Nome scientifico: Chrisanthemum frutescens

Famiglia: Compositae

Origine: Isole Canarie

Pianta suffruticosa con capolini composti di fiori a ligule bianche o gialle nella corolla e di fiori tubulosi, gialli o bruni, nel disco; raggiunge l’altezza di circa 80 centimetri con una chioma del diametro di circa 60 centimetri.

È una pianta delicata, molto ramificata, con foglie verde chiaro, divise; fiorisce da maggio ad ottobre nelle zone fredde mentre è in fiore tutto l’anno nelle zone a clima temperato.

Esige terreno leggermente acido, fertile, ben drenato; l’esposizione dovrà essere molto luminosa e di pieno sole.

La moltiplicazione oltre che per seme, da effettuare a fine inverno e ad una temperatura di 12-14 gradi, offre buoni risultati per talea da prelevare dai germogli laterali e da far radicare in una composta di sabbia, torba e terra leggera in parti uguali

La Margherita dei prati, il cui nome scientifico è: Chrysanthemum leucanthemum, è una specie molto simile al Chrisanthemum frutescens con cui viene facilmente scambiata; è una pianta erbacea alta fino a 60 centimetri con foglie dentate oblungo-spatolate spontanea nei luoghi erbosi.

Nei giardini si coltiva Chrysanthemum fratescens (Margherita dei giardini), pianta suffruticosa con foglie pennate e grandi capolini riuniti in corimbi; raggiunge e, a volte supera, l’altezza di un metro.

La Pratolina (Bellis perennis), invece, appartiene alla Famiglia delle Asteraceae; è una piccola erba, comune nei prati, con foglie spatolate in rosetta basale, dai capolini piccoli, gialli al centro, bianco-rosei nel raggio, lungamente peduncolati.

Se ne conoscono varietà a capolini doppi, bianchi o porporini, coltivate per ornamento.

tante sono le specie che vanno sotto il nome di Margherita, tanto per cominciare non si tratta di un fiore ma di un'infiorescenza chiamata capolino quello che i più vedono come un bottone giallo è formato da tanti fiori detti tubulosi, quello che più vedono come petalo è invece il fiore lìgulato.

La Margherita è il fiore di tante piante fra cui la cicoria e il tarassaco; per questi fiori vale tutto, possono essere infatti ermafroditi, sterili, maschili o femminili. Può essere interessante sapere che pure impollinandosi fra loro con l'auto fecondazione e con l'ausilio del vento i migliori aiutanti per la loro riproduzione sono gli insetti che per la maggior parte delle volte creano l'impollinazione sullo stesso capolino.

Le margherite oltre a essere molto diffuse in natura sono anche coltivate di solito in più specie insieme per creare effetti cromatici veramente notevoli oppure come bordature dei giardini o di cespugli di fiori di altro tipo.

Anche se la Margherita ama le posizioni soleggiate e il clima fresco grazie all'estrema varietà delle specie diventa una delle prime piante primaverili e una delle più tardive autunnali. Stesso discorso per il terreno ci vuole morbido e fresco poi si scopre che molte varietà si accontentano di terreni quasi impossibili.

Si raccomandano innaffiature regolari e la quasi ovvia concimazione organica ad inizio primavera è un fiore che va reciso alla base con un taglio netto in modo di non stressare la pianta e in qualche caso per le specie con i capolini veramente grandi e lo stelo molto lungo non guasta un tutore.

Parlare di propagazione per una pianta che così tanto da così poco chiede è quasi inutile, va bene il seme, va bene la talea e va bene una divisione dei cespi. Dunque un fiore che dà soddisfazione nei campi, in vaso, nel giardino nelle bordature e addirittura, quando non siano funzionali, a formare delle siepi.

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