapieni.
Altra svolta. L'ultima. Un bianco cartello, ex abrupto,
annuncia la fine della salita. Colle del Nivolet. Duemilaseicentododici metri.
Pochi metri di discesa ed ecco aprirsi l'altopiano omonimo. La fatica è finita.
Una marmotta lontana fischia un involontario saluto. La
montagna domata si fa improvvisamente tenera e fresca. La stanchezza scompare.
Ora lo scorrere del tempo si è cristallizzato in una crescente sensazione di
soddisfazione.
Che però dura poco. Al di là delle creste occidentali
immagino l’Iseran ad attendermi coi suoi duemilasettecentosettanta metri di
fatica. Inevitabilmente sono già partito, con l’immaginazione, per un'altra
salita.
SOTTO LE STELLE
Valerio Zuffi da Astroemagazine.astrofili.org
Il colle del Nivolet tra astronomia e natura
"Oramai di questi tempi è sempre più difficile trovare un
luogo abbastanza buio dove poter compiere in tutta tranquillità le nostre
osservazioni o scattare fotografie del cielo. L'inquinamento luminoso, infatti,
sta avanzando come una macchia di petrolio sul mare, nonostante le Leggi
Regionali ormai varate, che però quasi nessun Comune fa rispettare. In questo
scenario che sembra ormai destinato a protrarsi nel tempo, esistono però ancora
pochi luoghi che si possono definire veramente "bui", e in questo spazio vorrei
parlarvi di uno di essi, situato sul confine Italo-Francese, tra Valle d'Aosta e
Piemonte: il Colle del Nivolet.
[…] La strada per giungere al passo è ricca di tornanti, ma
il panorama che la contorna è una gioia per la vista: Vallate con prati pieni di
fiori, torrentelli che formano sculture tra le rocce, cime innevate e animali
selvatici, rischiano di distrarre un po' troppo chi guida! A metà strada si
incontrano altri 2 laghetti artificiali, il Serrù e l'Agnel, con l'acqua di due
colori contrastanti tra loro, uno di un blu intenso, l'altro di un azzurro
glaciale. Arrivati al passo è impossibile non fermarsi per guardare il panorama
dal quale siamo saliti. Da una vera e propria balconata sulla valle si possono
ammirare i due laghetti accennati prima e il paesaggio che passa dalla foresta
di larici e abeti, ai prati fioriti, fino alle rocce più antiche.
[…] Non c'è più nessuno, i pochi escursionisti che tornavano
dalle lunghe passeggiate sono ormai rientrati nei rifugi o scesi a valle. Siamo
rimasti solo noi, noi astrofili, noi imperturbabili scrutatori del cosmo, noi
che siamo la curiosità nella sua massima espressione. Dopo la lunga attesa del
calare del crepuscolo estivo, eccole, le candele del cielo, che una dopo l'altra
vengono accese da una mano invisibile senza sosta. E' uno spettacolo magnifico,
soprattutto dopo che la Via Lattea mostra le sue braccia tentacolari che ci
avvolgono come le braccia di una madre. "Ecco il cielo del Nivolet" dice l'astrofilo
che ci ha portati qui, interrompendo un silenzio quasi irreale. Da Sud a Nord il
cielo è spaccato in due da una strada di luce, in cui si distinguono
perfettamente le nebulose del Sagittario (la Laguna è un vero faro!), le nubi
stellari nello Scudo e si nota la forma della nebulosa Nord America nel Cigno.
[…] Che dire ancora? Di sicuro che non è possibile capire
l'emozione che un abitante della Pianura Padana prova trovandosi sotto un cielo
del genere, che quando è buio è buio sul serio, fino a che non si assiste allo
stesso spettacolo. Il tempo corre così in fretta che non ci si accorge quasi che
l'alba è ormai giunta. Il Sole estivo sorge dai monti tra le 6,30 e le 7,15,
rischiarando tutto il colle e risvegliando gli animali dal sonno notturno. Per
chi ama la natura è un momento indimenticabile: centinaia di marmotte si
avventurano tra i prati o a prendere il sole sulla strada, sulle creste si
possono avvistare camosci o stambecchi, alcuni che si tirano cornate che tuonano
nella valle e spesso si possono avvistare delle aquile. È un momento che non si
può perdere, perché più tardi gli escursionisti spaventeranno di certo i poveri
animali, che si ritireranno nelle tane. Anche questo è il bello di dormire sul
luogo di osservazione. Purtroppo è ora di tornare, salutando questo incantevole
luogo parzialmente incontaminato, sperando che anche la prossima volta ci possa
offrire le meraviglie che ci ha offerto nella notte."
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