SILVESTRO I
Silvestro I occupa un ruolo importante nella storia della Chiesa. Questi
diviene vescovo di Roma nel 314, un anno dopo l’editto di Milano, il
documento redatto dagli Augusti Costantino e Licinio dove veniva
concessa libertà di culto a tutte le religioni dell’impero romano,
mettendo dunque fine alle persecuzioni dei cristiani.
Il rapporto con l’impero di Roma durante il pontificato di Silvestro è
abbastanza complicato.
Costantino lascia al Vescovo di Roma il Palazzo Laterano, nella città
eterna, come sede a cui successivamente verrà affiancata la Basilica di
San Giovanni, che anche nel momento della stesura di questa nota, ossia
nel 2010, resta la sede ufficiale del Vescovo di Roma. Infatti i Papi,
per iniziare il pontificato, devono ancora prendere “possesso” della
Basilica. Inoltre, nel periodo di Silvestro I avviene l’edificazione
dell’antica Basilica di San Pietro, quella cosiddetta “Costantiniana”
sul colle vaticano, dove si narra che sia avvenuto il martirio di San
Pietro. Si tratta della base dell’attuale edificio che verrà ricostruito
dal Papa Giulio II. Sembrerebbe dunque che l’imperatore voglia il più
possibile lasciare campo libero al vescovo di Roma, ma non è così.
Al fianco di questa collaborazione l’imperatore Costantino, che cerca di
seguire una politica di “cesaropapismo”, ovvero di riunire nelle proprie
mani sia il potere temporale che quello spirituale, decide di porsi al
di sopra del Pontefice, indicendo vari concili e impegnandosi alla
soluzione di problemi dogmatici. La nuova capitale dell’Impero,
Costantinopoli, sembra anch’essa costruita per questo scopo, con le
numerose reliquie che l’imperatore pone nella Basilica della città.
Il vero motivo del contendere è che al controllo della Grande Chiesa
(ovvero la Chiesa cristiana prima dei diversi scismi) punta proprio il
vescovo di Roma. È infatti durante il pontificato di Silvestro I che il
percorso che porterà ufficialmente il Vescovo di Roma ad avere
un’autorità superiore rispetto a tutti gli altri prelati della Chiesa
prende sempre maggior forma.
Nel 325 Silvestro e Costantino partecipano al concilio di Nicea, quello
dove venne condannata l’eresia di Ario e confermata la divinità del
Cristo. Il concilio in realtà venne per lo più gestito dall’imperatore,
con Silvestro spettatore. Il concilio di Nicea però segna anche un punto
a favore di Silvestro rispetto agli altri Patriarchi della Chiesa: è qui
infatti che per la prima volta si parla del Vescovo di Roma come una
autorità avente una supremazia perpetua rispetto alle altre istituzioni
ecclesiali.
La lotta è proseguita durante l’esistenza dei due contendenti, lasciando
i primi strascichi della diatriba tra l’Oriente Bizantino e l’Occidente
Romano.
Basti pensare che per la Chiesa Ortodossa Costantino viene ricordato
come Santo, mentre per la Chiesa Cattolica no.
Tornando a Silvestro I diciamo che il 31 dicembre 335 muore. La sua
sepoltura avvenne, secondo il Martirologio Romano, nelle Catacombe di
Priscilla. La chiesa cattolica, dopo la sua santificazione, ha inserito
la sua festa il giorno della sua dipartita.
Ricordiamo inoltre viene collegato proprio a Silvestro I il documento,
confutato poi come falso dall’umanista Lorenzo Valla nel XV secolo,
della donazione di Costantino, dove si diceva che l’imperatore donava al
Vescovo di Roma e a tutti i suoi successori la città Eterna e alcune
province dell’Italia e dove inoltre veniva giustificata la superiorità
dell’autorità papale rispetto a quella imperiale.
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