Titolo originale: Alien
Paese: USA
Anno: 1979
Durata: 116 minuti (director's
cut)
Genere: fanta-horror, thriller
Regia: Ridley Scott
Soggetto: Dan O'Bannon, Ronald
Shusett
Sceneggiatura: Dan O'Bannon
Interpreti e personaggi:
Sigourney Weaver: Ripley, Tom Skerritt: A. Dallas, Veronica
Cartwright: J. Lambert, Harry Dean Stanton: S. E. Brett, John Hurt:
G. E. Kane, Ian Holm: Ash, Yaphet Kotto: Parker, Helen Horton:
Computer 'Mother' (voce),
Doppiatori italiani: Ada Maria
Serra Zanetti: Ellen Ripley, Stefano Satta Flores: A. Dallas, Alida
Cappellini: J. Lambert, Silvio Spaccesi: S. E. Brett, Giancarlo
Maestri: G. E. Kane, Rodolfo Traversa: Ash, Carlo Baccarini: Parker,
Benita Martini: Computer 'Mother' (voce).
Fotografia: Derek Vanlint
Montaggio: Terry Rawlings, Peter
Weatherley
Effetti speciali: Carlo
Rambaldi, Bernard Lodge, Hans Ruedi Giger
Musiche: Jerry Goldsmith
Scenografia: Michael Seymour
L'equipaggio della nave da
trasporto Nostromo si reca su un pianeta alieno in risposta ad una
richiesta di aiuto; qui i membri della Nostromo trovano un relitto
di una nave spaziale al cui interno sono conservate un numero
svariato di uova.
Uno dei membri viene assalito da
un parassita fuoriuscito da uno dei gusci delle uova, che deposita
nell'organismo del povero malcapitato, una larva aliena che pian
piano si svilupperà fino a diventare una creatura di quasi due metri
in cui scorre acido potentissimo e molto corrosivo.
L'equipaggio in balia di una
forza spaventosa e mai vista prima tenterà di sopravvivere per
riuscire a riportare a casa la pelle!
Alien è il capostipite della
saga aliena più famosa del grande schermo ed è il film che ha
consacrato l'indiscutibile talento interpretativo di Sigourney
Weaver nei panni del tenente Ripley.
Per il periodo, il film era
un'innovazione nel panorama degli action di fantascienza incentrando
la storia della pellicola sulle gesta eroiche di una donna,
raccontate in modo molto tetro e cupo rispetto agli horror
“trasparenti” e luminosi degli anni cinquanta.
Il successo nel 1978 della
pellicola del primo capitolo di un'altra longeva e fortunatissima
saga come Halloween, incentrata su una donna (Jamie Lee Curtis),
incentivò a modificare la sceneggiatura di Alien a favore della
figura di Ellen Ripley.
Questo modo un po' tenebroso di
realizzare atmosfere gotiche prese piede nelle pellicole future e
divenne la peculiarità base di ogni film del genere horror che si
rispetti.
Non più lo stereotipato
belloccio tutto muscoli e sorriso, ma una semplice donna forgiata
dalla tenacia e dal coraggio; lei è l'esempio di tutt'altro
stereotipo: la cosiddetta donna con gli attributi (per esprimere il
concetto con termini non volgari...).
In questo film c'è la
rivalutazione della figura femminile, innalzata a paladina della
giustizia; la paura, l'ansia e la consapevolezza di confrontarsi con
"qualcosa" che non si conosce aumentano il realismo
dell'interpretazione.
Alien, indirettamente, può
essere visto come uno dei primi esempi di emancipazione della figura
femminile all'interno di una pellicola.
Nel personaggio di Ripley,
ognuno di noi può immedesimarsi nel momento in cui si trova ad
affrontare vicende sconosciute a noi ignare.
L'Alien incarna le paure e le
insicurezze suscitate da avvenimenti e fatti che piombano
all'improvviso nella nostra vita di cui non sapevamo nemmeno
l'esistenza.
Di fronte alla presenza aliena,
Ripley si trova spiazzata e insicura perché non ha mai affrontato
una creatura simile; l'istinto di sopravvivenza riesce a conferirle
la lucidità necessaria per compiere ogni volta la scelta giusta e
salvare la propria pelle.
Un'altra innovazione dell'epoca
fu proprio la creatura aliena protagonista della saga e antagonista
di Ripley; una nuova concezione visiva si manifestò con la presenza
dell'Alien : l'umanizzazione della creatura.
Un'umanizzazione rappresentata
dal modo di agire e anche il suo sangue corrosivo simboleggia la
malvagità che scorre nelle vene di molti uomini.
Esteticamente, per quegli anni,
la realizzazione anatomica del mostro fu realizzata in maniera
eccelsa; per essere precisi, più di una umanizzazione si può parlare
di ibridizzazione tra uomo e alieno.
Molto realista e innovativa per
l'epoca divenne la figura dell'umanoide protagonista della saga.
Inoltre l'estetica della
creatura si distaccava molto dagli stereotipi del classico alieno
verde.
Il realismo dell'alien può
scorgersi nelle inquadrature ravvicinate; l'alito e la bava
gocciolante dalla bocca della creatura sembrano “soffiare” fuori
dallo schermo e piombare orrendamente sul nostro collo.
L'ideazione della struttura
dell'alieno e le sue caratteristiche estetiche sono frutto della
mente fantasiosa dell'artista svizzero Hans Ruedi Giger che realizzò
anche il relitto alieno e il pianeta su cui si trovava quest'ultimo;
per i primi piani della creatura fu utilizzata una testa meccanica
realizzata dall'italiano Carlo Rambaldi.
Tipico di Giger era fondere
elementi organici ed inorganici per ottenere un prodotto mai visto
prima; tale assillo si può scorgere nei riferimenti sessuali
introdotti da Giger con la retrattilità della lingua della creatura
e l'apertura delle uova e dell'astronave riconducibile all'organo
femminile.
Anche il processo di
inseminazione dell'uovo alieno all'interno del corpo umano può
essere riconducibile ad una penetrazione “forzata”; la fuoriuscita
dell'alieno dal corpo degli esseri umani avviene solo con un
esemplare maschile, a manifestare una parità dei diritti e una
rivincita da parte del gentil sesso.
“Il
parto” da parte di un uomo, sta a dimostrare la rivalsa e la
rivincita della donna che sembra voler condivider e rendere
partecipe anche l'uomo al dolore (solo questo aspetto in questo caso
e non alla felicità del parto) che si avverte durante la nascita del
bambino.
La saga continuerà a presentare
riferimenti sessuali anche dopo l'allontanamento di Giger dalle
future realizzazioni scenografiche e progettistiche.
Gli incassi della pellicola
furono ottimi, ottenendo 103 milioni di dollari (se ne erano spesi
11 milioni di dollari) di cui 79 solo negli Stati Uniti e la sua
riedizione nel 2003 in versione director's cut (cioè in versione
integrale senza tagli) incrementò i suoi ricavi di circa due milioni
di dollari rispetto all'originale proiezione.
La versione integrale, non
tagliata, è stata rimasterizzata in digitale per celebrare i 25 anni
di Alien e venduta nel circuito statunitense; però lo stesso regista
Ridley Scott ama definire il vero e unico Alien, la pellicola del
1979.
All'interno della director's cut
c'è la scena tagliata in cui il capitano Dallas implora Ripley di
porre fine alla sua esistenza uccidendolo.
La grande orda di fans che hanno
seguito e seguono ancora le avventure dell'Alien hanno portato a
molte produzioni e riedizioni dei capitoli della saga; ad esempio
nel 1999 fu prodotto un'eccellente DVD ricco di extra e nel 2003 una
Special Edition contenente sia la versione del 1979 e sia la
director's cut.
Queste edizioni possono essere
considerate “classiche” o tradizionali a confronto della Alien
Legacy del 2000, comprendente tutti e quattro i film della saga;
mentre le edizioni che ogni fan che si rispetti dovrebbero avere
sono la Alien Quadrilogy composta da 9 DVD e il cofanetto Quadrilogy
con la Head Pack (realizzato per il 25° anniversario) comprendente
la testa della creatura.
Inoltre nel 2005, Alien è stato
prodotto anche in versione UMD per la PSP (Play Station Portable).
Il merchandising che ruota
attorno a questa saga è molto vasto e ricco di oggetti: si va dalle
molte action figure di dimensioni normali, ai busti o statue di
dimensioni molto notevoli che raffigurano la creatura aliena;
esistono anche statue di dimensione naturale firmate dallo stesso
Giger .
Ovviamente esistono anche
videogiochi sia di Alien che di Alien vs. Predator, maschere in
lattice di Alien e perfino il peluche della creatura oltre ad un
fumetto "Alien: the illustrated Story".
La colonna sonora di Alien fu
realizzata dal compositore americano Jerry Goldsmith, già autore
delle musiche di pellicole del genere horror (il presagio),
fantascientifici (il pianeta delle scimmie) e della famosa colonna
sonora di Star Trek (il film).
L'echoplex, strumento
elettronico capace di rendere l'idea di spazi immensi e aperti,
divenne musicalmente il simbolo indistinguibile di tale saga
fantascientifica.
La vita cinematografica dell'Alien
si incrocia con quella di un'altra razza: i temibili predator!
L'incontro-scontro tra le due
razze è raccontato in due pellicole che in realtà anche se
cinematograficamente posteriori ai vari Alien, cronologicamente per
la storia dovrebbero essere collegate precedentemente alla saga
aliena composta dai quattro film (Alien, Alien scontro finale, Alien
3 e Alien la clonazione).
I due film in questione sono
Alien vs. Predator e Alien vs. Predator 2.
Le scene tagliate sono le
seguenti: il dialogo sulla sorte di Kane, l'organizzazione della
pattuglia dopo la fuga del chestburster, Ripley e Parker che
intravedono per qualche secondo la creatura, l'intercettazione della
richiesta di aiuto da parte di Lambert, la discussione tra Lambert e
Ripley dopo l'aggressione del face hugger nei confronti di Kane, il
dialogo tra Ripley e Lambert in cui Ellen rivela i propri dubbi su
Ash a Lambert.
Alfred Elton Van Vogt, scrittore
francese, avvertì la produzione del film di Alien di voler procedere
con azioni legali nei loro confronti perché egli sosteneva che la
trama del film prendesse spunto dal suo racconto del 1939 "Discord
in Scarlet" (conosciuto in Italia grazie al volume Crociera
nell'infinito).
Il regista Scott avrebbe voluto
girare un finale diverso da quello del film in cui l'eroina doveva
morire e l'alieno avrebbe dovuto parlare alla Terra con la voce di
Ripley ma questa opzione fu totalmente scartata dai produttori.
La scoperta dei giganteschi
resti all'interno del relitto spaziale, ricordano una scena simile
del film “Terrore nello spazio” del regista Mario Bava del 1965.
Inizialmente, Veronica
Cartwright (Lambert) doveva interpretare il ruolo di Ellen Ripley ma
poi fu sostituita dall'attrice Sigourney Weaver.
Premi:
-
Premi Oscar 1980: Oscar per
i migliori effetti speciali
-
1 Premio Hugo 1980: "Best
Dramatic Presentation"
-
3 Saturn Award 1980: miglior
film di fantascienza, miglior regista e miglior attrice non
protagonista (Veronica Cartwright)
-
1 BAFTA 1980: miglior design
di produzione
-
2 Premi Silver Seashell
1979: miglior film e migliori effetti speciali