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TERRENO E TERRICCIO La scelta del terreno, sul quale ospitare una pianta o del terriccio, da inserire nei vasi per la coltivazione di un fiore, rappresentano elementi di fondamentale importanza poiché ogni pianta presenta esigenze diverse. Alcune si sviluppano in terreni organici fertili, altre preferiscono terreni calcarei, altre ancora vivono bene soltanto in terra neutra o acida (ossia priva di calcio) proveniente dalla decomposizione di materie organiche (terra di brughiera, terra d’erica, terriccio di foglie, sfagno di bosco), tutte hanno bisogno di un terreno che non indurisca troppo compattandosi. Gli elementi nutritivi presenti nel terreno, reso fertile dalla naturale decomposizione di sostanze organiche nonché dalle sostanze presenti nell’aria e nell’acqua, servono alle piante per il loro sviluppo e accrescimento; tali elementi sono il carbonio, l’ossigeno e l’idrogeno che sono prelevati dalle piante dall’anidride carbonica dell’aria e dell’acqua. Oltre ai tre citati, vi sono altri cinque microelementi (rame, zinco, boro, manganese e molibdeno), così chiamati perché servono alle piante in piccolissime dosi ma che sono essenziali allo sviluppo e sono presenti nel terreno in quantità sufficiente; quattro macroelementi secondari (calcio, magnesio, zolfo e ferro) utilizzati dalle piante in quantità relativamente più elevate dei microelementi e tre macroelementi principali (azoto, fosforo e potassio) che sono assorbiti dalle piante in grande quantità. La presenza di questi ultimi nel terreno, o ancora di più in un vaso di limitate dimensioni, non sempre è sufficiente a soddisfare i bisogni della pianta, per questo è necessario ricorrere all’arricchimento del terreno mediante l’introduzione degli stessi con la concimazione. Il terriccio è lo strato superficiale del terreno di campi, boschi, prati ed è composto di terra e avanzi di organismi, di solito vegetali come radici, foglie, segatura, fiori, disfacimento legnoso, …che presentano tutti i gradi di decomposizione fino a quello di humus. Esistono diversi tipi di terriccio secondo la provenienza: il terriccio agricolo è composto di terra e avanzi dei raccolti agrari quali radici e foglie; il terriccio forestale che ricopre il terreno dei boschi e la cui composizione è molto simile a quella del terriccio agricolo ma si distingue in terriccio di copertura costituito in prevalenza da materiale fogliaceo e terriccio di strati profondi, nel quale abbondano le radici morte; il terriccio di castagno che si forma per disfacimento del legno nelle vecchie ceppaie di questa pianta; è di colore marrone ed è ottimo per le coltivazioni in vaso; il terriccio di brughiera, un terriccio molto soffice, usato in floricoltura, di composizione variabile secondo le regioni; è costituito per un quarto di sabbia silicea, per il resto da materie organiche più o meno decomposte, ed è privo di argilla. E’ ottimo quello che proviene dai boschi di eriche e di corbezzoli del litorale a sud di Roma. Il terriccio non va confuso con il terricciato che, invece, è un composto di terra e concime misto di letame, raccolto in un’azienda agricola o di altre sostanze concimanti inorganiche. Il terricciato si usa per la concimazione di piccoli orti, semenzai, letti caldi e anche come copertura di ingrassamento dei prati. Tra
i prodotti oggi disponibili per la preparazione dei terricciati alcuni sono
di origine naturale, altri, invece, sono derivati da prodotti di sintesi.
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