Federico II
Una tra le figure di maggiore spicco del Medioevo è senza
ombra di dubbio quella di Federico II di Svevia. Regnante del Sacro
Romano Impero Germanico, la sua famiglia era tedesca da parte di padre e
normanna da parte di madre, ma la passione di questo Grande della Storia
è tutto per la penisola Italica.
In realtà Federico ha i suoi natali in Italia, essendo
nato a Jesi nel 1194. I suoi genitori, Enrico IV e Costanza di Altavilla
erano i regnanti di un Impero che si estendeva dalla Germania fino alla
Sicilia.
I genitori di Federico morirono quando egli era ancora
bambino, dunque il futuro regnante venne lasciato alla custodia di Papa
Innocenzo III.
Nell’idea del pontefice Federico sarebbe dovuto diventare
il nuovo difensore dello Stato della Chiesa, ma i suoi piani verranno
stravolti dal carattere indipendente del futuro regnante.
In ogni caso Innocenzo III, nel 1215, quando il giovane
non è ancora imperatore, fa prendere allo svevo la croce, simbolo
dell’impegno per una guerra santa contro gli islamici.
Terminato il periodo di tutoraggio del pontefice,
Federico II, nel 1220 viene incoronato imperatore. Fu così che iniziò il
regno di uno tra i più grandi personaggi della storia medioevale.
Federico stabilì la sua corte nell’Italia meridionale,
facendo di Palermo la capitale dei suoi possedimenti, lasciando una
relativa libertà alle terre di Germania e ai comuni lombardi. Questi
ultimi, cercando qualcosa di più di questa relativa libertà, provarono a
ribellarsi al dominio dell’imperatore ma vennero sconfitti.
Il progetto della creazione di un grande regno unitario
nell’Italia meridionale iniziò con la promulgazione di tasse e di monete
uguali per ogni città.
Ricordiamo che l’Italia meridionale dell’epoca era un
territorio che vedeva convivere tradizioni bizantine, mussulmane e
italiche.
L’intera riorganizzazione del regno è passata alla storia
come le Costituzioni di Melfi. In questi scritti sorge un vero “Corup
Iuris” delle terre federiciane.
Il vero avversario che dovette affrontare Federico II fu
il papato.
Gregorio IX, il nuovo pontefice, nipote di Innocenzo III
ricordò all’imperatore l’impegno preso per liberare la Terra Santa dal
dominio islamico.
Inizialmente a Federico importò poco di questa promessa,
ma quando venne scomunicato da Gregorio, decise di partire per compiere
l’impresa a Gerusalemme.
In effetti la crociata fu un successo e, per un periodo
di più di 10 anni, i viaggi verso le città sante d’Oriente furono sicuri
e tranquilli per commercianti e contadini.
Purtroppo al pontefice non piacque il modo in cui si
liberò la Terra Santa: tra Federico II e il sovrano islamico si
raggiunse un accordo diplomatico sancito dalla Pace di San Germano, nel
1230. Non ci furono né uccisioni di mori, né conquiste del principe
cristiano, fu un accordo tra due regnanti senza alcun spargimento di
sangue.
La lotta tra papato e Federico continuò anche dopo la
morte di Gregorio, infatti il suo successore, Innocenzo IV, fuggito da
Roma a Lione per evitare le ingerenze del sovrano svevo, dichiarò
scomunicato Federico II e quindi deposto da Imperatore (1245).
L’imperatore Federico II di Svevia morirà nel 1250 senza
essersi riappacificato ufficialmente con il papato. Questo non impedirà
il fatto che il corpo del grande sovrano è sepolto in un sarcofago che
si trova all’interno del Duomo di Palermo.
Dei cronisti dell’epoca, forse per esaltare maggiormente
la figura dell’imperatore morente, narrano che Federico avesse chiesto
in punto di morte di indossare un umile abito monastico dei cistercensi.
È infatti una esaltazione del carattere del sovrano
morente la scelta di svestirsi della corona ma divenire un umile frate.
La notizia narrata non è mai stata completamente
confermata, lasciando il dubbio sulla veridicità dell’accadimento, ma la
citiamo per comprendere come lo svevo era riuscito con il suo carisma a
creare una struttura culturale sempre pronta ad aderire ai piani della
corona.
Da ricordare di Federico II è il soprannome che ebbe
“Stupor Mundi” , stupore del mondo, infatti la sua intelligenza e la sua
apertura mentale fecero della sua amata Italia meridionale, il più
grande centro artistico culturale dell’epoca.
Come si è visto per la crociata in Terra Santa, Federico
non aveva preclusioni verso coloro che confessavano una religione
diversa, saranno molti e famosi infatti i dotti musulmani nella sua
corte. Palermo in questo periodo fu il luogo dove si celebrava la
sintesi tra la scienza “moderna” musulmana e le tradizioni antiche
occidentali.
Lo stesso imperatore, in una delle sue opere letterarie
più famose, “De arte venandi cum avibus”, affonda molte delle sue teorie
nei lavori precedenti di autori arabi.
Tra le innovazioni più importanti in ambito culturale
ricordiamo la scuola letteraria in volgare che nacque sotto l’egida
imperiale. Per Federico lavorarono autori come Pier delle Vigne e Jacopo
da Lentini.
L’imperatore fu anche il fondatore dell’Università di
Napoli nel 1224.
Imponente il lavoro anche architettonico: durante il
regno di Federico II vennero costruiti monumenti affascinanti come il
Castel Maniace a Siracusa, Castel del Monte in Puglia e il castello
Ursino a Catania.
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