FILIPPO IL MACEDONE
Filippo II,
detto il Macedone (382 a. C. - 336 a. C.), è stato uno dei più importanti
strateghi di Macedonia.
Figlio del sovrano macedone
Aminta III, Filippo apprese a Tebe le tecniche militari greche. Proprio
a Tebe, dove Filippo era stato inviato come ostaggio per assicurare
l’alleanza tra Tebe e Pella, Filippo ebbe modo di osservare le tattiche
militari dell’invincibile Battaglione sacro, il corpo scelto composto
da amanti omosessuali (150 coppie in tutto, per un totale di
300 soldati).
Diventato reggente di
Aminta IV nel 359 a.C., Filippo diede vita all’espansione territoriale
della Macedonia, conquistando in breve le colonie ateniesi di Anfipoli e
di Potidea. L’esercito macedone, forte della micidiale falange macedone,
riorganizzata da Filippo secondo la falange tebana, riuscì a conquistare
nel 355 a. C. Anche Pidna e Crenide (ribattezzata, in suo onore, Filippi).
Nel 354 a. C. Filippo usurpò
il trono al giovane nipote Aminta IV, diventando re di Macedonia. L’espansione
macedone raggiunse in breve tempo la Calcidica e la Tracia, preoccupando
non poco la grande Atene. Proprio per questo, nel 350 a. C., l’oratore e
politico Demostene mise in guardia gli ateniesi dal potere di Filippo
II con la Prima filippica; inoltre, con le Olintiache, l’oratore
incitava Atene ad organizzarsi militarmente contro il re macedone, in difesa
degli alleati.
Nel 346 a. C. Filippo tenta
di conquistare Olinto, alleata ateniese; Demostene viene inviato a trattare
la pace. Due anni dopo Filippo II distrugge completamente la città.
Il potere di Filippo II
continuava ad spandersi su molti territori della Grecia; dopo aver preso
parte alla terza guerra sacra, come alleato dei tessali contro i
focesi, Filippo portò i macedoni nella lega anfizionica, diventando
comandante degli eserciti della lega ed assicurandosi in questo modo il
dominio sulla politica greca. L’anfizionìa era infatti un alleanza tra popoli,
uniti da interessi politi e religiosi in difesa di un tempio (si ricordano
le anfizionìe di Anthela e Delfi).
Le città della Focide furono
completamente distrutte e i focesi costretti a pagare ingenti indennità
al santuario panellenico di Delfi.
Nel 340 a. C. Atene decide
di allearsi con Tebe per fermare l’espansione macedone; Filippo II ed il
figlio Alessandro Magno misero fine all’egemonia delle polei greche
sconfiggendone gli eserciti a Cheronea nel 338 a. C.
Qui l’esercito macedone
sconfisse anche il Battaglione sacro tebano, rimasto imbattuto per moltissimi
anni.
La vittoria di Cheronea
portò Filippo II a dominare sull’intera Grecia.
Nel 336 a. C. Filippo II,
promotore della Lega di Corinto, riunisce tutti i rappresentanti
delle città greche, ad eccezione di Sparta, con lo scopo di preparare l’invasione
della Persia.
Nello stesso anno, durante
il banchetto di nozze tra Cleopatra, figlia di Filippo e di Olimpia d’Epiro,
con lo zio Alessandro I, fratello di Olimpia, Filippo II venne assassinato.
Al trono successe il figlio
di Filippo II e Olimpiade, Alessandro III di Macedonia, meglio conosciuto
come Alessandro Magno.
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