JACOPA DEI SETTESOLI
Jacopa (o Giacoma o Giacomina) dei Settesoli, pur non
avendo mai preso ufficialmente i voti, è uno dei personaggi più
importanti della storia francescana.
La sua autorevolezza è documentata dal fatto che la
donna è seppellita nella Basilica inferiore di San Francesco, ad Assisi,
vicino al suo maestro, il Poverello di Assisi.
Jacopa nasce nel 1190 a Roma da una famiglia di
origine normanna e va giovane in sposa con il nobile romano Graziano
Frangipane dei Settesoli.
Il marito della donna muore prematuramente nel 1217 e
lascia l’amministrazione diretta del suo grande patrimonio a sua moglie.
Facciamo però prima un passo indietro: nel 1209
Francesco con i suoi si reca a Roma per ottenere dal Papa l’approvazione
per creare l’ordine.
Come da tradizione, i poveri frati, non avendo nulla
di proprio, chiedevano ospitalità bussando alle varie case dell’Urbe.
Tra queste c’è quella di donna Jacopa che apre le sue porte ai frati. In
questi momenti la donna intrattiene ottimi rapporti con Francesco e i
suoi, discorrendo spesso con il futuro Santo. In questa maniera tra il
1210 e il 1216, la casa della donna diviene praticamente la prima “sede
distaccata” del nascente ordine francescano.
Inoltre Jacopa decide di vivere alla maniera di
Francesco e i suoi, quindi in maniera molto austera. Oltre a tutto mette
a propria disposizione la propria importanza sociale e i vari
possedimenti a disposizione dei più poveri.
La vicinanza della donna al francescanesimo è tale
che si narra che lo stesso Francesco, amichevolmente, addossa alla
signora l’epiteto di Frate Jacopa.
Proprio ispirandosi a Jacopa, ed a altri come lei che
decidono di seguire la vita francescana senza prendere i voti,il
Poverello di Assisi decide di fondare l’ordine dei "Fratelli e Sorelle
della Penitenza" o "Terzo Ordine".
Il momento più importante del rapporto tra la donna e
Francesco avviene quando si approssima la dipartita del futuro Santo, il
3 ottobre 1223. Questi, cosciente che il suo tempo su questo mondo era
in esaurimento, manda a chiamare la donna, che era a Roma, per fargli
pervenire del materiale per organizzare la sua cerimonia funebre, ovvero
un panno grigio, un cuscino dove far poggiare il capo del moribondo, un
telo per coprire il volto una volta avvenuta la dipartita e il cibo
preferito di Francesco, i mostaccioli.
Gli ordini del Poverello di Assisi non fanno in tempo
a partire quando fuori dalla Porziuncola è già presente donna Jacopa che
aveva in mano tutto ciò che Francesco chiedeva.
Narra l’agiografica che l’arrivo di Jacopa sia dovuto
all’intervento divino.
Dopo la morte del Santo, la donna torna per un breve
periodo a Roma, solo per sistemare tutti i suoi affari. Dopodiché Jacopa
si trasferisce ad Assisi, vivendo come una terziaria dell’ordine e
facendo molta beneficienza nella città.
Tra le altre azioni della donna da ricordare citiamo
il fatto che è grazie ai suoi buoni uffici che i francescani ottengono
dai Benedettini l’ospedale di San Biagio a Roma.
Questo luogo, nel 1231, a poco tempo dalla
canonizzazione di San Francesco, l’ex - ospedale diviene il convento di
San Francesco a Ripa. La realizzazione di questo cambiamento viene
accreditato proprio a Donna Jacopa e all’impegno dei papa Gregorio IX.
La tradizione vuole che proprio per il volere di
Jacopa è stata realizzata, nel monastero romano, la cappella di San
Francesco. Questo luogo è stato realizzare per somigliare il più
possibile al posto dove aveva vissuto il Santo. Addirittura è presente
nella cappella una pietra che il Poverello usava come cuscino. Inoltre
un paio di immagini di Francesco, risalenti al XIII secolo dalla mano di
Margaritone D'Arezzo dovrebbero avere come committente Jacopa.
Nel 1239 la donna muore, ottenendo la sepoltura nella
Basilica di San Francesco, vicina al suo maestro e agli uomini che gli
erano più vicini. Sopra l'urna funeraria della donna è possibile leggere
l'epigrafe. Questo scritto riporta la dicitura “Fr. Jacopa de Septemsoli”.
Sotto l’urna stessa è presente un’altra scritta “Hic requiescit Jacopa
sancta nobilisque romana” (Qui riposa Jacopa santa e nobile romana).