Leone IX
Brunone di Dagsburg, futuro papa Leone IX, nacque in
Alsazia nel 1002. Figlio di vassalli ricchi, che seppero approfittare
della situazione politica, ottenendo il potere governativo in una terra
che sarà contesa storicamente tra la Francia e la Germania.
Grazie alla ricchezza in cui versava la famiglia, il
piccolo Brunone poté ottenere il privilegio di studiare nella scuola del
vescovo di Toul, all’epoca molto rinomata. Infatti la partecipazione a
questa istituzione era un privilegio esclusivo dei figli dei nobili. Fu
l’occasione per il giovane di impegnarsi nelle maggiori materie studiate
all’epoca, come il Trivium e il Quadrivium.
Bruciò presto le tappe dal punto di vista della carriera
ecclesiale, tanto che intorno al 1024 era diacono di Saint-Etienne.
Imparò anche
ad occuparsi degli affari pubblici quando, alla morte dell’imperatore
Enrico II, salì al trono Corrado II, cugino di Brunone, che chiamò il
parente come cappellano di corte.
Durante il
biennio 1025 - 1026 il giovane venne posto al comando delle truppe che
il vescovo di Toul, in quanto vassallo aveva dato all’imperatore
germanico per combattere in Lombardia.
Grazie a
questo suo impegno, alla morte del vescovo, Brunone ottenne l’incarico
vescovile vacante per mano del suo imperatore.
Nel 1048,
alla morte di papa Damaso II, l’imperatore Enrico III, che succedette a
Corrado II, volle imporre sul soglio pontificio un suo apprezzato
vassallo e consigliere. La scelta cadde su Brunone.
Il vescovo,
prima di accettare la nomina volle che la sua scelta fosse avallata dal
popolo e dal clero di Roma, come voleva la tradizione.
All’inizio
del 1049 arrivò a Roma come semplice pellegrino. La sua scelta piacque
ai romani che accettarono di buon grado il nuovo vescovo. Nel febbraio
1049 avvenne la sua incoronazione, dove prese il nome di il Leone IX.
Il nuovo pontefice, vista la positiva accoglienza ricevuta, cercò
immediatamente ed in maniera energica di contrastare alcune delle
maggiori piaghe che affliggevano il clero. Combatté principalmente la
simonia e il concubinato. Per fare ciò inaugurò una serie di viaggi in
giro per l’Europa promuovendo discussioni e sinodi di fronte alle
persone interessate, senza mandare degli scritto che risultavano essere
solamente lontane parole provenienti da Roma.
Nei suoi
cinque anni di pontificato restò davvero poco tempo nella sede Vaticana,
ma con i suoi continui viaggi riuscì a rinvigorire l’autorità papale su
tutte le terre allora conosciuta.
Un grande
contributo al lavoro del pontefice venne dato dai suoi collaboratori,
che Leone IX si portò direttamente dalla Lorena. Tra questi ricordiamo
il monaco Ildebrando, che diverrà papa con il nome di Gregorio VII e
Federico che anche lui salirà sul soglio pontificio con il nome di
Stefano IX.
Questo papa
fu poi costretto a difendere, nel concilio di Reims il ruolo del vescovo
di Roma come “primate e apostolo della Chiesa Universale” contro gli
attacchi del patriarca di Costantinopoli e dell’arcivescovo di Santiago
de Compostela.
Questo
contrasto sfocerà nello scisma che dividerà la Chiesa latina e la Chiesa
greca, guidata dal Patriarca Michele Cerulario.
Da un punto
di vista di sovrano di uno stato, il Papa provò a difendere il ducato di
Benevento dall’attacco dei Normanni, una potenza allora in ascesa. Fu
una terribile sconfitta nella quale lo stesso pontefice venne fatto
prigioniero.
Morì,
probabilmente a causa della sconfitta in battaglia, nel 1054.
Poco più di
trenta anni dopo, esattamente nel 1087, a causa delle numerose
guarigioni che avvenivano sulla tomba del pontefice, papa Vittore III
promulgò che il corpo di Leone IX venisse traslato all’interno della
basilica di San Pietro.
Nel
“Martirologio Romano” viene fissata la festa di San Leone IX 19 aprile.
Nel 1762
Leone IX venne scelto come patrono per la città di Benevento.
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