Federico
Barbarossa
Federico di Hohenstafuen, detto il Barbarossa, nacque da madre guelfa e
padre ghibellino nel 1122 a Waiblingen, in Germania.
La sua famiglia era nobile, infatti il padre era duca di Svevia.
Morto lo zio Corrado III, imperatore del Sacro Romano Impero Germanico,
Federico venne scelto dalla dieta di Francoforte, ovvero da tutti nobili
tedeschi, come nuovo imperatore.
Il carattere focoso e le origini familiari che univano tradizione guelfa
e ghibellina, facevano di Federico il principe che poteva realizzare quel
sogno di potere assoluto che tutti gli imperatori volevano raggiungere.
La prima cosa che fece il Barbarossa è stata quello di compattare intorno
alla figura imperiale tutti i feudatari tedeschi, rendendo la Germania,
in maniera particolare quella del Sud, un regno fedele e compatto intorno
alla sua persona.
La realtà storica del periodo indica in realtà la situazione di Impero in
decadenza: nei confronti del papato era in svantaggio, infatti il Concordato
di Worms metteva il pontefice in una posizione di vantaggio rispetto all’imperatore,
mentre al nord Italia i comuni, nonostante nominalmente ancora sottomessi
alla corona imperiale, gestivano la loro esistenza con una sempre maggiore
autonomia.
Nonostante ciò il Barbarossa si è dimostrato abile a sfruttare le situazioni
che gli si presentavano e per un breve periodo rendere ancora l’impero una
realtà importante in Europa.
La soluzione alla soluzione italica è arrivata senza che il Barbarossa facesse
nulla: al Nord Italia le continue contese e lotte tra i piccoli comuni portavano
le libere città a chiamare in causa l’unico giudice imparziale, riconoscibile
nella figura dell’imperatore.
Il papa Adriano IV invece cercava l’imperatore per farsi aiutare ad eliminare
2 suoi grandi problemi: Arnaldo da Brescia e la pressione dei Normanni al
Sud della Penisola.
Dunque il Barbarossa decide di scendere in Italia nel 1154 passando prima
a sistemare la situazione dei comuni, dando una dimostrazione di forza con
la distruzione di Tortona, scendendo poi verso Roma. Qui, in cambio dell’incoronazione
a Imperatore dalle mani del pontefice, arresta e condanna alla morte sul
rogo Arnaldo da Brescia.
Ottenute le prime importanti vittorie Federico I decide di ritornare in
Germania, lasciando Adriano IV a confrontarsi da solo con i Normanni.
Il Barbarossa scenderà altre volte nella penisola italica: nelle prime due,
nel 1158 e nel 1163, ottenendo sempre vittorie: infatti riesce a fermare
le rivolte dei comuni e a ribadire la supremazia dell’Impero rispetto alle
piccole realtà locali. Quelle successive al 1163, invece, indicheranno l’inevitabile
declino della stella di Federico.
Ritornando al rapporto con il papato, alla morte di Adriano IV a Roma viene
eletto sul soglio pontificio Alessandro III. Contro di lui il Barbarossa
fa nominare l’antipapa Vittore IV, grazie all’appoggio del clero tedesco.
Per tutta risposta il Papa decide di scomunicare l’Imperatore, sciogliendo
in questa maniera tutti i suoi sudditi dal dover obbedire al Barbarossa.
Nel 1167, assieme all’erede di Vittore IV, l’antipapa Pasquale III, l’imperatore
si muove contro Roma, costringendo Alessandro III ad andare in esilio presso
la corte normanna.
Giunto alla Città Eterna, Federico fa in tempo solamente a far canonizzare
Carlo Magno prima di tornare il Germania a causa di una epidemia.
I due duri colpi subiti convincono i due acerrimi nemici dell’Impero, ovvero
i comuni e il Papato, ad unirsi per battere il comune avversario.
Sotto l’egida di Alessandro III i centri del Nord Italia riuscirono a riunirsi
nella Lega Lombarda, questi ultimi, per ringraziare il pontefice, fondarono
una città in suo onore, Alessandria, nell’attuale Piemonte.
Nel 1176 si tiene la battaglia decisiva tra imperatore e comuni a Legnano,
dove il Barbarossa subisce una durissima sconfitta, che porterà poi, nel
1183 alla Pace di Costanza, dove Federico viene costretto a riconoscere
legalmente alle autorità comunali.
Sconfitto dall’accoppiata Papato – comuni, Federico, per salvare il più
possibile la situazione, punta sulla diplomazia, inizialmente firmando accordi
con il più grande comune lombardo, quello di Milano, successivamente legando
l’impero d’Occidente con il regno Normanno, innanzitutto appogiandolo nella
sua lotta contro l’impero d’Oriente.
Inoltre il Barbarossa unì la sua famiglia alla stirpe normanna che regnava
nel sud dell’Italia, grazie al matrimonio tra suo figlio, il futuro imperatore
Enrico IV, con Costanza di Altavilla, erede della corona di Sicilia.
Questo legame sarà importante soprattutto perché da questa unione nascerà
lo “Stupor Mundi”, uno tra i personaggi più importanti del Medioevo: Federico
II di Svevia.
Federico Barbarossa, per mantenere buoni rapporti con il pontefice e garantire
a suo figlio Enrico una successione al trono tranquilla, aderisce alla terza
crociata, ma non è mai riuscito a combattere in Terra Santa, in quanto l’imperatore
trova la morte in Cilicia, nel tentativo di attraversare il fiume Salef,
mentre si recava a Gerusalemme.
L’improvvisa e “strana” dipartita per un personaggio del genere ha portato
in Germania la nascita di una serie di leggende sul conto dell’imperatore
Barbarossa.
Secondo la più nota di queste storie, Federico I non è morto, ma è bloccato
in una specie di sogno dal quale si desterà quando la Germania ne avrà bisogno.
La leggenda è stata anche cantata dal poeta tedesco dell’800, Friedrich
Rueckert che nei suoi versi dice: “ / er ist niemals gestorben, /
er lebt darin nochjetzt, / er hat im Schloss verborgen / zum Schlaf sich
hingesetzt / ”, "egli non è mai morto, ma sta riposando in una caverna nascosta".
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