CARLO MAGNO
Carlo della dinastia dei Pipinidi, appartenente
al popolo dei Franchi, fu una tra le personalità
più importanti dell’Alto Medio Evo, possiamo
tranquillamente dire che con lui parte la
rincorsa della cultura dell’Europa Occidentale,
che raggiungerà il suo apice nel Rinascimento,
bloccatasi con la caduta dell’Impero Romano
d’Occidente.
Quest’uomo è maggiormente noto come Carlo Magno,
imperatore del Sacro Romano Impero, e divenuto
famoso per tantissime generazione. Oltre alle
leggende che poeti, cantori e romanzieri
costruirono sulle sue imprese in Italia, Francia
e Spagna, Carlo è stato ritenuto da molti uno
dei padri dell’idea di Europa Unita.
Ci sono discussioni sulla sua data di nascita,
si sa solo con esattezza che Carlo fosse uno dei
due eredi del re dei Franchi, Pipino il Breve.
Alla morte del padre, avvenuta nel 768, secondo
la tradizione franca, l’eredità venne divisa tra
i due figli del defunto re, Carlo fu dunque
costretto a dividere il regno con il fratello
Carlomanno, causando delle tensione tra i due
regni. La scomparsa di Carlomanno e la
riunificazione di tutte le terre franche in mano
ad un'unica persona, permise alle tensioni di
non sfociare in aperto conflitto e a Carlo di
realizzare l’impresa di fondare il più grande
impero medioevale.
Tra le imprese belliche maggiori di questo uomo
ricordiamo la spedizione che cacciò
definitivamente i Longobardi dall’Italia, e la
guerra contro i mori in Spagna, molto dura che
portò alla creazione della Marca Spagnola, un
territorio che corrisponde a poco più
dell’attuale Catalogna.
Da queste 2 imprese sono nati rispettivamente:
dalla guerra contro i longobardi l’Adelchi del
Manzoni e dalla spedizione contro i mori la
“Chanson de Roland” e l’Orlando Furioso
dell’Ariosto, una campagna quasi disastrosa che
è divenuta leggenda narrata per secoli.
Proprio grazie a questa fama, e alla protezione
che Carlo diede agli uomini di cultura, è
passata un po’ sottotraccia la tremenda
repressione che permise al regno franco di
impossessarsi delle terre sassoni e di
sottomettere questa popolazione. Per realizzare
questo obiettivo e condurre una evangelizzazione
in Sassonia, Carlo non esitò ad instaurare un
regime di terrore, tanto da far rischiare
l’estinzione del popolo Sassone.
Dopo aver pacificato il suo la regno, non senza
difficoltà, Carlo Magno era padrone di un
territorio che ad est comprendeva una piccola
fetta di Spagna, attraversava la Francia
e l’Italia del centro nord, ed a occidente
comprendeva buona parte dell’attuale Germania.
Nell’800 Carlo strinse rapporti ancora più
stretti con il Papa, tanto che scese a Roma in
difesa del pontefice Leone III.
In cambio di ciò il Papa elesse il re franco
Imperatore del Sacro Romano Impero, difensore
della Chiesa di Roma.
Si trattò di una elezione controversa, tanto che
esistono diverse teorie per descrivere
l’incoronazione del sovrano franco ad
imperatore. Per alcuni l’evento, avvenuto nella
notte di Natale dell’800, fu programmato da un
accordo tra Papa e Carlo, mentre secondo la
biografia dell’imperatore (Vita Karoli) scritta
da un suo contemporaneo, Eginardo, il franco fu
molto riluttante ad accettare la corona
imperiale.
Diciamo subito che la teoria dell’accordo sembra
essere la più accreditata dagli storici, che
spiegano le parole di Eginardo con il timore che
Carlo Magno aveva della reazione Bizantina.
Infatti in linea teorica gli unici che potevano
essere nominati imperatori, in quanto in
possesso delle insegne imperiali sia d’Oriente
che d’Occidente erano appunto i sovrani di
Costantinopoli.
In realtà le grosse difficoltà in cui versavano
ad Oriente, con la costante minaccia della
conquista musulmana, portò ad un accettazione
della nomina imperiale di Carlo Magno. Con
questa decisione si formò un ennesimo
allontanamento tra il Mediterraneo occidentale e
quello orientale.
Perché queste terre vennero definite Sacro
Romano Impero? La spiegazione è che il regno di
Carlo era Sacro perché il sovrano veniva
incoronato dal Papa, Romano perché rappresentava
il continuo della tradizione del grande Impero
di Augusto e Costantino.
la forza di questo Impero corrispondeva
completamente con l’eccezionalità della figura
di Carlo, che era con il suo carisma il vero
collante dei vari popoli che lo componevano. Non
a caso la crisi irreversibile di questa
istituzione inizierà praticamente subito dopo la
morte del suo fondatore.
La vera forza di quest’uomo, oltre alla grande
organizzazione militare, e preparazione
politica, fu anche un profondo desiderio di
conoscere.
Pur non essendo istruito cercò, quando non era
impegnato in impegni di corte, a studiare la
grammatica e a scrivere. Fondò, per cercare di
creare una classe dirigente, la Schola Palatina,
dove i figli dei nobili potevano apprendere le
principali arti del periodo.
Soprattutto era chiara per Carlo l’importanza
della scrittura. Da questo punto di vista è
importante ricordare i Capitolari, ovvero dei
testi scritti preparati per sostituire le leggi
tramandate per via orale della tradizione
germanica.
Carlo morì nell’814, l’impero da lui fondato
continuerà ad esistere, con più bassi che alti e
perdendo numerosi territori, fino al XIX secolo.
Nel 1165, su insistenza dell’Imperatore Federico
Barbarossa, Carlo Magno venne annoverato tra i
Santi della Chiesa cattolica. La scelta, almeno
nel periodo medioevale, venne accettata
volentieri, pensando che Dante pone l’Imperatore
e Orlando nel Paradiso della sua Divina
Commedia.
Attualmente, nel 2010, esistono pochissime
tracce di questo culto, principalmente in
Baviera.
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