Genere di piante della famiglia Rosacee molto coltivate in tutte le parti del mondo per il valore ornamentale e per i fiori recisi.

Le rose sono arbusti pelosi o aculeati, con foglie stipolate, imparipennate e a margine seghettato; i fiori sono solitari o riuniti in grappolo, con cinque petali nelle specie selvatiche e molto più numerosi in quelle coltivate, profumati, di diversi colori: bianco, rosa, rosso, giallo per ognuno dei quali si conoscono innumerevoli sfumature; i frutti sono acheni pelosi racchiusi nel ricettacolo fiorale, divenuto carnoso a somiglianza di un frutto (cinorrodio).

Le rose moderne sono derivate da incroci e selezioni operate da floricoltori specializzati che operando su specie di rosai spontanei in natura e su varietà già ottenute, hanno fatto nascere innumerevoli esemplari di rosai con particolari caratteristiche di vigoria, rifiorescenza e nuovissime tonalità di colore.

I rosai si piantano in autunno oppure in primavera; il terreno idoneo è quello argilloso, ma non troppo compatto, ben drenato e ben lavorato in profondità e arricchito di stallatico naturale maturo oppure di concimi azotati.

L’esposizione migliore è quella a sud-est; le rose preferiscono spazi aperti, aerati, un’intensa luminosità, ma tollerano male un’esposizione a pieno sole per l’intera giornata.

Le concimazioni sono necessarie durante il periodo vegetativo e al momento della formazione dei boccioli.

La potatura mantiene giovani i rosai: si devono eliminare i rami legnosi, quelli secchi, mentre si lasciano i getti verdi più vigorosi che dipartono dalla base delle branche dei rosai a cespuglio o dalla base dei fusti dei rosai sarmentosi.

La potatura si effettua prima della ripresa vegetativa nelle regioni a clima rigido, mentre, nelle regioni a clima mite, può essere effettuata alla fine dell’autunno.

E’ bene tagliare i fiori appena appassiscono per evitare che, maturando e formando il frutto, sottraggano vigore ai boccioli e alla pianta stessa.

Le prime notizie storiche selle rose risalgono all’epoca dei Sumeri, circa 5000 anni fa. Omero, nell’Iliade, decanta sia le rose con cui era cinto il capo di Achille e sia le rose, unite agli unguenti, che Afrodite aveva usato per imbalsamare le spoglie mortali di Ettore.

Seneca scrive che nell’antica Roma venivano costruiti speciali ambienti, riscaldati, dove si potevano anticipare le fioriture dei rosai.

Reperti fossili raccolti nelle regioni baltiche, simili ad altri rinvenuti nel Colorado e nell’Oregon, dimostrano che le rose già esistevano nel periodo terziario o cenozoico che comprende un lasso temporale che va dal milione ai sessanta milioni di anni fa; molti di questi esemplari sono visibili nel Museo della rosa, nel giardino di Hay les Roses, presso Parigi.