PICASSO
Pablo
Ruiz Picasso è un artista spagnolo nato nel 1881, i genitori sono
l'insegnante di disegno José Ruiz Blasco e Maria Picasso.
L’artista
prenderà poi il cognome dalla madre, scelta fortunata, dato che è con
questo nome che è divenuto famoso in tutto il mondo.
La
pittura di Picasso si baserà principalmente sull’esperienza cubista,
anche se ogni volta il grande artista spagnolo reinterpreta l’arte sulla
base della propria esperienza di vita, ponendosi in questa maniera
sempre all’avanguardia rispetto ai suoi contemporanei.
Può
essere un esempio l’opera, una tra le più famose dell’artista spagnolo,
del 1907, “Les demoiselles d’Avignon” dove la conoscenza delle maschere
e i feticci africani sono un chiaro esempio di utilizzo “moderno” di
quell’innamoramento degli artisti dei primi del Novecento verso l’arte
africana. Ritornando a “Les demoiselles d'Avignon”, ricordiamo che è un
quadro che rappresenta una nuova descrizione dello spazio. Non si tratta
della solita ricostruzione dello spazio scenico, ma si tratta di una
riorganizzazione mentale dello spazio esistente. Questo modo differente
di intendere l’arte lo si nota anche da una vera e propria disarmonia
tra le varie figure presenti nel quadro.
Da un
punto di vista cronologico, l’arte di Picasso nasce inizialmente come
figurativa. Infatti nel soggiorno parigino, avvenuto all’inizio del
‘900, l’artista vivrà il suo periodo cosiddetto “Blu”, dove
rappresentava i poveri e gli emarginati della città di Parigi. Il nome
dato a questo periodo venne dal fatto che Picasso usava dipingere
utilizzando prevalentemente il blu in tutte le sue tonalità e sfumature,
dando un senso di maggiore pietà e tristezza verso i soggetti disegnati.
Gli
ultimi della società, rappresentati in questo periodo, venivano
rappresentati in figura intera, isolati e con aria mesta e triste.
Nel 1905
il pittore spagnolo abbandona i freddi toni azzurri e passa ad una
gradazione più calda, infatti si parla, di solito, del periodo “Rosa”.
Non si
tratta di un semplice cambiamento di scelta cromatica,
infatti
nei quadri di questo periodo cambiarono anche i soggetti. In questo
breve periodo venivano rappresentati principalmente i personaggi presi
dal circo, dunque saltimbanchi e maschere della commedia dell’arte, come
ad esempio Arlecchino.
Con il
periodo “Rosa”, che possiamo definire una tappa intermedia nel cammino
artistico di Picasso, si inizia già a notare un inizio di stilizzazione
delle figure, preludio ad un nuovo gradino di crescita che porterà
l’artista spagnolo ad abbracciare l’arte cubista.
Il
passaggio alla pittura cubista rappresenta quella continua ricerca di
forme sempre più nuove che attraversa tutta la storia dello spagnolo.
Per
Picasso è necessario trovare la sintesi grafica delle sue idee, un modo
per rappresentare il mondo come lo vede.
L’arrivo
al cubismo corrispose anche alla nascita di un sodalizio artistico con
George Braque. I due pittori collaborarono in maniera proficua,
arrivando a produrre opere di mirabile fattura.
Fu in
questo periodo che il nome di Picasso raggiunse il più alto picco di
notorietà, facendo dello spagnolo uno tra i più grandi artisti del ‘900.
La fase
cubista può essere descritta come una officina di idee e
sperimentazioni, in cui Picasso decise di innovare tutte le sue
conoscenze artistiche.
Il
passaggio dal cubismo analitico al cubismo sintetico rappresentò
semplicemente un nuovo passo nella ricerca portata avanti dall’artista.
Il
pittore spagnolo, nelle opere di questa stagione era alla continua
ricerca di una semplificazione della forma pittorica, l’obiettivo era
trovare il “segno puro”,vera sintesi ideale del concetto rappresentato.
La fase
cubista di Picasso durò circa dieci anni. Nel 1917, anche a seguito di
un suo viaggio in Italia, vi fu una inversione totale nel suo stile.
Abbandonò la sperimentazione per tornare verso una pittura più
tradizionale. Le figure divennero solide e quasi monumentali.
L’arte di
Picasso, nonostante la si cerchi di inserire in vari correnti, altro non
è che la rappresentazione soggettiva della realtà vissuta dall’artista.
La sintesi più mirabile di questo concetto la troviamo in una tra le
ultime opere pittoriche di Picasso: stiamo parlando di Guernica, del
1937, un urlo straziante contro la guerra, ma anche la fine di un
percorso di personalizzazione della pittura.
Nonostante le immagini surreali e l’occupazione particolare dello spazio
pittorico, Guernica riesce in maniera molto chiara a far passare
l’immagine della devastazione dei bombardamenti anche a chi non li ha
vissuti.
Negli
anni successivi alla seconda Guerra Mondiale la ricerca di novità che
ha portato Picasso a cambiare vari generi pittorici, portò l’artista a
dedicarsi a settori nuovi dell’arte, come la ceramica e la scultura.
Tra i
lavori di scultore di Picasso da ricordare è soprattutto la Colomba
della pace del 1949, un’opera disegnata per il manifesto del Congresso
della Pace Mondiale a Parigi.
Picasso è
morto nel 1973 all’età di novantadue anni
|