Gregorio I
Papa Gregorio I, che passerà alla storia come Magno, ovvero Grande, è un
rampollo dell'antica e grande nobiltà romana, ormai caduta in disgrazia
dopo la scomparsa dell'Impero Romano d'Occidente, e proprio da questa
cultura, ricca di orgoglio e di conoscenza politica.
Nella famiglia di questo uomo trovano posto, prima di lui, due pontefici
(Felice III (483-492) e Agapito (535-536))ed alcuni Senatori.
Gregorio nasce intorno all'anno 540, la sua famiglia è, appunto,
appartenente al Senato di Roma, ed è quella degli Anici.
Durante l'età giovanile il futuro pontefice studia nelle miglio scuole
dell'Urbe arrivando, intorno ai 20 anni, ad ottenere il diploma di
grammatica e retorica. Da qui inizia un cursus honoris nella gestione
politica romana. L'apice di questo percorso arriva con il titolo di
Praefectus Urbis, ovvero il presidente del Senato. Si tratta di una
carica puramente rappresentativa in quanto ormai per l'ex capitale
dell'Impero non c'è più alcuna traccia di potere.
L'ambizione del giovane non era soddisfatta con questo incarico dunque
scaduto il mandato da Praefectus, e divenuto capofamiglia a causa della
morte del padre, decide di farsi frate. Dona un terzo del suo patrimonio
ai poveri, con i denari restanti decide di finanziare la realizzazione
di diversi monasteri. Per tre anni resta chiuso in un convento a Roma
per studiare.
Papa Benedetto,nel 578, incarica il giovane Gregorio ad essere il
Settimo diacono, ovvero colui che si occupava di distribuire le
elemosina nella città.
Invece durante il pontificato di Pelagio II, Gregorio ottiene
l'ambizioso incarico di Apocrisario, ovvero di "Nunzio Apostolico"
presso la città imperiale di Costantinopoli.
In quel periodo infatti l'unica difesa del nascente Stato Pontificio nei
confronti delle ambizioni longobarde, un popolo non cristiano che aveva
molti territori nella penisola, era proprio l'autorità imperiale. Si
tratta dunque di un lavoro molto delicato e dal cui buon fine dipendeva
l'esistenza stessa del papato. Nella capitale imperiale Gregorio rimane
6 anni, prima che Pelagio lo richiami a Roma. Tornato nella sua città
natale, il futuro pontefice si chiude per altri 5 anni in convento a
pregare fino a quando, a seguito della morte di Pelagio, il popolo
romano acclamo questo ex nobile come nuovo erede di San Pietro.
Siamo nell'anno 590, quando Gregorio ha circa 50 anni.
Tra gli episodi più famosi del pontificato ce ne è uno, che fa parte
dell'agiografica ufficiale del papa, che si riferisce proprio all'inizio
del suo magistero. Pelagio II era morto a causa di una violenta epidemia
di peste che era presente nell'Urbe, Gregorio, per bloccare questa
piaga, organizza una processione che doveva attraversare tutta Roma fino
a giungere a San Pietro. Ovviamente il neo pontefice si mette alla testa
della processione e, quando il corteo giunge nei pressi del Mausoleo di
Adriano, sulla cima del monumento vede un angelo che ripone la sua spada
nel fodero. Questo gesto indica la benevolenza divina e la fine della
Peste. Con questo gesto il Mausoleo prende in nuovo nome di Castel
Sant'Angelo.
Gregorio, grazie anche ai numerosi lasciti che le famiglie nobili
avevano fatto alla Chiesa, decide di riorganizzare politicamente la
Penisola italiana e Roma, dando sempre maggiore potere politico ai
Vescovi, che in breve tempo sostituiranno le istituzioni laiche nella
gestione politica.
In questo ambito ricordiamo anche il libro, scritto appunto dal
pontefice, della "Regola Pastorale", dove vengono indicati i diritti e
doveri dei vescovi.
Le turbolenze con i Longobardi vengono risolti dal pontefice prima con
la diplomazia, e la spesa di molto denaro, successivamente con la
conversione. Infatti la sovrana longobarda, Teodolinda, è cristiana
mentre il re, Agilulfo, come la maggior parte dei longobardi, ariano.
Il rapporto molto cordiale, anche se a distanza, che Gregorio
intrattiene con la sovrana longobarda è il preludio della conversione di
massa di questo popolo e dunque di una pace abbastanza solida. L'evento
che fa da antefatto a questo cambiamento è, nel 603, il battesimo,
secondo il rito cattolico, dell'erede al trono longobardo. Pochi mesi
dopo questo evento l'intero popolo si converte al Cattolicesimo.
Da un punto di vista religioso Gregorio decide di rinnovare la Liturgia,
anche se la sua fama è nella creazione del cosiddetto "Canto
gregoriano", ovvero la realizzazione di nuovi inni e la modifica di
vecchi secondo nuovi canoni musicali.
Il pontefice arriverà a dirigere di persona il Coro della Basilica di
San Pietro.
Dal punto di vista dell'evangelizzazione, dobbiamo ricordare che questo
papa ha anche incentivato l'evangelizzazione dell'isola britannica.
Grazie alle immagini dell'epoca, possiamo vedere il papa come un uomo di
altezza media, calvo e con una espressione autoritario.
Gregorio muore a Roma nel 604 a seguito di un attacco di gotta. Secondo
il Liber Pontificalis però, il suo impegno su questa terra non finisce
qui. Infatti il suo successore sul soglio di Pietro, Sabiniano, decide
di togliere la quotidiana distribuzione di frumento ai poveri, usanza
inserita proprio da Gregorio. Stando a quanto dice il Liber l'ex
pontefice per ben 3 notti appare in sogno al suo successore chiedendogli
di ripristinare l'usanza. La quarta notte, visti gli scarsi risultati
della sua persuasione, Gregorio colpisce alla testa il suo successore
che la mattina dopo verrà trovato morto nella sua camera.
Viene considerato uno dei Dottori della Chiesa.
Fatto santo (riconosciuto sia dalla religione Cattolica che dagli
Ortodossi), la sua festa si celebra il 3 settembre.
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