Pio III
Francesco Todeschini Piccolomini nasce a Siena nel 1440. Figlio della
sorella di Papa Pio II, viene iniziato proprio dall’importante parente
alla carriera ecclesiastica.
Pio II si occupa in maniera importante sia alla preparazione scolastica
che alla carriera del nipote, contribuendo in maniera centrale alla
carriera de giovane Francesco.
Ottiene i primi incarichi in Austria e Germania, divenendo poi vescovo
di Siena, ruolo in cui si farà apprezzare come mecenate, viene poi
creato cardinale dallo zio, papa Pio II nel 1460.
Il giovane Piccolomini viene fatto portare a Roma per lavorare come
segretario dallo zio. Questo ruolo permette al giovane di iniziare a
conoscere il mondo della diplomazia vaticana.
Inoltre, sempre sotto il pontificato del parente ottiene vari benefici e
titoli, tanto da arrivare ad essere il legato pontificio per la marca di
Ancona.
Alla morte dello zio, con l’ascesa sulla cattedra di San Pietro di Paolo
II, il giovane viene scelto dal nuovo pontefice per il luogo di legato
pontificio, allontanandolo in questa maniera dal centro del potere
vaticano.
Dimostrando grande sangue freddo, il giovane decide di restare ad Ancona
ad amministrare le terre che doveva gestire, tornando a Roma solo quando
poteva essere ricordato prima per la propria abilità e dopo per essere
il nipote del defunto Pio II.
Tornato a Roma inizia una carriera di successo da esperto di diritto e
di grande conoscitore delle cose dell’Europa Centrale. Fondamentale in
questo caso è la vittoria del Piccolomini contro il re di Boemia, che
verrà infatti deposto.
Il suo lavoro è talmente convincente che Paolo II decide di inviare il
giovane in Germania, come legato. Il suo impegno in terra tedesca
impedisce al Piccolomini di essere a Roma per il conclave che doveva
scegliere il nuovo pontefice. Pur risultando tra i papabili, a causa
della sua assenza, il Piccolomini non viene eletto papa. In questo ruolo
viene scelto Francesco della Rovere, che prenderà il nome di Sisto IV.
Il nuovo pontefice allontana ancora di più il Piccolomini da incarichi
importanti, tanto che questi preferisce ritornare nella natale Siena,
attendendo il momento opportuno per ritornare sulla cresta dell’onda.
Alla morte di Sisto IV, il Piccolomini non riesce a venire eletto, si
deve limitare ad incoronare il pontefice, Innocenzo VIII (1484).
Con il nuovo papa i rapporti sono buoni, tanto che il cardinal
Piccolomini continua a lavorare per il pontefice come diplomatico in
giro per l’Italia e l’Europa. Il cardinale usa questi impegni per
aumentare i legami con diversi sovrani del Continente, creandosi una
vera e propria rete di amicizie.
L’ascesa al soglio pontificio di Alessandro VI trova nuovamente il
Piccolomini all’opposizione, costringendolo nuovamente a tornare a
Siena.
Sotto il pontificato di papa Alessandro VI, viene inviato in Toscana
senza successo contro il sovrano francese Carlo VIII che minacciava di
entrare nelle terre pontificie.
Diviene papa, con il nome di Pio III, nel settembre 1503 con il conclave
successivo alla morte del papa Alessandro VI.
La scelta del Piccolomini come pontefice è legata soprattutto alla
malandata situazione di salute del cardinale, che garantiva la
possibilità di ottenere un pontificato di transizione. Il suo è uno dei
pontificati più brevi nella storia, in quanto muore a Roma nell’ottobre
del 1503 con meno di un mese di permanenza sul soglio di San Pietro.
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