Pio V
Antonio Ghislieri, il futuro papa Pio V, nasce nel 1504 a Bosco Marengo
(AL) da una famiglia di origine nobile, ma oramai decaduta.
Il giovane Michele decide di aderire all’ordine domenicano, composto
principalmente da frati predicatori. La scelta dell’ordine è legata al
fatto che unendosi ai domenicani gli viene permesso di effettuare degli
studi approfonditi, in quanto questi frati predicatori non potevano
minimamente essere ignoranti, in quanti rappresentati della grandezza
della Chiesa. Infatti terminerà il suo iter formativo nella prestigiosa
università di Bologna, dove dimostra grande abilità e capacità di
comprensione.
Terminati gli studi prende i voti sacerdotali e si mette a disposizione
dei domenicani. Come frate rinuncia al suo nome di battesimo prendendo
quello di Michele. Nel suo ordine diviene ben presto rettore di diversi
conventi.
Il Ghislieri ha una grande voglia di combattere le diverse eresie
presenti in Europa e per questa ragione decide di iniziare la carriera
di inquisitore.
Anche in questo ambito riscuote molto successo, tanto da ottenere, nel
1550, il titolo di Commissario Generale dell’Inquisizione romana.
In questo periodo è avvenuta, in Calabria, il cosiddetto “massacro degli
Oltramontani”, una vera e propria strage, in cui hanno perso la vita
moltissime persone, alcune anche innocenti, in maniera da sradicare
l’eresia valdese. La responsabilità diretta non è del Commissario
Generale, ma da un punto di vista morale sicuramente qualche macchia
potrebbe sfiorare il Ghislieri.
Nel 1557 diviene Cardinale e l’anno successivo ottiene il titolo di
Grande Inquisitore.
Il papa Paolo IV incarica il Ghislieri di effettuare un processo postumo
al frate domenicano Savonarola. Si è trattato di un processo complicato
anche perché il frate eretico apparteneva allo stesso ordine del Grande
Inquisitore, ovvero quello domenicano.
Papa Giulio III, l’anno successivo, dichiara il Ghislieri Grande
Inquisitore “ad vitam”.
Dopo la dipartita di Pio IV il Grande Inquisitore viene indicato dal
conclave come pontefice. Il Ghislieri decide di portare il nome di Pio
V.
Il carattere severo del nuovo pontefice cancella l’usanza dell’epoca di
realizzare ricche feste e grandi banchetti per festeggiare l’elezione
del Papa. I soldi solitamente spesi per queste libagioni vengono
distribuite dal pontefice ai poveri di Roma.
Pio V prosegue da pontefice la sua politica moralizzatrice seguita da
Inquisitore: decide di cacciare le prostitute da Roma, punisce in
maniera molto severa i bestemmiatori e decide di castigare i costumi
utilizzati durante le feste di carnevale.
Come fece l’imperatore romano Augusto, Pio V, cerca di moralizzare
ancora di più i costumi difendendo l’istituzione matrimoniale punendo in
maniera importante l’adulterio. Sotto la sua egida escono le nuove
edizioni del Catechismo Romano e del breviario. Grande importanza ed
aiuto otterranno durante il suo pontificato gli inquisitori.
Inoltre proibisce la presenza degli ebrei nei territori pontifici,
chiudendo di fatto tutti i ghetti dello Stato, ad eccezione di quelle
delle città di Roma ed Ancona.
Pio V cerca anche di ridurre i costi della corte papale, obbligando i
vari vescovi a risiedere nella diocesi di appartenenza.
Inoltre, consapevole dei costumi “libertini” di alcuni prelati, il papa
decide di scrivere, nel 1566, delle norme per un corretto comportamento
dei sacerdoti.
Inoltre, per dimostrare quanto questo papa si impegna a difendere
l’unità della Chiesa Cattolica, ricordiamo che non nominerà alcun Grande
Inquisitore al suo posto. In pratica anche da Vescovo di Roma, Pio V è
il Grande Inquisitore. Nella prosecuzione di questo lavoro, il pontefice
appoggia fermamente in Francia la lotta contro gli Ugonotti.
A differenza della maggior parte dei pontefici del XVI secolo, papa
Ghislini è un forte oppositore del nepotismo. Infatti non ha dubitato di
cacciare dalle milizie pontificie suo nipote, colpevole di amori
illeciti.
A suo nome, a Pavia, nasce il “Collegio Ghislieri”, un ente che ancora
oggi, nel 2011, lavora per favorire i migliori studenti della città.
Durante il pontificato di Pio V vengono nominati “Dottori della Chiesa”:
Sant’Atanasio, San Tommaso d’Aquino, San Gregorio Nazianzeno, San
Basilio Magno, San Giovanni Crisostomo.
Nel 1570 Pio V è l’ultimo papa che usa la scomunica per condannare un
sovrano regnante: la bolla viene redatta contro la regnante britannica
Elisabetta I, di fede anglicana.
Pio V è il pontefice che ha promosso la “Lega Santa”, che, soprattutto
dopo la grande battaglia di Lepanto, riesce ad allentare il pericolo
turco sull’Europa.
Papa Ghislieri muore a Roma nel 1572.
Le spoglie mortali di Pio V sono conservate a Roma, presso la Basilica
di Santa Maria Maggiore.
Papa Clemente XI, nel 1712, proclama Santo papa Ghislieri.
|