Leonardo da
Vinci
Nella piccola cittadina toscana di Vinci,
nell’aprile del 1452, nasce uno tra i geni
maggiori del Rinascimento, Leonardo.
Il futuro genio è il figlio illegittimo di Ser
Pietro d’Antonio, un notaio. Cresciuto
inizialmente dalla madre, una contadina, trova
poi spazio presso la casa paterna.
Il suo ruolo scomodo di figlio illegittimo lo
porta, fin da giovane, a dover imparare un
mestiere. Si reca nella città di Firenze, a
lavorare presso la bottega del pittore
Verrocchio.
Ben presto diviene il primo allievo del maestro,
tanto da portare a termine l’opera pittorica del
Verrocchio il “Battesimo di Cristo”.
Giungiamo nel 1480, quando Leonardo, grazie alle
sue abilità pittoriche, viene accettato
dall’accademia del Giardino di S. Marco, sotto
l’egida di Lorenzo il Magnifico.
Inizia a lavorare in proprio, richiesto da molti
committenti. Tutta questa fama viene premiata
con molte belle opere, alcune delle quali
possono essere definiti dei veri e propri
capolavori: tra queste ricordiamo
l’Annunciazione, la Madonna del Garofano e la
più famosa Adorazione dei Magi, un’opera
lasciata non completata.
Il fatto di “abbandonare” molte sue opere senza
portarle a termine sarà una costante dei lavori
di Leonardo da Vinci. Saranno molte, infatti, le
opere d’ingegno che il genio lascerà incomplete,
quasi a sottolineare il tumulto di idee e stati
d’animo che hanno contraddistinto, durante la
propria esistenza un personaggio poliedrico come
il da Vinci.
Vedremo ora, infatti, come alla fine l’arte di
Leonardo non si limitasse solo alla pittura, ma
anche alla medicina, l’ingegneria e molte
scienze applicate.
Nel 1492 Leonardo decide di trasferirsi a
Milano, presso la corte sforzesca di Lodovico il
Moro. Qui non si limita al lavoro di artista al
servizio del Mecenate di turno, piuttosto
rappresenta davvero il genio della corte.
Ciò non significa che rinunci alla pittura,
tuttaltro. In questo periodo, crea due opere
innovative come la Vergine delle Rocce ed il
Cenacolo, una opera che poi sarà al centro, come
oltre altri lavori di Leonardo, di un best
seller letterario come “Il codice da Vinci”.
Nella città lombarda Leonardo si occupa inoltre
di sovrintendere all’organizzazione di feste e
di costruzioni architettoniche e di bonifica
delle zone paludose del regno. Trovatosi di
fronte a tanti impegni, per giunta di natura
così eterogenea, il Da Vinci decide di scrivere
diversi appunti e trattati in maniera da tenere
a mente tutto.
Molti degli appunti di Leonardo rappresentano
delle bozze di invenzioni che nell’epoca in cui
è vissuto non vedranno mai la luce ma che, molti
secoli dopo, verranno realizzati in maniera
molto simile a come l’aveva immaginati Leonardo.
Tutti gli scritti del genio toscano verranno
pubblicati dopo la morte del da Vinci. Il primo
a venire alle stampe è stato il “Trattato sulla
pittura”, pubblicato in Francia nel 1651, mentre
gli altri scritti avranno diffusione sul finire
del XIX secolo.
Una particolarità: Leonardo, per rendere i suoi
appunti di difficile comprensione, utilizza la
tecnica di scrivere “a specchio”, ovvero da
destra a sinistra e con le parole al contrario.
Prima di parlare del resto della vita del genio
leonardesco, dobbiamo fare un inciso riguardo le
conoscenze tecniche ed architettoniche del
personaggio.
Il Da Vinci ha avuto, da giovane, una
preparazione prettamente artistica. Le sue
conoscenze sulla natura e sulla scienza arrivano
dalle sue esperienze empiriche, aggiungendo di
volta in volta un tassello alla propria
sapienza. Quindi è per necessità, e per il
piacere di sapere, che ha progettato ed
inventato opere meccaniche, oppure, ad esempio è
per aiutare nelle opere pratiche gli altri, come
per la bonifica dei territori che si impegnerà
nella conoscenza dell’idraulica (ad esempio a
lui dobbiamo il principio dei vasi comunicanti).
Importanti sono anche gli studi di anatomia
umana e degli animali. Questi sono iniziati
grazie alla passione pittorica del da Vinci, e
sulla sua volontà di creare delle
rappresentazioni il più possibili vicine alla
realtà.
La poliedricità del genio è ben rappresentato
dal fatto che, partendo dallo studio
dell’anatomia dei volatili, Leonardo è riuscito
a stabilire il concetto di resistenza del corpo
all’aria ed a preparare progetti di paracaduti,
elicotteri e alianti artigianali.
Nel 1500, dopo la caduta di Lodovico, inizia un
pellegrinaggio di Leonardo nei vari stati
italici, girando nel Mantovano, Venezia, Firenze
ed in Romagna dal duca Valentino (Cesare
Borgia).
In questo ultimo soggiorno il da Vinci apre ad
una nuova scienza, quella militare, in quanto si
impegna nel lavoro di progettista di armi per
l’ambizioso Duca. Tra le invenzioni più famose
di Leonardo ricordiamo i cannoni a retrocarica,
i carri d’assalto e le casematte semoventi,
antenati dei moderni carri armati.
Nel 1503, tornato nella natia Toscana, Leonardo
realizza l’enigmatico ritratto de La Gioconda
(L’opera è nota anche Monna Lisa, è attualmente
conservata presso il Louvre di Parigi). Si
tratta di un’opera dalla quale l’artista non si
separerà mai per il resto della sua esistenza.
Dopo un breve soggiorno tra Milano e Roma a
cavallo della metà degli anni 10 dei XVI secolo,
dove il genio fiorentino impegna il proprio
impegno nelle scienze il Da Vinci, nel 1516,
accetta di recarsi alla corte del re francese,
Francesco I.
Oltralpe vivrà gli ultimi anni della sua vita,
al servizio del sovrano francese e
supervisionando a molte opere di natura diversa.
Muore al castello di Amboise, nei pressi della
Loira, nel 1519.
Leonardo viene seppellito nella chiesa francese
di San Fiorentino. Purtroppo le numerose
profanazioni di tombe avvenute nel 1500 a causa
delle guerre di religioni, hanno disperso i
resti mortali del grande genio italico.
Da un punto di vista dei parametri della
conoscenza Leonardo è stato completamente un
autodidatta. Durante la sua esistenza non ha
letto mai opere dei grandi intellettuali
classici. Il genio fiorentino, dotato di grande
curiosità e capacità di osservazione, intende il
sapere come la commistione tra la conoscenza
teorica e le esperienze reali, uniti da delle
dimostrazioni matematiche.
Infine, come nel sopracitato “Codice da Vinci”,
saranno molti, nei secoli successivi alla
scomparsa del genio, ad occuparsi alle diverse
sfaccettature di questo personaggio che, proprio
a causa della sua poliedricità, e al fatto che
non riuscirà a portare a termine molte delle sue
idee, resta sempre avvolto in un alone di
mistero. Ed è per questa ragione che a lui sono
stati dedicati trattati, opere di fantasia,
film, pubblicità.
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