NICOLAI LILIN
Nato nel 1980 in Transinistria (attualmente Rep. Moldava) nella città di
Bender, ma di origine siberiana Nicolai Lilin entra da subito a contatto
con il mondo criminale e i valori di una società determinata a vivere
fuori dai recinti imposti dal potere, assorbe la cultura dei suoi avi e
si impegna già da giovane a studiare per diventare un tatuatore (i
tatuaggi sono parte integrante e fondamentale della cultura criminale
dell’ ex blocco sovietico); come la maggior parte dei giovani del suo
ambiente si trova in netto contrasto con la legge e deve scontare due
pene detentive nel carcere minorile.
Appena compiuti i diciotto anni viene arruolato a forza nell’esercito e
spedito in Cecenia come cecchino per un reparto sabotatori per due anni.
A
fine dell’esperienza militare decide che la Transinistria non è più il
suo posto; e si trasferisce così in Italia, vicino Cuneo nel 2003
lavorando come tatuatore, da allora si è impegnato stabilmente anche in
attività culturali. Scrive spesso articoli per importanti testate
giornalistiche ed ha pubblicato due libri: il primo nel 2003 “Educazione
siberiana” con cui esordisce narrando le vicende della sua gioventù, poi
con “Caduta libera” nel 2010: un ritratto a tinte forti del conflitto
ceceno.
La
casa di produzione italiana Cattleya sta producendo la trasposizione
cinematografica del suo primo romanzo, con la regia di Gabriele
Salvadores.
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