Terra forte: è un tipo di terra in cui abbondano l’argilla o la creta. L’aspetto è di colore chiaro, di grana compatta, dura e difficile da lavorare. Messa in ambienti asciutti, diventa dura e fragile. E’ poco permeabile all’acqua e molto umida e fangosa in ambienti ad elevata piovosità. Per queste sue caratteristiche, questo tipo di terra è usata in combinazione con altre più friabili e permeabili, al fine di regolare il drenaggio dell’acqua che va a nutrire le piante.

Terra leggera: a differenza del primo tipo, è meno compatta ed è di colore scuro. Contiene poca argilla, molta sabbia e detriti di roccia, mescolati a poltiglie di residui organici, tipo foglie e radici secche, ecc. La terra leggera è molto friabile, quindi se si prende una manciata di terra leggera asciutta, si frantuma e si polverizza facilmente. Normalmente, non trattiene a lungo l’acqua.

Terra calcarea: è un tipo di terra in cui sono presenti grosse quantità di calcio. E’ di colore chiaro e poco permeabile all’acqua.

Terra di castagno: è la terra ottenuta dal fradiciume del tronco dei castagni. E’ molto acida, ed è ottima per quasi tutte le piante. E’ bene tenerla in luoghi coperti ed umidi, affinché conservi le proprietà nutritive per le piante. Simili alla terra di castagno sono anche la terra di gelso e la terra di salice.

Terra di bosco: è quello strato di residui organici che si forma con le foglie, i frutti ed i ramoscelli secchi sopra la terra dei boschi. Si pulisce la prima superficie ancora troppo fresca e si prende quel terriccio nero e soffice tra la superficie aerea e quella della terra. La migliore terra di bosco è quella di boschi di piante di latifoglie. Il terriccio di elci e di querce deve essere molto maturo prima di essere usato, perché contiene il tannino e secca facilmente tutto; è ottimo specialmente per i garofani ed i ciclamini.

Terra d’erica (c.d. di brughiera): è la terra dei boschi di scopa attorno alla pianta di erica scoparia o delle brughiere di terra arborea ed erica cineraria. Anche questa terra è acida e buona per le piante calcifughe. E’ un valido sostituto della terra di castagno.

Terra di foglie: è la terra ottenuta dal disfacimento delle foglie secche, raccolte nei viali e nei boschi (specialmente quelle di castagni e di platani), accumulate in un luogo fresco all’aperto, innaffiate e rimosse più volte per accelerarne la decomposizione. Dopo un anno, quando diventano polvere, sono ben decomposte e sono utili alla  gran parte dei tipi di piante.

Terra di sfagno: è un muschio necessario per la coltivazione delle piante epifite, per tutte le margotte e per le talee dell’aucuba.

Terra di prato: è quella terra nera dei monti smossa dalle talpe o immediatamente sotto le zolle dell’erba dei prati non coltivati.

Terra di giardino: è quella formata da piante e fiori secchi insieme alla terra proveniente da rinvasi. Si ottiene mettendo anche uno strato di 10 cm di terra di prato e 10 cm di letame. Va annaffiata spesso e smossa due o tre volte in un anno, ed alla fine dell’anno si usa come maggior componente per il terriccio dei vasi.

Torba: è composta da un miscuglio di argilla, piante acquatiche e sabbia carbonizzati ed accumulati nelle paludi. Si trova nelle torbiere e si compra pressata in balle di varia grandezza. E’ un tipo di terra acida, e serve soprattutto per  le piante calcifughe e per le semine.

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