Domenico Modugno
Chi non ricorda il celebre cantante
degli anni ’60, autore della canzone Volare e di altre fortunate
canzoni che rivoluzionarono la canzone italiana di quegli anni.
Domenico Modugno è stato uno dei più
fecondi cantautori italiani del tempo. Con la sua canzone Volare
vinse i principali premi dell’epoca anche all’estero e fu il disco più venduto
in Italia.
Era il 1958, ma questa canzone come
molte altre da lui scritte e cantate sono orecchiabili e piacevoli, anche
oggi, a più di quaranta anni di distanza.
Non tutti sanno che all’epoca fu anche
un discreto attore.
Nel 1951 addirittura fu interprete
in Filomena Maturano celebre opera di Eduardo De Filippo con Titina
De Filippo, attrice principale, con il ruolo di Filomena. Fu attore di teatro,
e la televisione contribuì in modo decisivo a rendere famose le sue interpretazioni.
Domenico Modugno nasce nel 1928 in
un piccolo paese in provincia di Bari, Polignano a Mare, ma si trasferì
a Torino all’età di 19 anni. Successivamente si trasferì a Roma dove fece
diversi lavori per mantenersi, continuando la sua attività artistica, e
nonostante le sue spiccate capacità artistiche, passò del tempo prima di
diventare conosciuto.
Fu studente al Centro sperimentale
di Cinematografia, dove vinse anche una borsa di studio.
Nel 1951, come abbiamo ricordato fu
attore in Filomena Maturano e dal 1952 al 1954 fu attore in diverse
commedie come nel Il borghese gentiluomo, nella La giara ecc.
Finalmente nel 1953 fu scoperto dallo
sceneggiatore RAI Fulvio Palmieri, e gli si offrì l’occasione di essere
regista e di interpretare i suoi testi in trasmissioni della radio.
Nel frattempo continua a scrivere e
cantare testi di canzoni anche in dialetto siciliano, pugliese e napoletano
che avranno molto successo. Ne citiamo solo qualcuna delle più famose come:
La sveglietta, La donna riccia, Lu sciccareddu ‘mbriacu, Lu pisce
spada, Lu minatori, Resta cu mme, Nisciuno po’ sapé, Io mammeta e tu.
Nel 1958 vinse il Festival di Sanremo
come cantante con la canzone scritta con Migliacci Nel blu dipinto di
blu. Vinse anche l’anno dopo e nel 1960 si aggiudicò il secondo posto.
Negli anni successivi la sua attività
di cantautore fu densa, vinse altri premi a Sanremo e al Festival di Napoli.
Anche come attore si era ormai affermato.
Lo sceneggiato RAI Scaramouche ebbe un enorme successo e molti altri
ne seguiono come Liolà , Opera da tre soldi, Il Marchese di Raccaverdina,
Don Giovanni in Sicilia, Cyrano.
La sua attività fu proficua anche nel
campo cinematografico. Ricordiamo Lo scopone scientifico di Comencini
e Il giudizio universale di De Sica.
Sfortunatamente la sua attività fu
interrotta bruscamente dalla sua malattia.
Colpito da ictus si paralizzerà, ma
nonostante la sua infermità, cercherà sempre di restare attivo.
Nel 1991, ci fu un altro peggioramento,
ma nonostante questo cercherà sempre di non arrendersi, restando, per quanto
possibile, attivo artisticamente. Incise perfino il suo ultimo disco
Delfini, ma nel 1994 muore, lasciando un vuoto artistico ed umano incolmabile.
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