SAN NICOLA DI MYRA (DI
BARI)
San Nicola è certamente
uno dei santi più venerati della cristianità. Il suo culto abbraccia
la chiesa latina e quella greca, come testimonia la sua immagine
accanto a quelle di Maria e Cristo nell’iconostasi delle chiese ortodosse
russe.
Il suo culto si è diffuso
dapprima in Asia Minore, poi nel mondo bizantino-slavo, in Occidente (è
anche protettore di Amsterdam), a Roma ed in molti luoghi dell’Italia meridionale.
La sua vita ha inoltre
ispirato il mito di Santa Claus.
In Italia sono molte
le chiese dedicate a San Nicola; si trovano in Piemonte, Veneto,
Liguria, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Toscana,
Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise Campania, Puglia, Basilicata,
Calabria, Sicilia e Sardegna.
Numero sono anche le chiese
estere dedicate al santo, da Amsterdam, A New York, da
Madrid a San Pietroburgo.
San Nicola è considerato
il patrono dei bambini, delle fanciulle da marito, dei marinai e dei pescatori
e di altre numerose categorie.
La vita di San Nicola
San Nicola nasce a Patara
(Licia), importante città dell’Asia Minore, nel 260 d. C. Sin dall’adolescenza,
Nicola mostra una precisa inclinazione alle virtù della carità e della castità.
Uno degli episodi che ha caratterizzato la vita del santo, come testimoniato
dalle raffigurazioni che lo ritraggono con tre palle d’oro ai piedi, simbolo
di sacchetti pieni di monete, è la vicenda della dote alle fanciulle.
Giunta voce di un signore di Mira che, caduto in miseria, aveva indotto
le giovani figlie a prostituirsi per ottenere i denari utili al matrimonio,
Nicola decide di donare il denaro utile ai tre matrimoni. La fama della
carità di Nicola si diffonde presto nella città di Mira.
Alla morte del vescovo
di Mira, i vescovi dei dintorni si riuniscono per la nuova elezione. Secondo
la rivelazione avuta in sogno da uno di loro, il laico Nicola viene eletto
vescovo per volontà di Dio, probabilmente tra il 308 ed il 314 d. C.
Negli stessi anni, con
alterne modalità, l’imperatore Diocleziano inizia la sua politica di persecuzione
dei cristiani.
Nel 318 d.C., l’imperatore
Costantino emana un editto a favore dei cristiani. Nello stesso tempo, le
discussioni sulla natura di Cristo come figlio di Dio (ossia se anche il
Figlio e della stessa sostanza del Padre), animano le Chiese d’Oriente.
A tal proposito, nel 325 viene convocato il primo concilio ecumenico, il
Concilio di Nicea.
Vi partecipa anche Nicola,
vescovo di Mira; questi si preoccupa di dimostrare la coesistenza di
tre enti (Padre, Figlio e Spirito Santo) in uno solo. Per riuscire nella
sua spiegazione, Nicola si serve di un mattone e ne illustra la sua
natura, fatta di terra, acqua e fuoco. Mentre parla, dalle sue mani si leva
una fiammella, alcune gocce d’acqua cadono per terra, e del mattone rimane
solo terra secca.
Dopo il primo Concilio
di Nicea, Nicola si impegna a diffondere la verità evangelica, continuando
ad aiutare i bisognosi ed i poveri. Secondo la leggenda, per aiutare i Miresi
privati da una carestia del raccolto e del cibo, giunta a Mira una nave
che trasportava grano a Costantinopoli, Nicola convinse il capitano a lasciare
una parte del carico per aiutare i suoi concittadini. Questi riuscirono
a sfamarsi e a piantare il grano per nutrirsi anche negli anni successivi.
Giunta a Costantinopoli,
la nave aveva lo stesso carico di grano imbarcato ad Alessandria d’Egitto.
Durante la sua vita, Nicola
venne ammirato dai Miresi come colui che aveva riportato nella città la
fede, il benessere e la giustizia. Fu sempre pronto a salvare degli innocenti
da inutili condanne e ad aiutare il suo popolo in ogni momento di difficoltà
e bisogno.
Con molta probabilità Nicola
di Mira morì nel 335 d. C.
La traslazione delle
reliquie
Nel 1089 le reliquie di
San Nicola vengono trasportate da Mira nella Basilica eretta a Bari in onore
del Santo. La conquista normanna aveva privato Bari del ruolo di capitale
dell’Italia bizantina. L’dea di portare in città le spoglie del grande Santo
fu opera, probabilmente, di alcuni mercanti che erano soliti commerciare
con la Siria. Nel frattempo, l’imminente conquista turca della Siria, minacciava
le reliquie di San Nicola.
Nel 1087 tre navi con a
bordo circa 80 marinai partono alla volta di Antiochia; trasportano cereali
e grano.
Giunti ad Andriake, i marinai
si diressero a Mira per cercare il sepolcro di San Nicola.
Lo trovarono in una chiesa
di Mira, a circa cento chilometri dal centro abitato.
Fermate le resistenze dei
monaci bizantini che custodivano il tesoro, i marinai iniziarono a prelevare
i sacri resti. Un’ampolla che conteneva della manna, il liquido che si formava
nel sepolcro del santo, cadde per terra senza subire alcun danno. Questo
fatto venne interpretato come un segno di approvazione del Santo verso ciò
che i presenti facevano.
Poco dopo, le tre navi
salparono alla volta di Bari.
Nel 1089 le sacre reliquie
furono accolte nel monastero barese di S. Benedetto, in attesa della costruzione
di una nuova cattedrale. Il 1 ottobre dello stesso anno, alla presenza del
papa Urbano II, le reliquie di San Nicola furono deposte nella cripta della
nuova Basilica.
La festa di San Nicola
a Bari
Dal 7 al 10 maggio, Bari
onora il suo protettore con un’importante festa. Il 7 maggio, un corteo
storico in costume ricorda l’arrivo delle reliquie del santo in città. La
mattina dopo, una processione accompagna la statua del santo fino al porto;
qui viene posta su un altare sorretto da due paranze. Le imbarcazioni si
recano in mare, dove restano ancorate per un giorno per permettere ai devoti
di raggiungere la statua del santo. In serata, la statua ritorna in città,
dove prosegue la processione sino a notte inoltrata. La festa continua sino
al 10 maggio con mostre, concerti e spettacoli di ogni genere.
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