29 GIUGNO: SS. PIETRO E PAOLO
Il primato di Roma
Roma festeggia il 29 giugno di ogni anno i Santi Pietro
e Paolo, suoi patroni primari. Speciali cerimonie si svolgono in tutte le
chiese cittadine, soprattutto in quelle intitolate ai Principi degli Apostoli
Secondo un’antica e consolidata memoria in Via Ostiense,
tra gli odierni numeri civici 106 e 108 e a circa trecento metri dalla Basilica
di S. Paolo fuori le mura, avvenne l’ultimo fraterno saluto tra Pietro e
Paolo, separati, per essere avviati al martirio.
San Pietro venne condotto nell’antico circo neroniano
che all’epoca insisteva dove ora è Piazza San Pietro, per essere crocifisso
a testa in giù; il suo corpo fu composto dai discepoli e seppellito in una
tomba in piena terra in quella zona.
La povertà della sepoltura faceva molto contrasto con
le tombe dei pagani, anch’esse presenti in quell’area sepolcrale.
In seguito, sull’umile tomba sorse un’edicola, poi, l’Imperatore
Costatino, agli inizi del IV secolo d. C., fece costruire una basilica imponente
a cinque navate che, purtroppo andò distrutta nel periodo medievale.
Fu ricostruita più volte fino al Rinascimento dove artisti
insigni furono incaricati del progetto sia di ricostruzione: Maderno, sia
di ristrutturazione e arricchimento (cupola): Michelangelo, sia di ampliamento
(colonnato): Bernini.
La tomba di Pietro è giù a 14 metri sotto l’Altare della
Confessione; i vari edifici sacri che si sono susseguiti nei secoli, uno
sull’altro, insistono su quella tomba quasi a voler confermare le parole
del Cristo:"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa".
Contemporaneamente alla costruzione della Basilica di
San Pietro, Costatino fece erigere anche quella di San Paolo che venne distrutta
da un pauroso incendio nel 1823; la Basilica esistente oggi è una ricostruzione
eseguita quasi subito dopo l’incendio.
Poiché doveva venire eretta esattamente sul sepolcro
dell’Apostolo,e siccome questo, secondo le antiche concezioni, non poteva
essere traslato, la chiesa dovette essere costruita molto lontana dalla
città, ed è per questo che venne chiamata: "San Paolo fuori le mura".
Secondo la tradizione Pietro e Paolo furono entrambi
rinchiusi nel Carcere Mamertino, ai piedi del Campidoglio, dove Pietro riuscì
a convertire i suoi carcerieri e li battezzò, ma non essendovi acqua in
quell’ambiente ipogeo, batté sul terreno e sgorgò una fontanella, che esiste
ancora.
San Paolo venne condotto "ad aquas salvias", nell’attuale
zona delle Tre Fontane, sulla Via Laurentina, per essere decapitato; essendo
un cittadino romano fu portato, dunque, fino al luogo del martirio e la
storia ci tramanda che la sua testa avrebbe battuto tre volte al suolo facendo
scaturire, ad ogni caduta, una fonte miracolosa; l’episodio assegnò il nome
al luogo e alla chiesa sorta in onore dell’Apostolo.
Nel punto dove avvenne l’ultimo saluto, fu , in seguito,
eretta una cappella, poi una chiesetta, detta della "Separazione", sopravvisse
fino al novecento; oggi, esiste una lapide posata nel corso dell’Anno Santo
1975 che contiene in pochissime parole il ricordo dell’avvenimento:
"Nei pressi di questo sito
una devota cappellina
in onore del Santissimo Crocifisso
demolita agli albori del secolo XX
per l’allargamento della Via Ostiense
segnava il luogo
dove secondo una pia tradizione
i Principi degli Apostoli Pietro e Paolo
vennero separati nell’avvio
al glorioso martirio"
A coronamento di questa lapide un semplice bassorilievo
rammenta i due Apostoli nell’atto dell’estremo abbraccio.
Nella ricorrenza del 29 giugno vengono celebrati solenni
riti e, in particolare a San Pietro, il Santo Padre imporrà il "Pallio"
ad alcuni vescovi simboleggiando così l’unione del supremo Pastore della
Chiesa Universale con i più alti capi delle chiese locali.
Il Pallio è una stola di lana bianca riservata, oltre
che al Papa stesso, ai patriarchi, ai vescovi e ai metropoliti.
Alla confezione del pallio concorre anche la lana di
due agnellini bianchi che il giorno 21 gennaio di ogni anno vengono benedetti
nella Chiesa di S. Agnese (la benedizione è attestata dalla metà del secolo
XV) e la loro tosatura concorrerà alla confezione dei sacro pallio da donare
al Papa.
Un’altra tradizione che si rinnova annualmente per la
ricorrenza del 29 giugno è il bacio del piede della grande statua di bronzo
di San Pietro situata nella navata centrale dell’omonima basilica.
Per l’occasione la statua sarà vestita con il "piviale"
rosso (paramento sacro a forma di mantello).
Sempre come commemorazione della festa dei patroni romani
è la processione che si svolge per le strade, all’imbrunire; in corteo sono
recate le catene di San Paolo, una reliquia conservata presso la basilica
ostiense e che consta di 14 anelli di ferro.
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