Umberto Eco
Umberto Eco, saggista e scrittore, critico e semiologo
di fama internazionale, è nato ad Alessandria il 5 gennaio 1932. Laureatosi
all'età di 22 anni, all'Università di Torino nel 1954, con una tesi sul
pensiero estetico di Tommaso d'Aquino, scrive la sua prima opera nel 1956,
"Il problema estetico in San Tommaso", un volume che approfondì 14
anni più tardi in una seconda ristampa del 1970. Dopo aver lavorato dal
1954 al 1959 come editore dei programmi culturali della Rai, diventa negli
anni Sessanta docente presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università
di Milano prima, presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Firenze
poi, ed infine presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.
Importante è il ruolo che ricopre nel movimento di neoavanguardia
che matura negli anni ’60, "Gruppo 63" di cui fanno parte critici, poeti,
narratori che intendono rivelare l’immagine concreta di un’Italia caduta
in balia di promesse politiche non mantenute.
Gruppo 63 viene inaugurato con un convegno che si svolge
dal 3 al 8 ottobre1963 appunto, all’Hotel Zagarella di Palermo, come cornice
del festival di musica contemporanea «Settimana Internazionale di Nuova
Musica» organizzato da Francesco Agnello. Un connubio di letteratura e musica,
con lo scopo di diffondere il messaggio interculturale della libertà di
espressione e pensiero. Del movimento fanno parte oltre allo stesso Eco,
i poeti Nanni Balestrino, Elio Paglierini, i critici Luciano Anceschi, Renato
Barilli, gli scrittori Alberto Arbasino, Furio Colombo e l’editore Inge
Feltrinelli. Nel 1975 dopo aver lavorato come senior editor
presso la casa editrice Bompiani, Umberto Eco viene nominato professore
di Semiotica all'Università di Bologna, dove impianta una vivace e agguerrita
scuola.
Negli anni 1976-'77 e 1980-'83 ha diretto l'Istituto
di Discipline della Comunicazione e dello Spettacolo, presso l'Università
di Bologna. Durante tutta la sua carriera accademica e professionale Eco,
è stato insignito di molti titoli onorifici da parte delle università di
tutto il mondo, presso molte delle quali ha tenuto diversi corsi.
Dal 1989 è presidente dell'International Center for Semiotic
and Cognitive Studies, e dal 1994 è presidente onorario dell'International
Association for Semiotic Studies, di cui negli anni precedenti è stato segretario
generale e vicepresidente. Dal 1999 è inoltre presidente della Scuola Superiore
di Studi Umanistici, presso l'Università di Bologna. Ha collaborato inoltre
con l'Unesco, con la Triennale di Milano, con l'Expo 1967 - Montreal, e
con la Fondation Européenne de la Culture, e con molte altre organizzazioni,
accademie, e testate editoriali nazionali e internazionali. Spaziando dall'estetica
medievale alla semiotica ai vari codici di comunicazione artistica, la sua
produzione saggistica è tra le più vaste e le più varie.
Negli anni Sessanta ha pubblicato, oltre ad uno dei testi
di maggior rilievo per le poetiche della neoavanguardia, "Opera Aperta"(1962),
Diario minimo (1963), Apocalittici e integrati (1964),
Le poetiche di Joyce (1965); mentre sono degli anni ’70 "Le forme
del contenuto" (1971), "Il segno", il "Trattato di semiotica
generale" (1975). Nel 1979 esce Lector in fabula, in cui Eco
propone un’attenta analisi retorica sul rapporto autore-lettore nell'ambito
della letteratura di consumo. Nel 1980 c’è l’esordio nel campo della narrativa
con il romanzo dal clamoroso successo internazione "Il Nome della Rosa",
a cui segue nel 1988 un secondo romanzo, "Il Pendolo di Focault".
Nel 1994 esce, oltre al volume Sei passeggiate nei boschi narrativi
(ciclo di conferenze tenuto alla Harvard University nel 1993), il suo terzo
romanzo L'isola del giorno prima. Negli ultimi anni del secolo sono
stati pubblicati Cinque scritti morali e Kant e L'ornitorinco
(1997), mentre tra i romanzi più recenti troviamo "Baudolino"(2000)
e "La misteriosa fiamma della regina Loana" (2004).
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