PIO X
Giuseppe Melchiorre Sarto, il futuro papa Pio X, ebbe
origini modeste. Il futuro pontefice nacque nel 1835 nella cittadina di
Riese (TV). Oggi la città natale del Santo e Pontefice ha inserito nella
sua denominazione il nome del suo illustre cittadino, infatti si chiama
Riese Pio X.
Date le sue origini contadine, per poter studiare
entrò giovane al seminario di Padova. La sua ordinazione sacerdotale
avvenne nel 1858, prendendo subito l’incarico di vicario della
parrocchia di Tombolo. La sua carriera proseguì nel 1867 con il ruolo di
arciprete di Salzano. Apprezzato molto dal vescovo di Treviso, venne
investito da questo del ruolo di canonico della cattedrale di Treviso,
Cancelliere della curia vescovile, Direttore spirituale del Seminario.
La sua carriera proseguì, e il Sarto arrivò a ricoprire l’incarico di
vescovo di Mantova nel 1884.
Al momento della sua nomina a patriarca di Venezia ci
fu un grande incidente diplomatico.
Infatti il governo del neo Stato italiano si oppose
fortemente alla nomina del Sarto, adducendo come spiegazione che la
scelta del patriarca spettasse al Governo italiano. Inoltre, secondo i
governanti italiani, l’incarico venne concesso al Sarto su indicazione
dell’Impero Austro-Ungarico.
Morto il papa Leone XIII era opinione di tutti che la
politica innovativa del pontefice defunto sarebbe stata proseguita dal
suo segretario di Stato, Rampolla. All’apertura del conclave, avvenne
una sorpresa: l’imperatore d’Austria, Francesco Giuseppe, decide di
utilizzare un antico privilegio feudale. Infatti, avendo la carica di
“Re apostolico di Ungheria”, poteva porre il veto sull’elezione del
pontefice.
Il veto di Francesco Giuseppe si scaglio contro il
cardinal Rampolla.
Sfumata la candidatura di Rampolla, le indicazioni
del collegio cardinalizio si concentrarono sulla figura dell’allora
Patriarca di Venezia. Alla fine del conclave, il cardinal Sarto venne
eletto pontefice e prese il nome di Pio X.
Poco tempo dopo, il nuovo Papa decise di abrogare il
“veto laicale”, il privilegio che mantenevano alcuni sovrani europei, e
grazie al quale la sua candidatura a pontefice divenne importante nel
conclave appena trascorso.
Pio X, che rispetto ai suoi predecessori non poteva
contare su un cursus honoris tale da avere un’esperienza e un carisma a
livello internazionale, decise di delegare la politica estera del
vaticano al cardinale Rafael Merry del Val y Zulueta, suo cardinale
Segretario di Stato.
Nei rapporti tra Stato e Chiesa, Pio X decise di
seguire la linea di stretta intransigenza seguita dal papa Pio IX. Nella
linea di Papa Sarto definiva la separazione tra Stato e Chiesa una
minaccia al vero culto divino.
Il motto che Pio X decise di adottare per il suo
Pontificato fu “Instaurare omnia in Christo”. Il papa prese l’impegno di
seguire alla lettera queste parole, iniziando così una riforma completa
della Chiesa Cattolica. Tra i suoi impegni ricordiamo la
riorganizzazione della Curia Romana e delle varie Congregazioni. Inoltre
sempre durante il pontificato di Pio X avvenne la edizione di un nuovo
Codice di Diritto Canonico.
Altre importanti innovazioni riguardano le norme per
la Comunione frequente e per i bambini.
Sempre nei confronti dei più piccoli, Pio X rese
obbligatorio il catechismo e lo riformò, creando quello che prenderà il
nome di Catechismo di Pio X.
I problemi che stavano esplodendo in Europa, che poi
sfoceranno nella prima Guerra Mondiale, aumentarono i già gravi problemi
di salute del papa. In breve tempo, e all’alba della prima guerra
mondiale, Pio X spirò. Era la notte tra il 20 e il 21 agosto 1914, e
venne sepolto nelle Grotte Vaticane.
Molto amato dal popolo, la sua causa di
beatificazione andò a buon fine il 3 giugno 1951. Venne nominato prima
Beato e poi Santo da papa Pio XII. La santificazione avvenne il 29
maggio 1954.
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