RIFLESSIONI su HARALD SZEEMANN:
IL PENSATORE SELVAGGIO
Harald Szeemann è uno tra i più coerenti pensatori dell’Arte
Contemporanea mondiale del secondo dopoguerra, critico dell’intensità, profondo
storico dell’arte, per l’intera sua vita ha creato mostre di intenso spessore
di ricerca cambiando la storiografia e i sistemi della metodologia critica
ed espositiva internazionale. Amava les finesses della cultura, come lui
soleva definire le ricerche minime di analisi comparata, che mirabilmente
innescava nelle sue atipiche mostre.
Dalle Documenta di Kassel alle varie Biennali, dalla
famosa ricostruzione di Monte Verità di Ascona alle memorabili mostre delle
Macchine Celibi, da Joseph Beuys a Duchamp e ancora… la sua idea di Visionario
si concretizza sempre e comunque nel suo Museo delle Ossessioni, dove il
tutto è il nulla, il possibile è l’impossibile, le esperienze, l’intuizione,
il coraggio e l’immaginazione lo conducono costantemente a un agire destabilizzante
di fronte ai modelli imposti dai sistemi di potere.
Soleva autodefinirsi il Curatore Indipendente. Le due
Biennali di Venezia quella del 1999 a chiusura di un secolo, e quella del
2001 ad apertura del Terzo Millennio, resteranno nella storia dell’Arte
Contemporanea come il segno tangibile di un intellettuale “Super Partes”,
un antesignano che, accollandosi totalmente le complesse responsabilità
assegnateli dalle istituzioni, insegna e anticipa i tempi dell’arte e della
socialità dell’arte.
Il nome di Harald Szeemann non è inscritto soltanto,
negli annali della Storia dell’Arte Internazionale, nei più importanti Musei
del mondo, nelle varie Biennali o alle Documenta di Kassel, il nome di Harald
Szeemann insieme a quello di Joseph Beuys è parte integrante di Bolognano,
un piccolo paese d’Abruzzo che possiede una irripetibile storia.
Harald Szeemann è stato il Padrino della Piazza Beuys
il 13 maggio 1999 ed una targa immortala il suo nome, la nuova costruzione
sotterranea: Il Luogo della Natura. Servizi e Magazzini della Piantagione
Paradise è dedicata ad Harald Szeemann, alla moglie Ingeborg Lüscher e alla
loro figlia Una e il Comune di Bolognano ha titolato una strada al grande
pensatore.
Lucrezia De Domizio Durini, per la Sivana Editoriale
di Milano, ha pubblicato nell’Aprile 2005 un interessante volume titolato:
Harald Szeemann. Il Pensatore Selvaggio. Una testimonianza di un intenso
lavoro di circa tre anni dove la profonda stima, la familiare amicizia ultra
ventennale, la sana collaborazione e la solidale filosofia della vita e
del “fare” giocano un ruolo importante nel diretto racconto autobiografico
del personaggio, mentre l’autore, profondamente legato al protagonista,
ne ha studiato e condiviso la filosofia mettendo in evidenza quanto lo stesso
abbia anticipato i tempi, intervenendo in una penetrante analisi comparata
di operazioni e concetti nell’Arte e oltre l’Arte.
Questo privilegiato rapporto di condivisione ha permesso
una rara pubblicazione in cui nulla è casuale, né invenzione, né tanto meno
encomio, l’autore ha desiderato mettere a fuoco da una parte il valore della
spazialità della mente come attitudine di potenzialità intuitiva dell’uomo
e, dall’altra, il coraggio della verità, di quella verità che oltrepassa
i sistemi per amare e vivere la realtà.
L’Anima di Harald Szeemann il 18 febbraio 2005 è partita
per il viaggio del non ritorno.
Con Harald Szeemann, storico dell’intensità, curatore
indipendente, uno tra i più Grandi Pensatori che la storia dell’Arte Contemporanea
ricordi, è finita un’Epoca.
L’Epoca di quei rari uomini che hanno il coraggio di
diffondere la Verità nell’Arte e oltre l’Arte.
Nel silenzio di un profondo dolore è vivo nel mio cuore
l’immagine di un amico, di un grande uomo che per l’intera sua vita con
il suo fare ha insegnato agli uomini di essere dei veri uomini.
Lucrezia De Domizio Durini
fonte Sivana Editoriale di Milano Lucrezia De Domizio
Durini
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