GIULIO II
Giuliano della Rovere, che diverrà papa con il nome di
Giulio II, nacque ad Albissola (SV) nel 1443. Egli entrò nell’ordine dei
frati minori in quanto nipote del ministro generale dello stesso ordine,
Francesco della Rovere, che diverrà poi papa con il nome di Sisto IV.
Proprio il suo parente, una volta salito al soglio
pontificio, lo investì al titolo di vescovo di Carpentras e poi lo
nominerà cardinale di San Pietro in Vincoli nel 1471.
Alla morte dello zio di Giuliano Della Rovere, venne
eletto pontefice Innocenzo VIII che regnerà fino al 1492. Anche sotto
questo papa il Della Rovere occupò un ruolo importante all’interno delle
gerarchie vaticane.
Gli unici problemi per il futuro pontefice arrivarono
quando divenne papa Rodrigo Borgia, un suo acerrimo nemico. Durante il
regno di papa Borgia il Della Rovere preferì restarsene defilato,
andando prima in Francia e poi nel savonese dove il Della Rovere era
vescovo.
Venne eletto al soglio pontificio nel 1503,
immediatamente dopo il pontificato lampo di Pio III e subito cercò di
lasciare un segno nella storia dello Stato della Chiesa, cercando di
evitare la decadenza che questo piccolo stato sarà destinato a subire a
causa dell’avvento dei grandi Stati nazionali.
Fu un uomo dal temperamento duro e con un’intelligenza
calcolatrice, indubbiamente una vera personalità del suo tempo. Sarebbe
potuto essere senza alcun problema un sovrano temporale in qualsiasi
Stato, e proprio da re “laico” si comportò spesso. Ebbe inoltre una
straordinaria forza fisica, tanto da ottenere, presso i suoi
contemporanei, l’appellativo di "Terribile". Tanto per capire che
persona fosse ricordiamo che prima di raggiungere il soglio pontificio
riuscì ad avere tre figlie. Inoltre, continuando la tradizione del
nepotismo, creò cardinale suo nipote Galeotto della Rovere.
Per riottenere le città della Romagna, sottrattegli dalla
Repubblica di Venezia, non esitò ad aderire, nel 1509 alla lega di
Cambrai insieme con i sovrani di Francia, Spagna e Austria. Nel 1512, al
grido di “Fuori i barbari”, creò la Lega Santa per togliere i
possedimenti francesi dall’Italia.
Per difendere meglio i propri territori, papa Della
Rovere istituì la Guardia Svizzera.
L’ambizione di creare un papato di nuovo al centro della
politica europea portò Giulio II, fin dal 1504, ad iniziare ad
organizzare i vescovadi nel continente americano, nonostante fosse
stato scoperto da meno di 10 anni. Il grande politico capì subito
l’importanza che quelle terre avrebbero preso di lì a poco e cercò
subito di “Cattolicizzarle”. Sempre per questa ragione si impegnò ad
incentivare la creazione di missioni cattoliche nelle terre già
conquistate da spagnoli e portoghesi.
Dopo aver recuperato i territori romagnoli ai danni della
Repubblica veneziana, Giulio II si impegnò a migliorare la città di
Roma. Per fare ciò divenne mecenate dei più grandi artisti dell’epoca,
come Michelangelo e Raffaello. Proprio a Michelangelo chiese la
costruzione del suo mausoleo, una costruzione mastodontica in cui il
pontefice sarebbe dovuto essere seppellito. La costruzione, dopo
numerose modifiche e più di venti anni di preparazione, oggi, in formato
ridotto, è riconoscibile come la struttura del Mosè di San Pietro in
Vincoli.
Giulio II inoltre ordinò al Bramante di supervisionare la
costruzione della nuova Basilica Vaticana, quella che oggi conosciamo
come San Pietro.
Da un punto di vista religioso, il papa Della Rovere
convocò, nel 1512, il V Concilio Lateranense.
|