Gregorio XVI
Bartolomeo Alberto Cappellari, il futuro Papa Gregorio XVI, è nato a
Belluno, all'epoca facente parte della repubblica di Venezia, nel
settembre del 1765.
La
famiglia da cui nasce il giovane fa parte della piccola nobiltà veneta,
spesso impegnata in attività statali, ma comunque con una buona
rendita.
Il
piccolo Bartolomeo dimostra ben presto una inclinazione verso la vita
ecclesiale, infatti, a soli 18 anni, nel 1783, decide di entrare in un
monastero benedettino – calmaldolese a Murano.
A 22 anni
ottiene la sua ordinazione sacerdotale.
All'interno del monastero il giovane Cappellari riesce a dimostrare
immediatamente una intelligenza viva e acuta.
Agli
albori del XIX secolo il giovane, che aveva preso il nome di Frà Mauro
all'ingresso nell'ordine, grazie ad una sua pubblicazione, “II Trionfo
della Santa Sede della chiesa contro gli assalti dei novatori combattuti
e respinti con le loro stesse armi”, in cui confutava alcune dottrine
contrarie alla Chiesa di Roma come il Giansenismo ed esaltava
l'infallibilità del papato, ottiene una grande fama internazionale come
teologo.
Questo
successo gli aprì uno spazio all'Accademia della Religione Cattolica,
nata dall'impulso di Papa Pio VII. Nel contempo prosegue anche la sua
carriera all'interno delle cariche ecclesiali, infatti nel 1805 ottiene
il ruolo di Abate presso il monastero di San Gregorio al Celio di Roma.
La
conquista dello Stato della Chiesa da parte di Napoleone vede il
Cappellari in esilio in Veneto.
Con la
restaurazione del potere temporale dei papi, la fedeltà del monaco alla
figura del Pontefice viene premiato con una serie di incarichi
all'interno della curia romana. Fu nell'ordine: Vicario Generale del suo
ordine monastico, consigliere nell'Inquisizione senza però divenire mai
vescovo. Infatti rimase sempre un semplice sacerdote. Bisogna citare un
altro passo della carriera ecclesiastica del frate, avvenuto quando
diverrà cardinale, ovvero la nomina a Prefetto per la Propaganda Fide.
Nel 1823
muore Pio VII, uno tra i maggiori fautori della scalata delle cariche
ecclesiale del Cappellari.
Il posto
di pontefice venne preso dal cardinal Della Genga, con il nome di Leone
XII.
Una tra
le prime operazioni del nuovo pontefice, fu quella di creare cardinale,
nel 1825, il Cappellari.
Per conto
di papa Leone XII, il neo cardinale effettua diverse operazioni
diplomatiche in giro per l'Europa.
Sul
finire del 1830 Leone XII muore. Il conclave per decidere il successore
del pontefice dura per più di due mesi, a causa delle gravi turbolenze
che accadevano in Europa nel periodo. Alla fine viene scelto Pio VIII,
un Papa che siede sulla Cattedra di San Pietro solamente per poco più di
un anno.
In un
clima che continuava ad essere infuocato e con la sede papale ancora
vagante, viene scelto il cardinal Cappellari, che prese il nome di
Gregorio XVI, in onore del monastero di cui fu abate.
Durante
il pontificato dell'ex frate bellunese inizia ad essere importante anche
la discussione su in che maniera dovesse essere unificata la penisola
italica. Vincenzo Gioberti, ad esempio, vede nella figura di Gregorio
XVI la persona che poteva guidare uno stato unitario in senso
federalista.
Da questo
punto di vista il Papa rimane una delusione per i pensatori
risorgimentali: con il suo agire il pontefice rappresenta l'idea chiara
di cosa si intenda con la “Restaurazione” salita al Potere.
Gregorio
XVI è un papa politicamente antiliberale e che non si farà molti
scrupoli ad allearsi con molte monarchie europee pur di bloccare i moti
rivoluzionari che venivano organizzati nello Stato della Chiesa durante
il suo pontificato.
Se da un
lato parliamo di un Papa reazionario, dobbiamo anche sottolineare che
Gregorio XVI si è contraddistinto anche per una grande cultura personale
che di riflesso porta la rivalutazione della conoscenza e dell’amore per
l’arte nell’intero Stato della.
Questo
Papa ha fatto da mecenate per l'arte, iniziando i lavori di scavo al
foro romano e facendo costruire la famosa Villa Gregoriana a Tivoli.
Inoltre Gregorio XVI si è impegnato nel restaurare la Basilica di San
Paolo fuori dalle Mura, distrutta da un incendio, e ha fondato l'Orto
Botanico di Roma.
Questo
papa si è preso anche l'impegno come promotore per la fondazione di
nuove scuole nello Stato Pontificio.
Nonostante questa grande apertura dal punto di vista culturale, Gregorio
XVI, vede l'innovazione tecnologica della ferrovia come una opera
satanica, bloccandone la costruzione nel suo Stato.
La sua
enciclica più famosa è il “Mirari Vos”, dove condanna il cristianesimo
liberare di Lamennais.
Gregorio
XVI muore a Roma nel 1846 ed è stato sepolto nella basilica di San
Pietro.
Fino ad
ora, siamo nel 2010, Gregorio XVI è l'ultimo papa che non proveniva dal
clero diocesano, ma da un ordine religioso ben definito.
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