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LEONE XIII

Vincenzo Gioacchino Pecci, il futuro papa Leone XIII, nacque il 2 marzo 1810 a Carpineto Romano.

La famiglia Pecci faceva parte della piccola aristocrazia romana. Tra le passioni del giovane, risulta immediatamente chiara la predilezione per la conoscenza della lingua latina. Il Pecci, da ragazzo, fece i propri studi presso il collegio dei gesuiti di Viterbo e, dal 1824 al 1832, studiò teologia presso il Collegium Romanum.

Gli studi di Vincenzo Gioacchino Pecci terminarono nel 1837, quando avvenne la sua ordinazione a sacerdote. Immediatamente dopo, nel 1838 fu inviato come delegato papale a Benevento, città appartenente allo Stato pontificio. La sua seconda sede da delegato fu Perugia. Nel 1843, il papa Gregorio XVI lo nominò vescovo titolare della città umbra.

Il Pecci, nel 1843, venne inviato in Belgio come nunzio apostolico. Questa esperienza lo rese così affezionato al mondo francofono che, anche quando arrivò sul soglio pontificio, accettò di rilasciare interviste alla stampa francese, nonostante le tensioni tra Santa Sede e nazione francese.

Tornato in Italia, il Pecci, dal 1846 al 1870, occupò il ruolo di arcivescovo di Perugia. Il suo lavoro risultò particolarmente complicato soprattutto perché avvenne nel periodo in cui il futuro Regno d’Italia sottraeva territori allo Stato Pontificio per portare a termine il processo di unificazione italiana. Questo continuo stato precario sicuramente non permetteva all’arcivescovo di effettuare un lavoro tranquillo e sereno. Nonostante le grandi difficoltà riscontrate il Pecci riuscì a coordinare il lavoro e a far costruire nella sua diocesi oltre cinquanta chiese, che prenderanno poi il nome di chiese Leonine. Tutto questo mantenendo, nei rapporti tra Regno d’Italia e Stato Pontificio, la posizione ferma e critica indicata dal Papa Pio IX.

Fu fatto cardinale nel concistoro del 19 dicembre 1853. Nel 1876, in piena crisi causata dalla “Questione Romana”, prese il ruolo di Cardinale Segretario di Stato al fianco del Pontefice Pio IX.

Nel febbraio del 1878, nel primo conclave in cui si eleggeva un pontefice senza più potere temporale, il Pecci venne scelto come erede di Pietro dopo solo due giorni di discussioni.

Il Pecci prese il nome Leone XIII, la sua incoronazione avvenne nella Cappella Sistina il 3 marzo 1878. Al momento della sua elezione, papa Pecci aveva 68 anni e molti problemi di salute e questo fatto, anche alla luce del lunghissimo pontificato di Pio IX (peraltro un pontefice dalla forte personalità), sembrava che la scelta fosse caduta per avere un pontificato di transizione per poi pianificare meglio il futuro. Invece Leone XIII stupì tutti, occupando il soglio pontificio per ben 25 anni.

Il pontificato di Leone XIII avvenne nel periodo di maggior tensione tra il nuovo stato italico e le strutture cattoliche. Il Pecci, già a conoscenza di molte situazioni interne al Vaticano, grazie all’esperienza di Segretario di Stato, decise di non annullare il “Non expedit” che il suo predecessore Pio IX aveva promulgato con l’intento di vietare la vita politica attiva nel regno d’Italia ai cattolici.

A far da contrasto con questa ferma opposizione alla secolarizzazione in Italia si trovano le aperture del pontefice nei confronti della Germania e della Francia.

Un altro grave problema che si trovò ad affrontare papa Leone XIII riguardava il rapporto tra la religione cattolica e la realizzazione degli stati laici moderni del 900. L’importanza e la delicatezza della situazione, imposero al pontefice una lunga meditazione, che sfociò, nel 1885 nell’enciclica “Immortale Dei”.

Sempre venendo incontro alle istanze moderniste, scrisse una enciclica, l’ “Aenterni Patris”, dove negò il conflitto tra scienza e religione.

Ma è la “Rerum Novarum”, del 1891, l’enciclica che più di tutte rappresenta il pensiero del pontefice rispetto al mondo moderno. In questa opera il papa si inserisce nella discussione, incandescente all’epoca, del rapporto tra capitale e lavoro. Leone XIII, nell’aspra disputa tra socialismo e liberismo, si incuneò impostando la via cattolica al problema, promulgando, di fatto, la prima base della moderna dottrina sociale della Chiesa Cattolica. Si tratta di una mediazione tra le due teorie, dicotomiche tra loro, che imperavano all’epoca.

Nel “Rerum Novarum” Leone XIII, alla veneranda età di 80 anni, rappresenta il pastore forte che riesce a comprendere le nuove ansie ed angosce degli ultimi della società moderna. La Chiesa, grazie a questo pontefice, decise di porsi in una posizione innovativa per l’epoca, ma soprattutto si pose in maniera chiara nei confronti delle necessità dell’uomo dell’epoca.

Un evento importante del pontificato di Leone XIII, venne presentato con la Bolla Pontificia "Properante ad exitum saeculum". La Bolla venne promulgata per indire i festeggiamenti per l'Anno Santo del 1900. Si trattava di una data evocativa, era quella che apriva il nuovo secolo: il XX.

Si tratta di una novità rispetto al suo predecessore Pio IX. Il pontefice marchigiano, infatti decise di non indire anni Santi né in occasione del 1850, né per il 1875. Tutto ciò a causa delle gravi turbolenze sociali e politiche italiane del periodo. La scelta di Leone XIII rappresentò un’ulteriore apertura del papato nei confronti delle istanze moderne. L'annuncio dell'Anno Santo del 1900 trovò per giunta una risposta molto positiva da parte di tutto il mondo cattolico. Il papa, perso il potere temporale, decise di aprirsi al mondo.

I Savoia, una volta venuti a sapere della pubblicazione della Bolla, accolsero con gioia la notizia. Infatti, il 15 settembre 1899, il Re Umberto dichiarò, nel Discorso della Corona tenuto dinanzi al Parlamento Italiano: ”La prossima ricorrenza di un Anno, il 1900, che segna un epoca nel mondo cattolico, sarà per noi occasione di dimostrare, ancora una volta, come sappiamo far rispettare gli impegni da noi assunti quando, compiendo la nostra unità, abbiamo affermato in Roma la capitale del Regno”.

Tra le novità di Leone XIII, dobbiamo ricordare la nascita dell’Azione Cattolica e furono poste le basi per la nascita futura della Democrazia Cristiana.

In occasione del Giubileo del 1900, Papa Leone XIII, ottenne anche l’omaggio del poeta Giovanni Pascoli, che gli dedicò, in occasione dell'apertura della Porta Santa, una poesia dove veniva messa in positivo risalto la gracile figura dell’anziano pontefice.

Leone XIII morì all'alba del Novecento, il 20 luglio 1903, all'età di 93 anni.

 

 

 

 

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