FRANCESCO D’ASSISI
Francesco
d’Assisi è uno dei Santi di maggior fascino e seguito dell’epoca
medioevale. Nato ad Assisi nel 1181 ebbe un infanzia abbastanza agiata,
grazie alla ricchezza del padre, Pietro Bernardone, noto mercante di
tessuti tra l’Umbria e la Francia. Proprio sull’onda di questi rapporti
il padre diede il nome Francesco, “il francese”, al figlio.
Dopo la
guerra tra assisani e perugini, dove il giovane Francesco cadde
prigioniero e subì una malattia con la prigionia, il ragazzo iniziò il
suo cammino verso una conversione religiosa.
Francesco, in questo suo nuovo percorso, decise di spendere il proprio
tempo nelle opere di carità e nella cura dei lebbrosi. Inoltre restaurò
l’eremo di San Damiano, dove decise di ritirarsi in preghiera.
L’agiografia del Santo narra che la decisione del restauro avvenne
grazie al crocifisso presente nella piccola chiesa che cercò l’aiuto di
Francesco per ristrutturare la propria sede.
Nel 1207,
a causa delle incomprensioni con il padre, che non accettava la vita
scelta da Francesco, il giovane decise di spogliarsi delle sue ricchezze
e di “sposare” Madonna Povertà, grazie anche alla protezione del vescovo
di Assisi.
Sarà
questo rapporto particolare con la povertà, una scelta controcorrente
rispetto alla società, che si porrà alla base dell’ordine che Francesco
fonderà, ma sarà anche una tra le cause di alcune lotte interne tra i
vari frati minori. Fondamentale è inoltre, nel pensiero di Francesco, la
gratitudine a Dio semplicemente per aver donato all’uomo vita
all’interno del Creato
Tra le
peculiarità di questo Santo umbro infatti, oltre alla povertà, c’è senza
ombra di dubbio l’amore per la natura, intesa come dono di Dio.
Il
percorso religioso scelto da Francesco affascinò molti giovani
dell’epoca, che decisero di unirsi al Poverello d’Assisi, come spesso
viene chiamato il Santo, nominandolo loro superiore. Il gruppo di
religiosi scelse come propria sede la chiesetta della Porziuncola,
lasciata a loro disposizione dai monaci benedettini.
Chiara,
una ragazza rimasta affascinata dalla predicazione del giovane assisano,
decise di seguire, insieme ad altre donne, in tutto la scelta Francesco,
tanto da fondare, con la collaborazione del Santo, nel 1215, l’ordine
delle “Povere donne recluse in San Damiano”. Alla morte della sua
fondatrice, l’ordine prese il nome delle Clarisse, in onore proprio di
Chiara.
Il gruppo
creatosi al fianco di Francesco crebbe talmente tanto da costringere il
futuro Santo a recarsi dal Papa per ottenere l’autorizzazione a
proseguire il proprio servizio senza alcun problema “burocratico”. Una
prima autorizzazione orale arrivò da Papa Innocenzo III, approvazione
confermata da Onorio III che, 29 novembre 1223, autorizzò ufficialmente
la fondazione dell’ordine francescano.
Tra il
primo beneplacito di Innocenzo e la nascita ufficiale dell’ordine, il
futuro Santo decise di girare il mondo per predicare il Vangelo.
Partirono anche alcuni suoi confratelli, tutti indirizzati alla ricerca
di convertire i mori. La scelta fu una innovazione radicale con la
tradizione dell’epoca, in quanto a quei tempi i rapporti tra islamici e
cristiani erano principalmente basati sulle Guerre Crociate.
Nel 1219
Francesco fu in Egitto, dove ottenne dal sultano l’autorizzazione a
predicare mentre l’anno successivo arrivò in Terra Santa.
L’assisano, nell’inverno del 1223, mentre stava tornando a casa dopo
aver ottenuto la bolla papale con l’approvazione della Regola del
proprio ordine, si imbatté nella cittadina di Greccio. Nei pressi di
questo luogo il Santo decide di festeggiare il Natale con una nuova
idea, la rappresentazione della nascita di Gesù, da questa celebrazione
innovativa della Natività, nascerà la tradizione del presepe, che
continua a resistere ancora oggi, dopo quasi 1000 anni.
Nel 1224
Francesco, a causa di un fisico ormai minato, decise di lasciare in mano
ad altri il destino dell’ordine, successivamente, mentre stava facendo
un percorso di digiuno e preghiera presso il Monte Verna, ottenne le
Stimmate.
Sofferente e quasi cieco, Francesco venne portato ad Assisi per
terminare la propria esistenza.
Oltre che
per il fervore religioso Francesco è divenuto famoso per i suoi scritti
e le sue preghiere in volgare, tra le più famose ricordiamo il “Cantico
delle creature”, scritto proprio negli ultimi tempi della propria
esistenza.
Morì il 3
ottobre 1226 presso la Porziuncola, situata attualmente presso la
Basilica di Santa Maria degli Angeli, il giorno successivo il suo corpo
venne portato presso la Chiesa di San Giorgio ad Assisi.
Con
Ministro generale dell’ordine frate Elia, nel 1230, il corpo del Santo
venne portato nella Basilica inferiore di San Francesco, sempre ad
Assisi.
Sottolineiamo una particolarità, il fondatore dell’Ordine Francescano
non diverrà mai sacerdote, sarà ordinato diacono ma non poté mai
celebrare messa autonomamente.
Ci sono
inoltre degli episodi nella vita del Santo che sono entrate ormai fisse
nella tradizione dell’agiografia francescana e che hanno avuto profondo
successo nell’iconografia sacra. Ricordiamo tra gli altri la
predicazione agli uccelli, il lupo che ammansì a Gubbio, il roseto in
cui il Santo decise di rotolarsi per non cadere in tentazione, il
momento in cui ricevette le Stimmate, la stesura del
Cantico di
Frate Sole noto anche come Cantico delle Creature e la ripesa di
tanti fatti della sua vita descritti ne "I
fioretti" di un anonimo medioevale.
Nel 1228
Papa Gregorio IX decide di canonizzare Francesco d’Assisi, fissando la
festa al 4 ottobre.
Nel 1939
Papa
Pio XII decide che il Santo Poverello sarà il patrono d’Italia
Nel 1979,
proprio per il grande amore che Francesco aveva nei confronti della
natura, Giovanni Paolo II lo nominò patrono degli ecologisti.
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