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PIANTE CARNIVORE Le piante carnivore (sono delle erbacee) sono composte da circa seicento specie. Il "circa" va spiegato. Si ricorda che in natura nulla è definitivo. Dunque nel futuro c'è la possibilità sia di estinzione che di creazione di nuove specie, un'altro motivo, senz'altro più importante di creazione e estinzione riguardo all'argomento "circa" e la continua riclassificazione delle specie che di solito avviene con il progredire della conoscenza delle specie. Dunque "piante carnivore" sono soprattutto quelle piante che si cibano di insetti. Il motivo storico biologico di questo tipo di nutrimento è da ricercarsi nell'habitat tipo di queste piante (solitamente torbiere paludose) che le ha indotte a non puntare sull'apparato radicale soltanto ma a dotarsi di un sistema di assimilazione delle prede per assorbire prodotti minerali ed proteine utili alla crescita e, soprattutto, a sopportare lo sforzo della fioritura e della riproduzione. L'uso del termine "carnivore" invece che del termine "insettivore", termine comunque usato, lo si deve per la necessità di ricomprendere alcune specie che riescono a cibarsi anche di artropodi e altre specie animali di minute dimensioni. I sistemi di cattura usati da queste piante sono molti ma possiamo semplificarli con il sistema a trappola usato dalla Dionea, il sistema a "vischio" più comunemente detto a "colla" usato dalla Drosera e il sistema a bicchiere usato dalla Nepenthes. Le piante carnivore sono diffuse in tutto il mondo e, pur soccombenti nella competizione con le piante "normali" riescono in ambienti incontaminati e adatti alla loro crescita a prosperare e a svilupparsi, alcune specie riescono ad accettare anche un habitat in regioni calcaree o semidesertiche. In Italia, ad esempio, sono presenti in natura alcune specie e un luogo di eccellenza sono le paludi di Oristano). La loro diffusione ci dice che hanno diversi bisogni, a seconda del luogo di origine, in fatto di umidità, luce, temperatura. Ad esempio la conosciutissima Dionea va lasciata fuori anche l'inverno in tutta la nostra penisola con i casi limite di neve e ghiaccio e particolari altitudini come per la maggior parte delle specie botaniche originarie della nostra Nazione. La loro coltivazione, un tempo appannaggio di pochi,
si sta diffondendo e con il consiglio del nostro vivaista la possiamo
tranquillamente affrontare.
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