Carla Fracci
Carla Fracci. Figlia
di un tranviere con la passione per il tango entrò, consigliata da un professore
d’orchestra, alla Scuola della Scala.
Dalla sua investitura ufficiale
di solista scaligera (1956), ha calcato, in cinquant’anni di intensa attività,
regina indiscussa della danza italiana ed internazionale, i palcoscenici
più importanti del mondo e fatto parte delle più rilevanti compagnie di
balletto, quali il London Festival Ballet, il Royal Ballet, lo Stuttgart
Ballet e il Royal Swedish Ballet.
Nel corso degli anni, le
sue apparizioni sono state numerosissime - dalla Giulietta nel Romeo
e Giulietta di Cranko ad Elvira nel Don Giovanni di Massine
- ma il ruolo che più le appartiene e la identifica, almeno nell’immaginario
collettivo, è senza dubbio quello di Giselle, interpretato al fianco di
partners esclusivi come Rudolf Nureyev – era il 1972 al Teatro La Scala
-, Vladimir Vasilev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, e più d’ogni
altro Erik Bruhn, con il quale realizza una versione da cui, nel 1969,
è addirittura tratto un film.
La Fracci raggiunge altrettanta
fama con l’interpretazione di opere contemporanee quali Romeo e Giulietta
di Prokofiev, Les demoiselles de la nuit, Il Gabbiano o
Pelléas et Mélisande.
Disciplina artistica, fotogenia
ed istinto teatrale, sono le doti che l’hanno fatta acclamare come Giuseppina
Strepponi nello sceneggiato televisivo "Verdi" (1982) e come recitante
in occasioni di spettacolo (nel ’62 danzò per Luciana Novaro in alcune trasmissioni
televisive ed interpretò shows personali in numerosi programmi).
Ancora oggi, direttrice
del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, non rinuncia alla scena
dedicandosi con forza e professionalità alla interpretazione di innovativi
e singolari spettacoli di danza contemporanea, quali “Carla Fracci ricordo
di …Isadora Duncan” ed “Apollon Déco”, nell’estate 2006 in cartellone
al Priamàr di Savona.
fonte: Comunicato stampa in occasione di “Carla Fracci ricordo di
…Isadora Duncan” ed “Apollon Déco” tenutasi nell’estate 2006 in cartellone
al Priamàr di Savona
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