Il ritorno dello Jedi è l’ultimo capitolo dell'intera
saga di Star Wars, iniziata come una sfida impossibile nel 1977 e giunta
a conclusione solo ventotto anni dopo, lasciando dietro di sé uno stuolo
di appassionati che con costanza e devozione ha seguito impaziente l’evolversi
intricato di un’esalogia costruita al contrario.
Un capitolo che al suo esordio cinematografico nel
1983, forse non era stato capito fino in fondo; troppo infantile era
sembrato il taglio dato alla vicenda, come se la fantascienza che aveva
incollato il pubblico alle poltrone con i due precedenti episodi, si
fosse dissolta improvvisamente in una conclusione favolistica più che
scontata.
Oggi guardando al "Ritorno dello Jedi" con la consapevolezza
del poi, con la conoscenza totale dell’intera saga, si capisce come
tutto fosse stato accuratamente pensato dallo stesso Lucas per anticipare
in maniera volutamente approssimativa, quegli stessi elementi che negli
anni avrebbero attirato e spostato l’attenzione anche verso le nuove
generazioni.
La trama riprende incessante da dove l’avevamo lasciata:
dopo aver liberato dalle mani del perfido Jabba i suoi amici Jan, Ciubecca,
la principessa Leila ed i due androidi D3-BO e C1-P8, il cavaliere Jedi
Luke Skywalker si riunisce alla flotta ribelle per attaccare la "Morte
Nera", l'implacabile e poderosa macchina da guerra dell'imperatore.
Il giovane Jedi è coraggioso, ma non può resistere
al dolore improvviso che gli riserva il destino; prima di morire Yoda,
l’ultracentenario capo yedi, gli rivela che il crudele alfiere dell'imperatore,
Lord Dart Fener, è suo padre e che la principessa Leila è sua sorella.
Una verità scomoda per Luke Skywalker, che si trova
all’improvviso davanti ad una scelta impossibile. Egli infatti sa che
la guerra deve andare avanti e che la battaglia finale sarà decisa,
con ogni probabilità, dallo scontro all’ultimo sangue con suo padre.
Approdato alla "Morte Nera" con l’aiuto dello strano
popolo degli Ewok, Luke catturato e fatto prigioniero, viene spronato
dall'imperatore in persona ad abbracciare la sua causa malvagia. Ma
il cavaliere Jedi rifiuta, e si prepara facendo leva su tutta la sua
forza a fronteggiare l’odiato padre.
Ed è a questo punto che la suspance accattivante
dell’intero episodio viene "apparentemente" minata e messa sotto accusa,
a causa di un finale a sorpresa che pur aprendo la strada ad altre avventure
per il giovane Skywalker, rischia di tingersi di eccessivo buonismo
con un’inaspettata riconciliazione tra Luke e Dart Fener, che inspiegabilmente
uccide l’imperatore per salvare il figlio ritrovato, consentendo così
il trionfo del cavaliere Jedi.
Come era già accaduto per l'episodio precedente,
George Lucas lascia anche questa volta ad altri il ruolo di regista,
in questo caso a Richard Marquand, limitandosi alla stesura del soggetto
e della sceneggiatura, affiancato da Lawrence Kasdan conscio del grande
impegno produttivo che la saga rappresenta.
Dal punto di vista puramente tecnico, il film fa
un ulteriore passo avanti rispetto ai precedenti della serie, essendo
il primo ad essere stato presentato in THX, punto di svolta per tutta
la Lucasfilm, la casa di produzione di Lucas, e in generale per tutto
il settore tecnologico del mondo del cinema.
Importanti sono anche i miglioramenti degli effetti
speciali, specialmente per la qualità e la quantità delle astronavi
rappresentate sugli schermi e l’introduzione di nuove creature e personaggi
come il nuovo Jabba the Hut (già presente in Guerre Stellari nell'edizione
della trilogia datata 1997), o il popolo degli Ewok, torme di orsetti
interpretati da attori e comparse nani che fanno breccia nell’ immaginario
infantile aprendo la strada ad un vero e proprio esercito di ragazzini
che invaderanno in seguito i mondi lucasiani, a scapito forse dell'introspezione
psicologica e dell'atmosfera mistica che avevano caratterizzato i primi
due episodi.
Una curiosità: nella versione originale la voce del
maestro Yoda è del regista Frank Oz e nel 1997 è uscita un’edizione
speciale della trilogia di Star Wars con nuovi effetti visivi ed un
nuovo miraggio nella colon