Titolo originale: Toki wo kakeru shōjo
Autore: Yasutaka Tsutsui
Paese: Giappone
Regia: Mamoru Hosoda
Sceneggiatura: Satoko Okudera
Character design: Yoshiyuki Sadamoto
Animazione: Hiroyuki Aoyama, Masashi Ishihama,
Chikashi Kubota
Musiche: Kiyoshi Yoshida, Hanako Oku
Prima proiezione: 2006
Aspect ratio: 16:9
Durata: 98 minuti
Rete italiana: Rai 4
1° proiezione italiana:
24 dicembre 2009
Genere: fantastico, sentimentale
Doppiatori giapponesi (Seiyū): Makoto Konno: Riisa
Naka, Chiaki Mamiya: Takuya Ishida, Kōsuke Tsuda: Mitsutaka Itakura,
Yuri Hayakawa: Ayami Kakiuchi,
Kaho Fujitani: Mitsuki Tanimura, Kazuko Yoshiyama: Sachie
Hara, Miyuki Konno: Yuki Sekido
Doppiatori italiani: Makoto Konno: Patrizia
Mottola , Chiaki Mamiya: Marco Benedetti , Kōsuke Tsuda: Davide
Albano, Yuri Hayakawa: Tosawi Piovani, Kaho Fujitani: Ludovica De
Caro, Kazuko Yoshiyama: Paola Della Pasqua, Miyuki Konno: Serena
Clerici
Trama:
Makoto Konno è una ragazza semplice, come tante
altre.
Ha un carattere da maschiaccio che la porta a
passare moltissimo del suo tempo con i suoi inseparabili
amici Kōsuke e Chiaki
a giocare a baseball o a divertirsi cantando al karaoke.
La sua vita scorre normalmente fino al giorno
in cui nell'aula di scienze della sua scuola viene a contatto con un
oggetto che le permetterà di “saltare” nel tempo.
A seconda dell'intensità del salto ella può
variare la distanza temporale desiderata per tornare indietro nel
tempo.
Inizialmente Makoto usa a dismisura tale
potere, senza immaginare che i cambiamenti che apporterà allo
scorrere della sua vita influenzeranno in modo determinante il suo
futuro nel campo dell'amicizia e soprattutto dell'amore.
Rcensione:
“La ragazza che saltava nel tempo” è un
bellissimo film d'animazione giapponese che in modo quotidiano tende
a raccontare la semplice vita di un'adolescente alle prese con i
problemi che comportano le vicende amorose e i legami d'amicizia.
Per una ragazza che si trova davanti questi
“piccoli” problemi adolescenziali è già difficile affrontarli in
maniera normale, se poi ci si mette di mezzo anche un potere fuori
dal comune che ci permette di cambiare il corse degli eventi, allora
la faccenda si complica ulteriormente!
La possibilità di poter modificare ciò che
succede, tornando indietro un attimo prima che succeda quel
determinato episodio a noi sgradito o poco piacevole potrebbe
sembrare subito la soluzione ad ogni nostro problema, di qualsiasi
sorta.
Però a volte come vuole farci capire il
cartone, si potrebbe cercare di evitare un determinato avvenimento
in tutti i modi, però se il destino o fato ha deciso già le modalità
di svolgimento di uno specifico episodio, bisogna mettersi l'anima
in pace e accettare il verdetto.
Inizialmente Makoto vede tale potere nelle sue
mani come un gioco con cui divertirsi (ad esempio le volte infinite
che si materializza nella stanza del karaoke per allungare il tempo
ormai scaduto dell'uso del microfono) e sconvolgere la sua
esistenza; però solo dopo con l'aiuto della zia, che la consiglia
come una specie di mentore, capisce che ogni volta che tenta di
cambiare il corso degli eventi, quest'ultimi si complicano in modo
inaspettato e imprevedibile fornendo una piega non sempre favorevole
alla protagonista.
L'anime ha il pregio di analizzare con gli
occhi adolescenziali le problematiche dei rapporti di amicizia tra i
tre ragazzi (Makoto, Chiaki e
Kōsuke) e gli inevitabili sentimenti provati reciprocamente.
Makoto utilizza i salti nel tempo per evitare
le complicazioni che l'amore provato nei confronti della ragazza
destabilizzino il loro bellissimo legame di amicizia; Makoto cerca
di far fidanzare le pretendenti, innamorate, con i suoi due amici.
Quando sembra che “l'imbroglio temporale” abbia
funzionato e tolta la protagonista dalle trappole ordite dall'amore,
al stessa Makoto però si accorge di essere innamorata veramente;
quindi farà di tutto per concretizzare questo suo desiderio anche se
il tempo stesso, alleato fino quel momento, per un crudele scherzo
del destino sembra non volerle concedere il privilegio di
abbracciare il suo amato.
La pellicola pur partendo in sordina, come un
diesel col passare del tempo tende a rendersi interessante
amalgamando sentimenti, fantastico e immagini visionarie.
Ogni singolo momento non sembra essere stato
rappresentato in maniera causale o pleonastica ma bensì con una
giusta funzionalità all'interno della pellicola giapponese; buona
anche l'introspezione emotiva di Makoto, la quale sembra forte
caratterialmente come un maschio ma poi di fronte ad una
dichiarazione d'amore rimane interdetta quasi incapace di
pensare sul da farsi.
Ottimo strumento, utilizzato dal regista per
rendere i momenti malinconici e pieni di poetico amore, è
sicuramente la colonna sonora che con i suoi brani musicali,
perfettamente combacianti con le immagini che si stanno
rappresentando in quel dato momento, offrono sensazioni e vibrazioni
che toccano il cuore dello spettatore.
Melodie lente che inducono a chiudere gli occhi
e lasciar penetrare nel proprio animo tutto il sentimento che si
riesce a percepire, immaginando il movimento delle figure animate
sullo schermo come un componimento poetico impresso su pellicola.
Nelle scene in cui si vede muoversi una chioma
alberata, i brani intensificano i nostri sensi facendoci sentire,
come se fossimo li nel film, il flebile ma piacevole sussurrare del
vento intento a trasportare solo parole d'amore.
La pellicola è la testimonianza che il vero
amore, sentito in tutte le ossa e parti del corpo, non conosce
ostacoli posti dal tempo e neanche due innamorati appartenenti a
epoche diverse possono essere separati dall'inesorabile iniquità del
tempo.
Lo stesso corso temporale delle cose, pur
essendo onnipotente, non può nulla contro lo strapotere di quella
cosa totalmente irrazionale e indecifrabile che noi tendiamo a
chiamare “amore”.