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Finocchio Nome scientifico: Foeniculum vulgare Famiglia: Origine:
Il finocchio, il cui nome scientifico è Foeniculum vulgare, è una pianta tipica del Mediterraneo. Tanto che le piante selvatiche erano note, ed utilizzate, fin dai tempi dei romani. Storicamente notizie certe della coltivazione del finocchio, e non della sua raccolta di piante "selvatiche", si hanno solo a partire dal 1500. Attualmente (2011) è l’Italia il Paese dove si coltiva maggiormente questo ortaggio. La pianta è riconoscibile grazie al fusto abbastanza robusto da cui partono delle foglie filiformi. I fiori sono a forma di ombrello di colore giallo tenue. Il frutto è un diachenio, ovvero due “capsule” lunghe circa 5 millimetri, chiamati acheni, che si dividono solamente a maturazione avvenuta. In ambito alimentare viene utilizzata la pianta del finocchio, non il frutto. In questo ambito il diachenio viene tenuto da conto per i semi o come condimento in salamoie o insaccati. Il maggior utilizzo del frutto del finocchio avviene in cosmetica ed in farmaceutica, grazie alla delicatezza dell’olio che produce. Tornando alla pianta possiamo ancora dire che ha una radice che tende ad andare in profondità nel terreno e che, per far crescere al meglio questo vegetale, è utile trovarsi in una temperatura di poco inferiore ai 20 gradi. Se la coltivazione del finocchio avviene a terra, il periodo ideale per piantare i semi è verso luglio e agosto, ma si può seminare anche intorno a marzo. Le piante sono pronte per la raccolta in poco più di un mese dalla piantumazione. Per decidere quando raccogliere il finocchio è utile ricordarsi che l’operazione di raccolta è meglio effettuarla in giornate calde ed asciutte. La raccolta può essere fatta o estirpando completamente la pianta oppure tagliando quest’ultima a filo terra. Questa pianta viene spesso consigliata nelle diete in quanto contiene poche calorie, 15, ed ha solo il 2,5% di grassi. Esistono diverse varietà di finocchio. Questa grande diversità è stata aiutata, in natura, dal fatto che questa pianta sia allogama, ovvero che la fecondazione del fiore può avvenire sia dalla stessa pianta sia da qualsiasi altro organismo appartenente alla stessa specie.
È per questa ragione che di solito nelle piantagioni, per mantenere la pianta
senza essere contaminata da degli esemplari selvatici, si cerca sempre di
“bonificare” il terreno prima della semina e durante la crescita della pianta.
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