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Ambiente e Natura: per vivere meglio con più consapevolezza
Aziende, Onlus, Enti,
Associazioni per l'ambiente e la natura
L’ALTOPIANO DEL NIVOLET
"Le due valli" nel Paradiso, le loro
attività, itinerari ed altro
L’altopiano
del Nivolet si estende per circa sei chilometri nell’alta Val Savarenche,
collegandosi alla Valle dell’Orco, ad una quota media di circa 2.420 metri.
Particolarmente ricco di acque grazie agli ampi meandri della Dora del Nivolet.
Due i piccoli laghi alpini e molte le torbiere che rendono unico il paesaggio
durante le escursioni al Nivolet.
Sul Colle si
possono avvistare alcuni degli animali più noti del Parco del Gran Paradiso:
stambecchi, camosci, marmotte, aquile reali, poiane, gheppi, corvi reali…
Il delicato ecosistema
del Nivolet è caratterizzato, grazie agli ambienti umidi, dalla presenza
di piante più rare come, ad esempio, il ranuncolo acquatico, dall'aspetto
molto vario, con foglie lobate e fiori bianchi a base gialla galleggianti,
o il sedum villosum, che cresce negli ambienti umidi, ha fiori rosa o lilla
e foglie grasse.
Tipici del Nivolet
sono gli eriofori, che durante la fioritura riempiono i prati con i loro
ciuffetti bianchi, caratterizzando il paesaggio.
In alta quota
si trovano anche boschi di larici, attraverso i quali si muovono i sentieri
che portano al Nivolet; i larici sono spesso associati ad abeti rossi e
a pini; nel ricco sottobosco si trovano rododendri e ginepri, mirtilli e
felci.
Nell’Ottocento
l’area dell’odierno Parco Nazionale del Gran Paradiso fu interessata dalla
realizzazione di una serie di mulattiere e sentieri voluti dai sovrani sabaudi
per la loro attività venatoria. Il sistema stradale, superiore ai 156 km
totali per
la sola dorsale principale, collegava
cinque palazzine di caccia tra la valle di Champorcher e la valle dell’Orco
(Dondeynaz, Lauson, Orvieille, Nivolet e Gran Piano), passando per le valli
di Cogne e Valsavarenche. Nella zona del Nivolet passa il collegamento tra
la Casa reale di Orvieille e il Gran Piano di Noasca, attraverso l’attuale
Rifugio Savoia (circa 55 chilometri di percorso). La costruzione della strada
asfaltata ha interrotto la continuità dell’antico percorso reale, che è
però ancora in larga misura percorribile, in mezzo a scenari di grande interesse
naturalistico e paesaggistico, ed è parte di numerosi itinerari all’interno
dell’area.
L’ACCESSO AL NIVOLET
La strada che
porta al Nivolet fu costruita tra il 1953 e il 1963 per collegare gli impianti
idroelettrici dell’alta Valle dell’Orco. Negli anni seguenti fu aggiunto
un tratto da Pont Valsavarenche nell’ipotesi, poi tramontata, di collegare
i due versanti del Parco Gran Paradiso.
Negli anni della
costruzione della strada era difficile prevedere l’enorme sviluppo che avrebbe
avuto la circolazione automobilistica privata.
Ancora più difficile
immaginare l’impatto negativo sui delicati equilibri naturali d’alta quota.
Negli ultimi
anni il numero complessivo dei visitatori del Parco del Gran Paradiso ha
raggiunto il milione e mezzo di unità, con i 2/3 delle presenze concentrate
nel periodo estivo.
Le difficoltà
del sistema naturale di fronte a queste cifre sono immaginabili. Una delle
conseguenze peggiori della presenza dell’uomo e degli ‘assalti’ alla montagna
è, ad esempio, l’allontanamento della fauna ungulata (stambecchi e camosci)
dai percorsi e dalle aree abituali di pascolo. Inoltre l’aumento esponenziale
dei rifiuti dei vacanzieri, l’inquinamento atmosferico e da rumore hanno
reso precario l’equilibrio degli ecosistemi montani del Nivolet.
L’indagine sul
traffico
Già nel 1993
sono state avviate le prime indagini per studiare qualche forma di regolamentazione
del traffico privato sul Nivolet.
L'indagine, svolta
in dieci giornate campione tra la fine di giugno e ferragosto, si è articolata
in tre fasi:
conteggio
dei volumi di traffico in entrata e in uscita dal parco;
conteggio
della concentrazione delle vetture in sosta in 14 punti individuati
lungo la strada;
indagine
motivazionale, realizzata con la distribuzione di schede all'utente
motorizzato all'ingresso e riconsegna dopo la compilazione all'uscita
dal parco
Nelle giornate
di rilevamento il massimo valore orario della mattina in entrata è stato
di 360 vetture all’ora, una ogni 10 secondi; peggio per il traffico
in uscita, nel giorno di ferragosto, pari a 470 vetture all’ora. Il numero
delle autovetture in transito ha raggiunto un massimo di 1.552 unità, arrivando
a 1678 comprendendo le motociclette e i camper, con la maggiore concentrazione
di parcheggio al Nivolet, dove termina la strada.
La massima concentrazione
giornaliera rilevata è una fila di auto pari a un parcheggio di 8000 mq
a 2600 metri di quota. Una concentrazione dannosissima per la flora e la
fauna locali e senza una ricaduta economica locale in grado di giustificarla.
Da un rilevamento
delle vetture in sosta nelle ore centrali delle domeniche, nel 1997, è stato
accertato un numero massimo di 1161 veicoli fra i circa 20 chilometri fra
Ceresole e il Nivolet, di cui ben 486 fra il Colle e il Rifugio Savoia.
IL "TURISTA TIPO"
DELL’INDAGINE
L’indagine ha
tracciato un ritratto del turista-tipo del Colle del Nivolet: è piemontese,
è un visitatore abituale, passa nell’area circa 4 ore, si sposta con la
propria famiglia per fare una passeggiata fino al Colle del Nivolet.
Il turista tipo
è conscio dei problemi creati dalla sua presenza al precario equilibrio
alpino. La maggioranza degli intervistati ha infatti risposto favorevolmente
alla limitazione del traffico.
Le opzioni più
apprezzate, tra quelle proposte, sono quelle di lasciare l’auto in appositi
parcheggi e a utilizzare la navetta (45%) o a pagare un pedaggio (28%) di
ingresso all’area. In ogni caso dichiarandosi disponibili ad accettare una
spesa.
Provenienza geografica
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Torino
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71%
|
Vercelli
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4%
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Asti
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3%
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Alessandria
|
3%
|
Altre
|
3%
|
Piemonte
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85%
|
Lombardia
|
11%
|
Liguria
|
1%
|
Emilia-Romagna
|
1%
|
Altro
|
2%
|
Totale
|
100%
|
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Presenza giornaliera
|
Fra 4 e 6 ore
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27%
|
Fino a 2 ore
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23%
|
Fra 2 e 4 ore
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23%
|
Fra 6 e 8 ore
|
18%
|
Oltre 8 ore
|
9%
|
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Presenza pluri-giornaliera
|
Un giorno e una notte
|
60%
|
Due settimane
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15%
|
Due giorni
|
11%
|
Una settimana
|
5%
|
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Motivazione
della visita al Colle del Nivolet
|
Passeggiata
|
45%
|
Picnic
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21%
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Escursione
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16%
|
Altro
|
8%
|
Pranzo ai Rifugi
|
8%
|
Alpinismo
|
2%
|
Totale
|
100%
|
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