Prospero Lambertini, il futuro papa Benedetto XIV, è
nato a Bologna nel 1675 da una famiglia abbastanza abbiente,
appartenente all'ordine senatoriale.
La formazione del giovane Lambertini è a Roma, dove
prima studia presso i Padri Somaschi. Successivamente, sempre nella
città Eterna, prosegue i propri studi, riesce ad ottenere le lauree in
teologia ed in diritto. Successivamente a ciò decide di prendere i voti,
divenendo chierico.
La sua specializzazione giuridica gli apre le porte
degli uffici della Sacra Rota, divenendo avvocato concistoriale presso
Mons. Alessandro Caprara.
Profondamente apprezzato da papa Clemente XI,
effettua una importante carriera a Roma, giungendo infine a divenire
Rettore dell'Università La Sapienza.
Benedetto XIII mette alla prova la sua capacità
pastorale consacrandolo vescovo di Ancona nel 1727 e cardinale l'anno
successivo.
Clemente XII gli affida l'arcidiocesi della sua città
natale, Bologna. Qui, nel suo habitat, si dimostra molto disponibile
all'aumento della fede nella diocesi affidatagli, decide di dedicarsi
parecchio all'aiuto dei poveri. Si dà prova di essere un personaggio
molto pio e legato alle tradizioni religiose, ma al contempo un pastore
forte, capace di violente sfuriate contro coloro che non eseguivano
correttamente il compito loro affidatigli.
L'impatto che questo ecclesiastico lascia sul tessuto
sociale bolognese è sottolineato dalla commedia realizzata nel 1905 da
Alfredo Testoni, dal titolo "Cardinal Lambertini", in cui viene
rappresentata la figura di questo alto prelato, rustico e schietto.
Diviene Pontefice nel 1740, eletto nel lungo e
complicato conclave (durato circa 6 mesi) tenutosi dopo la morte di papa
Clemente XII.
La sua figura di pontefice risulta essere una delle
più luminose del 1700. Nel secolo del Lumi, dove la Chiesa è vittima di
numerosi attacchi, Benedetto XIV si distingue per i numerosi accordo
firmati con gli stati europei, ottenendo un ruolo importante per il
Vaticano in politica estera. Riesce, in maniera pragmatica, a evitare in
questa maniera che gli Stati europei interferissero eccessivamente nelle
azioni della Chiesa Cattolica.
Dal punto di vista politico ricordiamo la risoluzione
della disputa tra l'Impero Asburgico e la Repubblica di Venezia in
relazione all'elezione del Patriarca di Venezia. In pratica il pontefice
cancella questa carica e la diocesi del Patriarca viene suddivisa tra
gli arcivescovadi di Gorizia e Udine.
Gli apprezzamenti nei confronti di questo papa
proseguono anche nel mondo non cattolico. Infatti Papa Lambertini è
apprezzato come un pontefice che, con l'istituzione di diverse facoltà e
istituti scientifici, apre le porte dello Stato della Chiesa alla
cultura "moderna". Sempre in questo ambito ricordiamo che Benedetto XIV
ha modificato le prerogative dell'Indice dei Libri Proibiti aprendo, in
questa maniera, un nuovo spiraglio alla libertà di opinione nel
ristretto mondo della Chiesa.
Papa Lambertini è il pontefice che proibisce il
proseguire l'espoliazione del Colosseo, utilizzato per secoli dai romani
come cava di marmo.
Inoltre, in occasione del Giubileo del 1750, decide
di far edificare al centro dell'Anfiteatro una croce in ricordo dei
martiri cristiani morti nei giochi nel Colosseo.
Importante è anche il suo impegno per dirimere
l'annosa questione dell'ordine dei Gesuiti, Benedetto XIV si dimostra
equidistante tra le istanze degli Stati e quelle dell'ordine. Infatti,
pur difendendo in alcuni ambiti la Compagnia di Gesù, la condanna per i
suoi riti malabarici e cinesi con la bolla Omnium Sollicitudinum del
1744.
Muore a Roma nel 1758, dopo 18 anni di pontificato.
La grandezza della sua figura è testimoniato dal fatto che i cardinali
hanno fatto erigere, nella Basilica di San Pietro, un monumento funebre
in onore del grande pontefice, realizzato da Bracci.