Masoch
Leopold von-sacher Masoch
fu uno scrittore ed intellettuale austriaco del 800 molto apprezzato dagli
intellettuali europei dell’epoca (Zolà lo accostò addirittura a Goethe).
Tuttavia il motivo per cui passò alla storia furono le
sconvolgenti, data l’epoca, pratiche sessuali da lui descritte in
alcuni dei suoi romanzi più famosi; azioni talmente scandalose
e inusuali da indurre lo psicologo Krafft-Ebing a coniare il
termine “masochismo” per indicare quel determinato comportamento sessuale.
Nacque a Livki, in Ucraina,
che in quel periodo storico rappresentava l’estrema propaggine
dell’impero Austroungarico. Suo padre era un funzionario di polizia
austriaco e sua madre un nobildonna .
In età adolescenziale si
trasferì a Graz per studiare legge e storia e ritornò in patria
solo dopo la laurea. Diventò professore di storia all’università
di Lemberg. Abbandonò presto tali studi per dedicarsi all’indagine
sulla cultura ed il folklore delle popolazioni della sua terra natia. Tra
il 1860 e il 1880 pubblicò diversi romanzi dedicati alle etnie che
occupavano l’ucraina dell’epoca. Fra i più famosi si ricordano ”Storie
di ebrei polacchi ” e ”Racconti galiziani”. Nel 1869 intraprese un viaggio
in Italia con Fanny Pister Bogdanoff, una nobildonna galiziana. Durante
questo soggiorno Masoch stipulò un particolare accordo con la donna secondo
il quale ella avrebbe dovuto trattarlo, sia in pubblico che nell’intimità,
come un vero e proprio schiavo. Inoltre l’accordo sanciva che durante i
rapporti sessuali la donna dovesse indossare una pelliccia e
fosse tenuta a trattare lo scrittore in modo crudele.
Questa esperienza fu poi
narrata da Masoch nel suo “Venere in pelliccia”, una novella che sollevò
un ondata di scandalo in tutta Europa e portò alla fama internazionale il
poeta. Venere in pelliccia infatti fu la pima opera del
poeta austriaco ad essere tradotta in diverse lingue, diventando un autentico
besteller dell’epoca. Questa novella faceva parte di una opera più
grandiosa , chiamata “ Il retaggio di Caino”, una raccolta di storie in
cui è racchiuso il manifesto artistico di Masoch, nonché la sua visone della
società contemporanea. Nel 1873 divorziò dalla moglie aurora von Romelin,
rea, secondo lo scrittore, di scarso impegno nei doveri coniugali.
Nel 1875 compose il suo ultimo lavoro ”L’idea del nostro tempo”, un affresco
della Germania del l’epoca.
Negli ultimi anni della
sua vita la sua salute mentale andò deteriorandosi. Mori nel letto di un
ospedale psichiatrico a Linheim, nel 1905.
Fu un raffinato descrittore
degli usi e costumi dei popoli dell’impero austroungarico nonché un accesso
sostenitore del panslavismo e della tolleranza e rispetto per le culture
minori, tra cui quella ebraica.
Ciò nonostante il suo nome
rimarrà celebre per i temi dell’iniziazione pedagogica masochista e il feticismo,
descritti con minuziosa precisione nelle sue novelle più famose “Venere
in pelliccia” e Donna divorziata”(1870.
Nel 1883 lo psicologo Kraft-Ebing
usò il suo nome latinizzato “masochismus” per indicare la perversione sessuale
in cui entra in gioco il meccanismo di asservimento e schiavitù accettata
dal partner, oltre naturalmente al piacere nel farsi infliggere punizioni
corporali. Masoch protestò contro l’utilizzo improprio del suo nome
poiché non riconosceva alcuna perversione negli atti sessuali che
era solito praticare.
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