Cristoforo Colombo
Cristoforo Colombo nacque a Genova nel 1451 da famiglia
di agiati commercianti. Il mistero dei natali di Colombo ha creato ai biografi
sempre il dubbio sulla sua vera nazionalità, difatti non si è a conoscenza
del giorno e del mese della sua nascita, equivoco alimentato anche dai suoi
manoscritti; difatti, quelli a noi pervenuti sono redatti esclusivamente
in lingua spagnola, questione che ha creato non poche dispute sulla sua
effettiva nazionalità.
La famiglia Colombo viaggiò molto, perché trovandosi
in difficoltà finanziarie, per via di investimenti commerciali sbagliati
si trasferì in diverse città.
La passione di Cristoforo Colombo per la navigazione,
gli fu trasmessa dal fratello minore, Bartolomeo che si interessò alla navigazione
e agli studi cosmologici e lo coinvolse nello studio della cartografia.
Colombo si imbarcò presto, sembra all’età di 14 anni,
e per questo aveva già molta esperienza nella navigazione quando elaborò
il suo progetto di trovare le Indie viaggiando attraverso l’Oceano Atlantico,
sorpassando le famose colonne d’Ercole. Colombo approfondì i suoi studi
con il cosmografo Bartolomeo Parestrello e con la lettura degli ultimi testi
geografici dell’epoca, quali l’"Historia rerum ubique gestarum" del 1477,
"Il Milione" di Marco Polo e l’"Imago Mundi" di Pierre d’Ailly del 1480.
Quindi un insieme di circostanze, studi e letture che sicuramente incentivarono
il progetto di raggiungere le Indie navigando verso ovest. D’altra parte
la percezione della sfericità della terra, negli ambienti colti era accettata
da molti, e conosciuti erano i testi, che divulgavano cognizioni geografiche.
Delle opere classiche ricordiamo la "Storia Naturale" di Plinio, i testi
del filosofo Erotostene, e di Tolomeo. Senz’altro all’epoca si conosceva
abbastanza bene la distribuzione delle terre emerse e del mare e le distanze
che intercorrevano, anche se Colombo riteneva che il diametro della superficie
terrestre fosse più piccolo rispetto a quello effettivo. Difatti credeva
che la distanze dalle Canarie alle Indie fosse di solo 4.400 Km, rispetto
a quella effettiva che era di cinque volte maggiore.
Nel 1473 Colombo era agente commerciale, già aveva già
lavorato per la corte francese, successivamente lavorò anche in Grecia e
in Portogallo. Sicuramente aveva già progettato il suo viaggio in tutti
i particolari quando si decise a chiedere i fondi prima in Portogallo a
re Giovanni II, che pur ricevendolo benevolmente non diede credito alla
sua teoria.
Colombo si trasferì a Palos nel 1485, e riuscì l’anno
dopo a farsi ricevere alla corte spagnola ottenendo udienza da re Ferdinando
II e Isabella di Castiglia. Per intercessione di Isabella, dopo diverse
udienze, riesce ad ottenere i mezzi per compiere la sua impresa.
Il 3 agosto 1494 parte dal porto di Palos, con le tre
caravelle: la Nina, la Pinta e la Santa Maria.
Per oltre un mese di navigazione non trovarono nulla,
ma finalmente il 12 ottobre avvistarono terra, sbarcando in un isola che
chiamarono S. Salvador, (le odierne isole Bahama) e non trovando nulla che
poteva interessarli (ricordando tutte le meraviglie citate nel Il Milione),
proseguirono il viaggio. Dopo altri quindici giorni di navigazione trovarono
altre isole, erano le isole cubane. Continuarono nella loro esplorazione
arrivarono alla famosa Hispaniola (Santo Domingo nelle Antille). Colombo
rientrò nel marzo dell’anno dopo a Lisbona e lì fu ricevuto con successo
dallo stesso Giovanni II, lo stesso che gli aveva rifiutato le sovvenzioni,
successivamente date dai regnanti di Spagna.
Tornò a Palos il 14 marzo. Il successo fu enorme, l’oro
e tutto quello che Colombo riportò a corte suscitarono un grande entusiasmo.
E’ necessario precisare che Colombo non si rese mai conto
di aver trovato le Americhe ma pensò di essere arrivato nelle terre del
Giappone.
Colombo ripartì dopo pochi mesi alla ricerca di ricchezze
e terre da visitare. Raggiunse la Dominica, formò un nuovo avamposto ed
esplorò altri territori, ritornò in Spagna i primi mesi del 1496. Con la
speranza di trovare nuove ricchezze, riuscì a farsi sovvenzionare un terza
spedizione, ma purtroppo trovò i coloni in rivolta e forti epidemie tra
gli indigeni, troppo deboli ai virus portati dagli europei. La Spagna mandò
soccorsi a Colombo per sanare la rivolta, ma quando arrivarono, la situazione
era talmente degenerata, che fu arrestato e ricondotto in Spagna.
Riuscì a discolparsi del tutto dalle accuse prodotte
contro di lui. Nonostante la situazione nel nuovo continente fosse difficile
Colombo non riusciva a stare lontano dalle spedizioni. Ripartì di nuovo
nel 1502, questa volta esplorò le coste dell’America centrale arrivando
fino a Panama, nel ritornare ad Hispaniola naufragò riuscendo ad avere i
soccorsi dopo diversi mesi, e ritornò in Spagna solo nel novembre del 1504.
Morì in Spagna a Valladolid il 20 maggio del 1506.
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