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STAR WARS EPISODIO VI: "Il ritorno dello Jedi"

TITOLO ORIGINALE: Star Wars: Episode VI - Return of the Jedi

NAZIONE: Usa

ANNO: 1983

GENERE: Fantascienza

REGIA: Richard Marquand

SCENEGGIATURA: Lawrence Kasdan

CAST: Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher, Billy Dee, Williams Anthony Daniels

Il ritorno dello Jedi è l’ultimo capitolo dell'intera saga di Star Wars, iniziata come una sfida impossibile nel 1977 e giunta a conclusione solo ventotto anni dopo, lasciando dietro di sé uno stuolo di appassionati che con costanza e devozione ha seguito impaziente l’evolversi intricato di un’esalogia costruita al contrario.

Un capitolo che al suo esordio cinematografico nel 1983, forse non era stato capito fino in fondo; troppo infantile era sembrato il taglio dato alla vicenda, come se la fantascienza che aveva incollato il pubblico alle poltrone con i due precedenti episodi, si fosse dissolta improvvisamente in una conclusione favolistica più che scontata.

Oggi guardando al "Ritorno dello Jedi" con la consapevolezza del poi, con la conoscenza totale dell’intera saga, si capisce come tutto fosse stato accuratamente pensato dallo stesso Lucas per anticipare in maniera volutamente approssimativa, quegli stessi elementi che negli anni avrebbero attirato e spostato l’attenzione anche verso le nuove generazioni.

La trama riprende incessante da dove l’avevamo lasciata: dopo aver liberato dalle mani del perfido Jabba i suoi amici Jan, Ciubecca, la principessa Leila ed i due androidi D3-BO e C1-P8, il cavaliere Jedi Luke Skywalker si riunisce alla flotta ribelle per attaccare la "Morte Nera", l'implacabile e poderosa macchina da guerra dell'imperatore.

Il giovane Jedi è coraggioso, ma non può resistere al dolore improvviso che gli riserva il destino; prima di morire Yoda, l’ultracentenario capo yedi, gli rivela che il crudele alfiere dell'imperatore, Lord Dart Fener, è suo padre e che la principessa Leila è sua sorella.

Una verità scomoda per Luke Skywalker, che si trova all’improvviso davanti ad una scelta impossibile. Egli infatti sa che la guerra deve andare avanti e che la battaglia finale sarà decisa, con ogni probabilità, dallo scontro all’ultimo sangue con suo padre.

Approdato alla "Morte Nera" con l’aiuto dello strano popolo degli Ewok, Luke catturato e fatto prigioniero, viene spronato dall'imperatore in persona ad abbracciare la sua causa malvagia. Ma il cavaliere Jedi rifiuta, e si prepara facendo leva su tutta la sua forza a fronteggiare l’odiato padre.

Ed è a questo punto che la suspance accattivante dell’intero episodio viene "apparentemente" minata e messa sotto accusa, a causa di un finale a sorpresa che pur aprendo la strada ad altre avventure per il giovane Skywalker, rischia di tingersi di eccessivo buonismo con un’inaspettata riconciliazione tra Luke e Dart Fener, che inspiegabilmente uccide l’imperatore per salvare il figlio ritrovato, consentendo così il trionfo del cavaliere Jedi.

Come era già accaduto per l'episodio precedente, George Lucas lascia anche questa volta ad altri il ruolo di regista, in questo caso a Richard Marquand, limitandosi alla stesura del soggetto e della sceneggiatura, affiancato da Lawrence Kasdan conscio del grande impegno produttivo che la saga rappresenta.

Dal punto di vista puramente tecnico, il film fa un ulteriore passo avanti rispetto ai precedenti della serie, essendo il primo ad essere stato presentato in THX, punto di svolta per tutta la Lucasfilm, la casa di produzione di Lucas, e in generale per tutto il settore tecnologico del mondo del cinema.

Importanti sono anche i miglioramenti degli effetti speciali, specialmente per la qualità e la quantità delle astronavi rappresentate sugli schermi e l’introduzione di nuove creature e personaggi come il nuovo Jabba the Hut (già presente in Guerre Stellari nell'edizione della trilogia datata 1997), o il popolo degli Ewok, torme di orsetti interpretati da attori e comparse nani che fanno breccia nell’ immaginario infantile aprendo la strada ad un vero e proprio esercito di ragazzini che invaderanno in seguito i mondi lucasiani, a scapito forse dell'introspezione psicologica e dell'atmosfera mistica che avevano caratterizzato i primi due episodi.

Una curiosità: nella versione originale la voce del maestro Yoda è del regista Frank Oz e nel 1997 è uscita un’edizione speciale della trilogia di Star Wars con nuovi effetti visivi ed un nuovo miraggio nella colonna sonora.

 

 

 

 

 

 

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