Sisto II
Sisto II, papa dal 257 al 258 è un personaggio che sfugge
ad una chiara visione storica. Anche il Liber Pontificalis, nelle scarne
notizie che da di lui, lascia adito a delle perplessità. Il Liber
comunque lo definisce greco e filosofo, affermazione probabilmente
errata, infatti si fa confusione con degli scritti di un filosofo
neoplatonico firmate con il nome di Sisto II. Questa omonimia è alla
base del probabile errore.
Sisto II fu Vescovo di Roma dopo Stefano I. Durante il
pontificato di quest’ultimo ci furono delle fortissime incomprensioni
tra lui e il vescovo di Cartagine, Cipriano, che arrivarono quasi alla
creazione di uno scisma.
La scomparsa di uno dei contendenti, e la diplomazia di
Sisto II riportarono la discussione a toni più pacati.
Sisto II dovette anche vedersela con una violenta
persecuzione che l’imperatore Valeriano aveva lanciato contro i
cristiani. Con due editti venne imposto a tutti i cittadini dell’impero
di fare sacrifici alle divinità ufficiali dell’impero, pena la morte.
Inoltre vennero vietate cerimonie sacre nei cimiteri.
Sisto morì proprio in ottemperanza di questi emendamenti:
trovato nelle catacombe di San Callisto ad insegnare il vangelo ai
propri diaconi, Sisto venne letteralmente fatto a pezzi.
Venne sepolto lì, insieme ad altri suoi predecessori,
come Lucio I in quella che poi verrà chiamata la cripta dei papi.
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