Il Papa e il Papato rubrica di CORRERENELVERDEONLINE

Adriano IV ] Anastasio IV ] Benedetto III ] Benedetto VIII ] Benedetto IX ] Benedetto XI ] Benedetto XII ] Benedetto XIII ] Benedetto XIV ] Benedetto XV ] Benedetto XVI ] Bonifacio VIII ] Celestino V ] Clemente XIII ] Giovanni Paolo I ] Giovanni Paolo II ] Giovanni XXIII ] Giulio II ] Gregorio XVI ] Leone I ] Leone III ] Leone IV ] Leone IX ] Leone XII ] Leone XIII ] Lino I ] Lucio I ] [ Paolo VI ] Pio II ] Pio III ] Pio IV ] Pio V ] Pio VI ] Pio VII ] Pio VIII ] Pio IX ] Pio X ] Pio XI ] Pio XII ] Silvestro I ] Sisto II ] Stefano I ]

Papato Elenco dei Papi Storia dei Papi

Correrenelverdeonline

Papi e Papato
Cultura
Personaggi
Libri
[Adriano IV]
[Anastasio IV]
[Benedetto III]
[Benedetto VIII]
[Benedetto IX]
[Benedetto XI]
[Benedetto XII]
[Benedetto XIII]
[Benedetto XIV]
[Benedetto XV]
[Benedetto XVI]
[Bonifacio VIII]
[Celestino V]
[Clemente XIII]
[Giovanni Paolo I]
[Giovanni Paolo II]
[Giovanni XXIII]
[Giulio II]
[Gregorio XVI]
[Leone I]
[Leone III]
[Leone IV]
[Leone IX]
[Leone XII]
[Leone XIII]
[Lino I]
[Lucio I]
[Paolo VI]
[Pio II]
[Pio III]
[Pio IV]
[Pio V]
[Pio VI]
[Pio VII]
[Pio VIII]
[Pio IX]
[Pio X]
[Pio XI]
[Pio XII]
[Silvestro I]
[Sisto II]
[Stefano I]

 

cultura: rubrica dedicata ad associazioni, biblioteche, luoghi, personaggi e festività


 

 

PAOLO VI

Paolo VI Giovanni Battista MontiniGiovanni Battista Montini, che diverrà pontefice con il nome di Paolo VI, nacque in provincia di Brescia da una famiglia di estrazione borghese.

Fin da piccolo Giovanni Battista  fu un bambino spesso cagionevole di salute. Questa situazione influì certamente sul suo carattere molto timido. Inoltre per questa ragione ebbe l’opportunità di seguire il seminario da studente esterno. Venne ordinato sacerdote nel 1920. Dopo l’ordinazione il giovane Montini si trasferì a Roma per studiare all’università.

Tra il 1922 e il 1924 riesce a laurearsi in diverse materie: filosofia, diritto canonico e diritto civile. 

Ottenuti i titolo di studio, Montini iniziò subito la sua carriera all’interno della Segreteria di Stato, ufficio nel quale continuerà a lavorare per ben 30 anni.

Oltre a questo iter diplomatico all’interno del Vaticano, il Montini venne nominato assistente ecclesiastico nazionale della Federazione universitaria Cattolica italiana (Fuci).

Nel 1937 il suo cursus honorum all’interno della Segreteria di Stato lo porta a ottenere il ruolo di sostituto alla Segreteria di Stato. In questo nuovo incarico si trova a collaborare in maniera stretta con il Segretario di Stato dell’epoca, il cardinale Eugenio Pacelli. Si tratta lo stesso Pacelli che, nel 1939, salì sul soglio pontificio come Papa Pio XII.

Papa Pacelli decise di tenersi vicino il Montini, offrendogli di mantenere il suo incarico di sostituto alla Segreteria di Stato, al servizio del nuovo cardinale incaricato, Maglione. Con la Morte del Segretario di Stato, il cardinal Maglione, avvenuta nel 1944, non venne delegato nessuno per quel ruolo, in questa maniera il Montini si trovò a lavorare di nuovo a stretto contatto con il Santo Padre.

Ed è proprio al fianco del pontefice che, discreto ma attivo, rimanendo prudentemente sempre nell’ombra, il Sostituto Montini, durante la seconda guerra mondiale, riuscì nel difficile compito di coordinare tutti i soccorsi effettuati nei confronti delle popolazioni colpite dal conflitto da parte del neutrale Vaticano.

Con la fine del conflitto mondiale, e la creazione dei due blocchi contrapposti in Europa, all’interno del Vaticano si crearono due schieramenti, coloro che spingevano per una lotta estrema contro il comunismo, altri per un comportamento più comprensivo.

Il Montini, moderato per natura, cercò sempre una mediazione nei comportamenti da parte delle organizzazioni religiose. Fu così che il giovane sostituto ottenne la fama di “Montini il progressista”.

Nonostante questa nomina scomoda, Pio XII vorrebbe nominare e premiare il Montini con la berretta cardinalizia.

Il prelato, invece, conscio di non essere completamente apprezzato all’interno della curia romana, chiese la dispensa e non venne creato cardinale. Lavorando duramente nella Segreteria di Stato, il Montini collaborò all’organizzazione dell’Anno Santo del 1950. Inoltre si impegnò a fondare le ACLI e la Pontificia Opera di Assistenza.

Nel 1953 l’esperienza del Montini si accresce anche dal punto di vista pastorale, viene nominato arcivescovo di Milano, pur non avendo il titolo di cardinale. Nel capoluogo lombardo monsignor Montini risultò essere una persona molto interessata ai problemi sociali e dei lavoratori, conscio che in quel periodo in Lombardia dal punto di vista dell’occupazione era un territorio abbastanza turbolento.

Fu impossibile per il Montini rifiutare la nomina cardinalizia offertagli dal nuovo Papa Giovanni XXIII. Lo stesso pontefice incaricò il neo cardinale di un lavoro piuttosto delicato: doveva far parte della commissione preparatoria per il Concilio Vaticano II.

Giovanni XXIII decise inoltre che il neo porporato Montini avrebbe dovuto eseguire a nome del pontefice alcuni viaggi in giro per il mondo.

A vedere a posteriori questo interessamento di Papa Roncalli verso il Montini sembra quasi che gli volesse far fare un “corso di formazione” da pontefice.

Il Cardinal Montini non dovette solamente preparare il Concilio, ma anche concluderlo. Infatti, alla morte di Giovanni XXIII, il Montini venne elevato al soglio pontifico con il nome di Paolo VI.

Tra le innovazioni del nuovo pontefice ricordiamo la cancellazione dell’indice dei libri proibiti. In questo clima di innovazione, Paolo VI  riformò, nel 1965, il Sant'Uffizio. L’antica istituzione prese il nome di Congregazione per la dottrina della fede. Inoltre, nel 1967, il Papa istituì la celebrazione della  Giornata mondiale della pace, da ripetersi il primo giorno di ogni anno.

Nel 1967 Paolo VI confermò la necessità del celibato per i prelati con l’Enciclica “Sacerdotalis Caelibatus”.

Il suo impegno per i più bisognosi trova il suo apice nella vendita, da parte di Paolo VI, della tiara papale. L’incasso della vendita andò ai bisognosi.

L’apice del pontificato di Papa Montini si raggiunse con l’Enciclica “Humanae Vitae”. In quello scritto il pontefice diede la linea di condotta del Vaticano nel confronti di temi caldi come la contraccezione, dell’aborto e del controllo delle nascite.

Un altro momento forte del pontificato di Paolo VI, fu la proclamazione dell’Anno Santo 1975. La partecipazione della gente fu buono, con l’arrivo a Roma di circa 8 milioni di pellegrini.

Paolo VI non godè dello charme mediatico che ebbero Giovanni XXIII e Giovanni Paolo I e II prima e dopo di lui.  Nonostante tutto ciò aprì la strada del cielo ai pontefici. Infatti fu il primo papa a prendere l’aereo, nonché il primo a visitare tutti i cinque  continenti.

 Tra i viaggi apostolici di Paolo VI ricordiamo la visita in Palestina nel 1964, l’incontro con il patriarca ortodosso Atenagora. Inoltre ricordiamo il viaggio ad Istanbul, un umile passo in avanti nei confronti dei rapporti con la Chiesa d’Oriente.

Paolo VI continuò l’opera di rinnovamento della figura del pontefice. Infatti decise di abolire gli antichi e pomposi cerimoniali antichi, sostituì il trono papale con una poltrona. Impose il limite di 80 anni per la partecipazione ad un conclave.

Papa Montini,pronto ad aprire la Chiesa al mondo, decise di far costruire una nuova aula delle udienze, quella che oggi porta il suo nome.

Fu sempre sotto questo pontefice che gli uffici vaticano aprirono le loro porte alle donne.

Amico del segretario della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, si espone scrivendo una lettera alle Brigate Rosse che avevano rapito lo statista, chiedendone la liberazione. La missiva ebbe spazio su tutti i maggiori quotidiani nazionali.  Il 13 maggio 1978, dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Moro, venne celebrata una messa in suffragio dello statista della DC, nella Basilica di San Giovanni in Laterano. In quell’occasione, Paolo VI si espresse in un’omelia in onore dell’amico ucciso dalle Brigate Rosse.

Nell’estate del 1978, mentre era nella residenza estiva di Castel Gandolfo, Papa Paolo VI spirò. Il giudizio che ebbero di lui i suoi immediati successori è abbastanza chiaro, basti pensare che si vollero chiamare Giovanni – Paolo, i nomi dei due pontefici che aprirono la Chiesa alla modernità.

 

 

 

 

160x600_promo