Festa della Liberazione
25 aprile
La Repubblica italiana ha compiuto, nel 2011, 65 anni (referendum del 2
giugno 1946). Possiamo dire che la “Festa di Compleanno”
dell’istituzione Repubblicana è il 2 giugno. Ma esiste un’altra data che
risulta essere molto importante per l’avvento della Repubblica in
Italia. Si tratta del 25 aprile, giornata simbolica utilizzata per
ricordare la rivolta armata degli italiani contro gli occupanti
nazifascisti.
Ricordiamo che l’Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale, e dopo
l’armistizio dell’8 settembre 1943, si ritrova divisa in due parti. Al
Centro Nord la repubblica Sociale di Salò, filo nazista. Al Sud si trova
il Regno d’Italia, garantito dalla presenza degli Alleati.
La scelta del giorno in cui festeggiare la “Liberazione” si ricollega al
25 aprile 1945, quando alcune tra le principali città del Centro Nord
vengono liberate dalle brigate del CLN (Comitato di Liberazione
Nazionale) dagli occupanti tedeschi.
A fare parte di questo Comitato si sono riuniti, mettendo da parte le
differenze di pensiero, tutte le forze politiche che contrastavano il
Fascismo.
I festeggiamenti di questa data sono sempre stati accompagnati da una
serie di polemiche, in quanto una parte degli italiani non ritiene il 25
aprile una ricorrenza in cui si ricordano tutte le persone italiane che
hanno perso la vita durante il secondo conflitto mondiale, ma
esclusivamente i partigiani, ovvero le “truppe irregolari” che si
riunirono in clandestinità per cacciare l’occupante tedesco aiutato da
delle truppe italiane della Repubblica Sociale di Salò.
Senza volerci schierare da una parte o dall’altra, riteniamo che da
qualsiasi parte si siano schierate le vittime italiane meritano un
ricordo ed un festeggiamento, ed in questa mentalità, del rispetto e del
ricordo di un momento importante nella storia dell’Italia moderna, deve
essere festeggiato da tutti il 25 aprile.
Pur quindi confermando il 25 aprile come una festa per tutti i cittadini
italiani, dobbiamo affermare che è dalla mentalità di coloro che hanno
combattuto dalla parte dei partigiani che è stata creata la Costituzione
della Repubblica Italiana, una vera e propria sintesi, sicuramente
difficoltosa, da parte di tutto lo scacchiere antifascista.
Basti ricordare che uno tra i più famosi presidenti della repubblica
Italiana, Sandro Pertini, fu un partigiano e che definì la Resistenza
come
“un secondo Risorgimento i cui protagonisti furono le masse popolari”.
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