Nelson Mandela
Rolihlahla ("tirando il ramo di un albero")
Mandela nasce a Mvezo, in Sudafrica nel 1918, da
una famiglia “aristocratica”, infatti suo padre
è uno tra i capi della tribù Thembu. Perde il
padre piuttosto presto, quando aveva solo 11
anni.
Nella scuola della missione, dove viene mandato
a studiare, riceve il nome di Nelson. Date le
sue capacità viene mandato a proseguire gli
studi nelle città vicine, fino ad arrivare
all’università, dove studia legge.
Nel mezzo degli studi trova il tempo di sposarsi
con Evelyn Mase, donna da cui avrà 4 figli e
dalla quale Mandela divorzierà nel 1958.
Anche la storia di queste nozze rappresentano
bene quale sia l’ideale di libertà di questo
uomo. Infatti per sposarsi con Evalyn Mase,
Mandela disconosce le tradizioni del proprio
popolo, che lo avrebbero condotto a delle nozze
programmate dai suoi maggiori, senza ascoltare
il suo parere.
A 20 anni, nel 1943, entra a fare parte dell’African
National Congress, una organizzazione nata per
difendere i diritti delle persone di colore nel
continente africano. In breve tempo, in seno al
congresso scoppia il contrasto tra la vecchia
guardia, che vorrebbe mantenere una tattica
attendista, cercando di rosicchiare un pezzetto
di libertà per volta, ed i più giovani, che con
alla testa Mandela, vorrebbero passare
maggiormente all’azione. È così che nel 1944
nasce
l'African National Congress Youth League
(ANCYL), la parte “giovane” dell’ANC.
In pochi anni i giovani riescono nella scalata
al vertice dell’associazione e così inizia una
nuova strategia politica basata sulla
disobbedienza civile e il boicottaggio.
In questo periodo, fatto di primi problemi con
l’autorità del Paese, Mandela comprende quanto
sia necessario che lui diventi avvocato.
Obiettivo che raggiunge nel 1952.
Nel 1958 sposa Nomzamo Winnie Mandela.
La campagna di protesta cresce di forza e di
potenza fino al 1961 quando Mandela, in una
conferenza di tutti i popoli africani a
Pietermaritzburg decide di sfidare apertamente
il regime di apartheid del Sudafrica, incitando
i governanti a dare una nuova costituzione
maggiormente democratica al Paese.
A causa di questa aperta sfida Nelson Mandela è
costretto a scappare spesso dalla polizia,
adottando numerosi travestimenti. Questa sua
abilità nello sfuggire alla polizia gli varranno
il soprannome di Primula Nera.
Inoltre all’interno dell’ANC si fa sempre più
forte l’idea che sia necessario la presenza di
una forza armata pronta a combattere per vedere
concessi i diritti
ai neri d’Africa.
Nel frattempo Mandela va in esilio per vari
Paesi del Continente, i suoi viaggi lo portano
anche nella vecchia Europa. Nelle varie tappe
l’uomo politico riesce a creare legami e a
sensibilizzare l’opinione pubblica, creando una
rete che gli sarà utile una volta tornato in
patria.
Tornato, nei primi anni ’60 in Sudafrica,
Mandela viene arrestato ed è costretto a subire
diversi processi. Essendo avvocato si difende da
solo e continua a sostenere, durante la sua
requisitoria, il diritto alla libertà delle
popolazioni africane.
Viene condannato, insieme ad altri imputati, al
carcere a vita e viene condotto a Robben Island.
Nelson Mandela passerà ben 27 anni in carcere,
periodo di tempo in cui la sua organizzazione si
è ridotta al lumicino e le persone a lui care
sono costrette a subire diverse angherie.
Riottenuta la libertà nel 1990, Mandela riprende
da dove aveva lasciato, senza apparenti
contraccolpi a causa della lunga reclusione.
Trova, da parte delle autorità sudafricane,
maggiore disponibilità al dialogo tanto che nel
1993 viene conferito a Mandela e De Klerk, il
presidente sudafricano che aveva accettato di
modificare la struttura dello Stato per porre
tutti i cittadini su un piano uguale, il premio
Nobel per la Pace. L’anno successivo l’epoca
dell’apartheid è definitivamente conclusa e
Mandela viene eletto primo presidente della
nuova Repubblica Sudafricana.
Al termine del suo mandato, nel 1999, decide di
ritirarsi a vita privata, anche se ha continuato
la sua opera per migliorare la situazione di
vita dei meno fortunati tramite 3 associazioni:
la Nelson Mandela Foundation, il Nelson
Mandela Children's Fund e la Fondazione
Mandela-Rhodes.
Divenuto ormai un personaggio quasi leggendario,
molti Paesi hanno deciso di premiare il leader
africano. Canada, Gran Bretagna e Usa hanno
concesso delle onorificenze a Mandela.
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