Catullo
Poeta
ed intellettuale latino vissuto all’epoca di Cesare, fu definito il
poeta dell’amore e della giovinezza poiché rese celebre e diffuse opere
a carattere “leggero”. Catullo fu infatti il maggior esponente Neoteroi,
o poeti nuovi, intellettuali che non amavano trattare della vita sociale
e politica, a differenza la maggior parte dei letterati dell’epoca. I Neoteroi
preferivano utilizzare come strumento creativo prediletto l’otium,
ovvero quella filosofia di vita, teorizzata da Epicuro, che metteva
in secondo piano la vita politica e si concentrava nell’introspezione dell’animo
umano, dando inoltre più importanza ai valori più semplici della vita.
Il disimpegno per le guerre e i grandi avvenimenti storici che agitarono
quell’epoca nasceva, secondo i Neoteroi, da una forte esigenza di novità
nel mondo della poesia, un arte che con il trascorrere del tempo si era
progressivamente inaridita
Secondo
le ricostruzioni degli storici, scarse e poco affidabili, Catullo nacque
a Verona nell’ ‘84 a.C. La maggior parte di ciò che si sa su di lui viene
dai racconti autobiografici dei suoi carmi. Proveniva da una ricca
famiglia e ben presto si trasferì nella capitale per venire in contatto
con i raffinati ambienti letterari romani. Conobbe diverse persone importanti
dell’epoca come Quinto Ortensio Ortalo, grande politico e affabile
oratore. e Cornelio Nepote. Nonostante ciò gli sconvolgimenti politici
e le guerre civili non destavano la sua attenzione. Il poeta si interessava
con molto più ardore alle feste lussuose e libertine che scandivano la vita
della Roma post repubblicana. Nel 62 incontrò Clodia, sorella del tribuno
della plebe P. Clodio, la quale diventò il tema principale di quasi tutti
i suoi componimenti. Il suo amore sfrenato per l’avvenente donna
fu un vero e proprio martirio per il poeta, ma è grazie ad esso che Catullo
scrisse alcune delle poesie erotico - amorose più belle della storia della
letteratura. Quando il fratello mori il poeta tornò a Verona per assistere
i genitori ma presto rientrò a Roma a causa della sua incontrollabile gelosia
nei confronti Clodia. Clodia, o Lesbia come era chiamata da Catullo nei
suoi componimenti, era solita tradire il poeta. fino a lasciarlo per unirsi
a M. Celio Rufo, un importante uomo dell’epoca nonché amico di Cicerone.
Deluso e straziato dal dolore Catullo accettò di accompagnare il proconsole
Caio Memmio in Bitinia, (Asia minore), sia per dimenticare lesbia sia pagare
onerosi debiti economici contratti in precedenza. In quei paesi venne a
contatto col mondo letterario orientale. Ritornato in patria compose le
ultime e più sofisticate opere. Mori nel 47 a.C. dopo aver trascorso gli
ultimi anni della sua esistenza chiuso nella sua villa sul lago di Garda,
amareggiato e depresso dalla morte del fratello e dalla sua sfortunata esperienza
sentimentale.
I suoi
carmi (poesie caratterizzate da una struttura metrica leggera e breve) furono
raggruppati nell’opera omnia chiamata “il Liber Catulliano”. Tale opera
fu raccolta postuma e si può definire un antologia del poeta cisalpino.
Nel Liber il tema di Lesbia è centrale ed occupa la maggior parte dei sui
scritti. Tuttavia, come fossero scenario della storia d’amore, ci sono anche
componimenti dedicati ad altri grandi temi importanti. Alcune poesie
sono rivolte contro "vizi privati e pubbliche virtù", ovvero sono poesie
di polemica sociale e letteraria. Inoltre vi sono nel Liber anche poesie
i cui temi trattati sono a carattere prettamente politico.
Catullo
rimarrà sempre apprezzato per aver descritto, con incredibile partecipazione
ed ardore, i sentimenti più potenti, morbosi e inspiegabili che sono collegati
all’amore. La sua descrizione dei sintomi e del dolore legati all’amore
hanno reso il vero fondatore di un filone letterario. Fu Catullo, quindi,
il primo scrittore a sottrarre la poesia erotica dal clima leggero e a mettere
al centro della scena il sentimento per una donna reale, con il suo
carico di contraddizione e di infelicità
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