Nome scientifico: Sansevieria

Famiglia: Agavaceae

Origine: Africa tropicale e subtropicale, India, Madagascar

Pianta dotata di un corto e grosso rizoma che si sviluppa subito sotto la superficie del terriccio da cui si dipartono foglie carnose, rigide, lanceolate, acute, lunghe fino ad oltre un metro, marezzate, dalle quali si traggono fibre usate per cordami e tessuti grossolani.

Le foglie presentano molto spesso variegature ai margini, quelle di alcune specie sono erette, altre formano rosette piuttosto basse come la Sansevieria scabrifolia.

I fiori sono riuniti in una spiga dal colore bianco-giallino, profumati.

La specie più coltivata è la Sansevieria trifasciata "Laurentii"con foglie verde scuro e dai margini gialli.

E’ una bella pianta facilissima da coltivare e di poche esigenze; le annaffiature devono essere scarse per evitare il marciume dei rizomi ma non bisogna far seccare il terriccio nei vasi; è pianta che preferisce un’atmosfera secca.

Qualora si presentasse la marcescenza delle foglie, specialmente di quelle giovani, occorre tagliare le foglie colpite, lasciarle asciugare e utilizzarle come talee di foglia.

La Sansevieria necessita raramente di essere rinvasata, quest’operazione va effettuata solo quando i rizomi e le radici hanno occupato interamente il contenitore.

La propagazione della Sansevieria è semplicissima: si prelevano talee di foglia della lunghezza di 7-10 centimetri, si lasciano asciugare per un paio di giorni e si mettono a radicare in un composto, in parti uguali, di torba e di sabbia, interrandole fino a metà della loro lunghezza.

Questo metodo non è valido per la Sansevieria trifasciata "Laurentii" poiché possono radicare solo i tessuti verdi; i tessuti gialli, per il fenomeno chiamato "chimera" non possono radicare; quindi da una talea di foglia della Sansevieria trifasciata "Laurentii" si ottengono piante solo di colore verde senza la banda laterale gialla; se si vuole riprodurre una Sansevieria trifasciata "Laurentii" con tutte le sue caratteristiche di colore occorre procedere alla divisione dei rizomi.