John Henry Newman
John Henry Newman, futuro cardinale della Chiesa
di Roma ma soprattutto un grandissimo filosofo
teologo e pedagogo del XIX secolo, nasce a
Londra nel 1801.
Appartenente da una famiglia ben messa
economicamente, il padre infatti è banchiere, il
giovane John studia nelle migliori scuole
britanniche, fino a giungere al college di
Oxford. Facendo carriera nell’istituto, nel
1822, arriva addirittura a divenire docente.
Nel 1825 il giovane viene ordinato sacerdote
della Chiesa anglicana. La sua vocazione
religiosa è disturbata solamente da un problema:
infatti, all’interno di questa Chiesa, secondo
Newman, esiste un legame troppo stretto tra
Stato e potere spirituale.
Divenuto parroco della chiesa scolastica di St.
Mary, il sacerdote effettua un
viaggio
nel Continente europeo. Nel suo percorso giunge
anche a visitare Roma, città delle origini della
grande espansione del cristianesimo nell’antico
impero romano.
Una volta tornato a casa Newman contribuisce
alla nascita del cosiddetto “movimento di
Oxford”. Questa organizzazione, formata da vari
religiosi e laici, cerca di tenere lontani i
tentacoli della politica dalla Chiesa
d’Inghilterra.
Per confermare le proprie tesi, Newman inizia a
studiare la storia del Cristianesimo fin
dall’inizio della sua diffusione, controllando
sia le teorie che nel corso dei secoli furono
considerate eretiche, sia gli scritti dei Padri
della Chiesa.
La diffusione delle idee dei “Movimento di
Oxford” vengono affidate ad una serie di
opuscoli, i
“Tract for the Times”.
Nel numero 90 di questa pubblicazione, Newman
prova ad interpretare i 39 punti formativi della
Chiesa Anglicana, con la visione di un
cattolico. Contro questo scritto si scatena un
putiferio, costringendo lo studioso a sospendere
la pubblicazione dell’opuscolo e a ritirarsi a
vita privata.
Continua comunque a studiare, tanto da arrivare
a pubblicare “Sviluppo della dottrina
cristiana”. Si tratta di un lavoro in cui lo
studioso arrivò ad indicare che "la Chiesa
Cattolica era formalmente dalla parte della
ragione".
Nel 1845 Newman, dopo aver proseguito i suoi
studi, decide di convertirsi al Cattolicesimo,
causando nuovamente del caos all’interno della
Chiesa Anglicana.
Nel 1847 lo studioso arriva a Roma, dove riesce
ad essere ordinato sacerdote e ad entrare
nell’ordine dell’Oratorio di San Filippo Neri.
Tornato sull’isola britannica, Newman inizia a
fondare oratori. Ma anche all’interno della
gerarchia cattolica lo studioso londinese
incontra numerosi ostacoli.
Invitato in Irlanda per costruire una
università, non riuscirà a portare a termine
l’operazione in quanto il suo progetto risulta
essere troppo innovativo per i vescovi
irlandesi.
Anche il resto del clero romano non lo vede di
buon occhio quando afferma che per rinnovare la
Chiesa sia necessario ascoltare anche la
componente laica, ovvero i fedeli che sono
vicini alle loro parrocchie.
Bollate come tesi “pericolose”, le idee di
Newman saranno di grande aiuto durante il
Concilio Vaticano II, una tra le più grandi
rivoluzioni in seno alla Chiesa Cattolica.
Newman decide di non farsi più notare e si
occupa solo dei suoi oratori.
Nel 1864 il prelato scrive una “Apologia pro
vita sua” per difendersi da alcune accuse che
gli vengono fatte da gruppi più anti cattolici
degli anglicani.
Il Papa lo invita al Concilio Vaticano I, ma lo
studioso rinuncia per occuparsi della
realizzazione di un nuovo libro “Grammatica
dell’assenso” e che vedrà la luce nel 1870.
I grandi successi da studioso riescono a
strappare il velo di diffidenza che era stato
calato attorno alla figura di Newman: così nel
1878 viene insignito del titolo di professore
onorario di Oxford e nel 1879 Papa Leone XIII lo
crea cardinale.
Nonostante i riconoscimenti, il neo cardinale
prosegue la sua esistenza in campagna, vicino al
suo oratorio di Birmingham.
Muore l’11 agosto 1890.
Sotto il pontificato di Giovanni XIII,
l’ideatore del Concilio Vaticano II, si apre la
procedura di beatificazione di Newman.
Il 19 settembre 2010 papa Benedetto XVI proclama
Beato il cardinale.
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