Carlo Emilio Gadda
Carlo Emilio Gadda nasce
a Milano il 14 novembre 1893, da una famiglia della media borghesia lombarda.
Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1909, la madre provvede al mantenimento
della famiglia a prezzo di gravi sacrifici, pur senza disfarsi della villa
di famiglia situata a Longone.
Per soddisfare il volere
materno, il giovane Carlo è costretto a rinunciare agli studi letterari,
e ad iscriversi alla Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano, scuola
che gli avrebbe garantito un lavoro più sicuro.
A causa dei suoi problemi
familiari e economici, e con la speranza di dare ordine alla propria vita,
Gadda si arruola come volontario durante la Prima guerra Mondiale. .in questo
periodo scrive una serie di diari che verranno pubblicati nel 1950, e in
forma più completa nel 1965, con il titolo di Giornale di guerra e di prigionia.
Riesce infine a laurearsi
in ingegneria elettrotecnica, trovando lavoro come ingegnere prima in Sardegna
e in Lombardia, e poi tra il 1922 e il 1924 in Argentina.
Dopo l’esperienza in Sud
America, ritorna a Milano, dove si iscrive alla Facoltà di filosofia senza
mai giungere alla laurea.
Nel 1925 riprende l'attività
di ingegnere; e nel 1926 inizia a collaborare alla rivista fiorentina «Solaria»,
pubblicandovi saggi e racconti. Nel 1931 pubblica il suo primo libro “La
Madonna dei filosofi”.
Gadda però non riesce a
sfondare come autore, costringendolo costantemente a ristrettezze economiche
e a dividersi tra il lavoro di ingegnere e quello di scrittore. Nonostante
tutto ciò, nel 1934 esce la sua seconda opera “Il Castello di Udine”, che
riesce a conquistare il premio Bagutta.
Nel 1936, in seguito alla
morte della madre, decide di vendere la villa di Longone ed inizia a scrivere
il romanzo La cognizione del dolore, che Gadda riuscirà a completare solo
nel 1963, ottenendo peraltro il Prix International de Littérature.
Negli anni della Seconda
guerra Mondiale, lo scrittore milanese pubblica “Le meraviglie d'Italia”,
“Gli anni”, e la raccolta “L'Adalgisa” .
Negli anni 50 ottiene l'incarico
di redattore dei programmi culturali della Rai. durante questo periodo l'editore
Livio Garzanti convince Gadda a terminare un romanzo iniziato nel decennio
precedente, ovverosia “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” che uscirà
nel 1957 ottenendo un grande successo di pubblico.
Grazie al Pasticciaccio,
la fama di Gadda aumenta: molte sue opere inedite riescono finalmente a
vedere la luce.
Nonostante finalmente sia
riuscito a farsi apprezzare come scrittore, l’autore milanese non riesce
a godersi il successo. Infatti Gadda continua a vivere nel suo doloroso
e tormentato isolamento fino alla morte, che lo coglie a Roma il 21 maggio
1973.
Dopo la morte di Gadda però
non cessa la pubblicazione dei suoi titoli, anche con edizioni di opere
inedite e di numerosi epistolari.
Dal 2 novembre 2000, le
spoglie di Gadda sono state poste nel Cimitero acattolico di Roma.
L’epigrafe sulla tomba,opera
del poeta Mario Luzi, suona così: «Qui nel cuore antico / e sempre vivo
/ di sogni e d’utopie / Roma dà asilo / alle spoglie di / Carlo Emilio Gadda
/ geniale e studioso artista / dalle forti passioni / morali e civili /
signore della prosa».
La prerogativa che sottolinea
lo stile di Gadda è quella dell’alludere con ironia alle cose, in modo che
il lettore le sappia cogliere tramite i discorsi dei protagonisti delle
sue opere. Lo scopo di Gadda è quello di cerare un ibrido tra scrittura
e parlato. Nell’autore lombardo i personaggi parlano in dialetto principalmente
quando riflettono tra sé e sé, sottolineando così quasi un “linguaggio dell’anima”.
Come è ovvio che sia, l'infanzia
di Carlo Emilio Gadda ha influenzato tutte le sue opere: la costruzione
di una villa in Brianza, il fallimento del padre, la povertà, gli stenti,
la prodigalità della madre verso gli estranei e la scarsa sollecitudine
ai bisogni psicologici del figlio, portano l’autore a concepire una visione
della vita che verrà in maniera chiara descritta nella “Cognizione del dolore”.
Secondo la sua filosofia,
Gadda rivolge uno sguardo perplesso sul mondo, si rende conto che il miscuglio
di emozioni che è dentro all’animo di ognuno porta alla creazione di una
società ipocrita e incomprensibile.
Gadda, nel suo lavoro come
scrittore parte da una iniziale aspirazione verso un ordine, che però non
riesce a trasformare in qualcosa di concreto, anzi si rende conto di fare
parte di un disordine oggettivo del mondo. Lo sforzo di dominare questo
caos, portò spesso Gadda a non finire le opere più impegnative, ma di lasciarle
in sospeso per anni.
Si può ben capire allora
come il capolavoro di Gadda sia ritenuto dai più “Quer pasticciaccio brutto
de via Merulana”. Dove il protagonista cerca di dipanare il garbuglio di
fili che la realtà gli prospetta.
Bibliografia essenziale
-
La madonna dei filosofi,
1931.
-
Il castello di Udine,
1934.
-
Le meraviglie d'Italia,
1939.
-
Gli anni, 1943.
-
L'Adalgisa, 1944.
-
Il primo libro delle
favole, 1952.
-
Novelle dal ducato in
fiamme, 1953.
-
I sogni e la folgore,
1955.
-
Giornale di guerra e
di prigionia, 1955.
-
Quer pasticciaccio brutto
de via Merulana, 1957.
-
I viaggi e la morte,
1958.
-
Il guerriero, l'amazzone,
lo spirito della poesia nel verso immortale del Foscolo, 1958.
-
Verso la Certosa, 1961.
-
Accoppiamenti giudiziosi,
1963.
-
La cognizione del dolore,
1963.
-
I Luigi di Francia,
1964.
-
Eros e Priapo, 1967.
-
La meccanica, 1928-29.
-
Novella seconda, 1971.
-
Meditazione milanese,
1974.
-
Le bizze del capitano
in congedo, 1981.
-
Il palazzo degli ori,
1983.
-
Racconto italiano di
ignoto del novecento, 1983.
-
Azoto e altri scritti
di divulgazione scientifica, 1986.
-
Taccuino di Caporetto,
1991.
-
Opere, 1988-93.
|