Il suo nome, basilico, deriva dal latino basilicum, termine indicante una veste reale, si collega al caratteristico ed intenso profumo che è tipico delle sue foglie. Probabilmente l'idea del profumo intenso è profondamente legato ad un personaggio importante, oppure, nell'antichità, i sovrani utilizzavano estratti di basilico per profumarsi.

Si tratta di un vegetale tipico delle terre d'Asia, ma da un buon adattamento a qualsiasi terreno, tanto che è giunto in Europa dopo le conquiste di Alessandro Magno ed immediatamente è stato coltivato da tutti i popoli del Mediterraneo.

Questa pianta ha una vita della durata annuale, resta allo stato di arbusto che può raggiungere l'altezza di circa 60 centimetri. I fiori sono di colore bianco e sessualmente ermafroditi, mentre l'impollinazione arriva per via entemofila, ovvero realizzata tramite l'ausilio degli insetti.

Il basilico è una pianta che non ha bisogno di particolari precauzioni nella scelta del terreno, quanto piuttosto è necessario tenere sempre sott'occhio la temperatura, che non dovrebbe mai scendere al di sotto dei 20 gradi. Ciò comporta che questa è una pianta ideale anche per le coltivazioni in serra, permettendo quindi la possibilità di avere foglie di basilico fresche praticamente per tutto l'anno.

Per la coltivazione a terra, il periodo ideale per la semina del basilico è intorno ad aprile e maggio, ovvero in primavera inoltrata, quando le giornate iniziano ad essere tiepide. La raccolta delle foglie, in questo caso, è ideale nei mesi estivi.

La raccolta avviene o per estirpazione dell'intera pianta, metodo usato principalmente a livello industriale, oppure tramite il semplice distacco delle foglie dalla pianta, metodo solitamente utilizzato da chi coltiva in casa.

Dato che è una pianta annuale, al momento della fruttificazione, il ciclo vitale del basilico termina. Per ovviare a questo problema è sufficiente eliminare l'apice dell'arbusto dove solitamente sono posti i fiori. Utilizzando questa accortezza, e con l'ausilio di una brutta stagione "clemente", la pianta può sopravvivere ben oltre i mesi estivi.

Due sono le principali varietà di basilico che vengono utilizzate in Italia. La varietà cosiddetta "di Genova", ovvero caratterizzata da foglie non molto grandi e poco arcuate e il basilico "a foglia di lattuga", ovvero con foglie molto grandi e bollose. Queste ultime sono piante da un sapore nettamente più marcato.

Numerosi sono gli utilizzi per questo vegetale: oltre all'utilizzo come pianta aromatica, in cucina è famoso come componente essenziale del condimento "pesto". Inoltre il basilico viene utilizzato in farmacia come colluttorio o come ingrediente per pomate anti dolorifiche o anti infiammatorie. Tipico è l'utilizzo del basilico nella medicina tradizionale africana.